Tarì, con Apple Academy il centro diventa incubatore di start up innovative

Open, la kermesse del gioiello terminata il 10 ottobre, ha salutato le migliaia di operatori, provenienti da tutte le regioni italiane e da oltre 20 paesi europei e del bacino mediterraneo, facendo registrare presenze oltre le aspettative. Soddisfazione per la buona riuscita dell’evento è stata espressa del Presidente del Cento Orafo Vincenzo Giannotti che a margine della manifestazione tasta il polso del settore e i mutamenti in corso nel mercato orafo e anticipa anche un importante progetto che vede il Tarì in prima linea.

Presidente, durante Open si è parlato di un interessante progetto che è in cantiere con una realtà importantissima, l’Apple Developer Academy della Federico II, può anticiparci qualcosa?
 “Il Tarì crede moltissimo nei giovani. Con la Apple Academy proprio in questi giorni ci apprestiamo ad intraprendere una importante collaborazione, che abbiamo anticipato già in queste settimane per cominciare a stimolare la creatività di quanti saranno interessati a rispondere alla nostra call. Nel frattempo, stiamo perfezionando alcuni aspetti organizzativi e di metodo. L’obiettivo è quello di dare il via a breve alla creazione di un incubatore di start up che saranno in grado di  introdurre nel Tarì nuovi stimoli e contaminazioni. Come spesso mi capita di ripetere, non so esattamente cosa ne nascerà, ma sono certo che offrire ai giovani spazi, opportunità, supporto e fiducia non potrà che rafforzare il nostro sistema. La direzione del progetto da parte del prof Giorgio Ventre, direttore della Apple Academy ed eccellenza accademica napoletana di rilievo internazionale, è la migliore garanzia del suo successo.”

L’appuntamento “Open” ha dimostrato, come del resto tutte le fiere internazionali settembrine, come il settore aldilà della congiuntura economica goda di ottima salute, condivide? Qual è la situazione all’interno del Centro?

Condivido a pieno questa riflessione. Aggiungerei un approfondimento: il nostro mercato di riferimento è cambiato, posizionandosi su livelli che rappresentano sempre più una sfida per il nostro comparto manifatturiero. A fare da protagonista di questa edizione di Open è stata l’alta gioielleria, segno che la forbice dei consumi si allarga sempre più, e per noi gioiellieri rappresenta una sfida da accettare con entusiasmo, certi come siamo delle competenze e delle professionalità che il Tarì rappresenta. Anche nel settore dell’ oreficeria abbiamo registrato la stessa tendenza: grande attenzione alla qualità della manifattura e a proposte innovative. Il mercato richiede sempre più alta qualità, pezzi unici, design raffinato, e le nostre aziende puntano a portare il livello della propria produzione sempre più in alto.

Un valore portante del Tarì emerso dalla rassegna appena conclusa è quello del sistema di filiera.

Esattamente, il Centro orafo offre un’esperienza di straordinario valore agli operatori del mondo della gioielleria, in virtù della integrazione tra le componenti produttive e commerciali. L’espressione di questo sistema è data proprio dal “made in”: il gioiello qui viene realizzato attraverso tutte le fasi della ideazione, selezione dei materiali, prototipazione, produzione fino ad arrivare alla commercializzazione“.

Con un video dedicato alla maestranze presenti al Tarì avete dimostrato una forte sensibilità verso l’artigianato, il maestro orafo è sempre il fulcro del ciclo produttivo?
Con il progetto “Maestri Artigiani” abbiamo voluto far emergere la modernità e lo spirito di innovazione che sostengono l’artigianato e lo rendono non solo centrale nel ciclo produttivo delle nostre aziende, ma più che mai portatore di modernità. Mentre altrove si parla di cambiamenti culturali e cambi generazionali, nel Tarì questo processo si è già manifestato e concluso, consegnando da qualche anno le aziende alle nuove generazioni, che hanno saputo salvaguardare la tradizione manifatturiera, e nel contempo cogliere le opportunità di innovazione offerte dal mercato. Come sostengono i protagonisti del nostro filmato, quelli del Tarì sono “artigiani tecnologicamente avanzati”.

Quindi quelli che spesso sono mestieri trasmessi per eredità familiari quasi sempre passano anche attraverso periodi di alta formazione professionale e di specializzazione, per i quali la Scuola orafa del Tarì rappresenta un punto di riferimento.

Attraverso la scuola orafa, Il nostro centro da oltre 30 anni offre alle aziende la possibilità di puntare su giovani qualificati e fortemente motivati. Oggi, la Scuola del Tarì è l’unica realtà formativa italiana accreditata stabilmente presso i grandi marchi internazionali di gioielleria, per i quali organizza percorsi formativi di alta specializzazione.” II centro ha rafforzato la sua immagine e la sua posizione sul territorio anche grazie al dialogo continuo con il mondo delle Associazioni di Categoria. “, recentemente anche in virtù della stretta partecipazione alle attività del mondo Confindustriale Campania e Caserta, il Tarì si è fatto promotore con Federorafi di una operazione di valorizzazione del comparto produttivo campano, svolgendo un ruolo di rappresentanza e aggregazione per l’intero settore – conclude il presidente Vincenzo Giannotti.

https://www.tari.it

POST COMMENT

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *