Sondaggio: Diamanti sintetici, li compreresti?
Consumatori americani sempre più a conoscenza dell’esistenza dei diamanti lab grown (Lgd), ma anche meno inclini a considerarli più etici o rispettosi dell’ambiente, “veri”, autentici, romantici o a sentirsi speciali dopo averli acquistati. E in Italia?
IL SONDAGGIO.
È quanto emerge dal sondaggio biennale condotto da De Beers su 5mila persone. La famosa azienda diamantifera ha chiesto ai consumatori se conoscono i diamanti da laboratorio, come li considerano, perché li acquisterebbero o al contrario non lo farebbero, per chi, quanto sarebbero disposti a spendere e se la diminuzione del valore degli stessi inficerebbe il loro rapporto col gioielliere.
I RISULTATI.
In un contesto in cui, soprattutto nell’ultima parte dell’anno, i consumatori americani sono tornati ai gioielli, destinandovi parte dei soldi che non potevano spendere in servizi ma, al contempo, privilegiando “classici” che mantengano il valore nel tempo, i 2/3 dei consumatori di gioielleria, più o meno abbienti, ha affermato di conoscere i diamanti di laboratorio e di essere interessato o aperto all’acquisto, vedendoli però in maniera completamente diversa rispetto a quelli naturali.
I lab grown sono infatti considerati nuovi, moderni, divertenti e adatti all’acquisto d’impulso o per se stessi. E se il 47% non li considera “veri”, i consumatori considererebbero di acquistarli perché costano meno e sono alla moda. Passano dal 14 al 20% anche coloro che li considerano divertenti e il 55% delle donne l’acquisterebbe per sé. I prodotti competitor? Abbigliamento e accessori in pelle.
Sono poi appannaggio dei diamanti naturali caratteristiche come l’autenticità (60% contro 6%), romanticismo (41% vs 6%) e il far sentire l’acquirente speciale (37% vs 3%). Scende poi all’8% chi pensa che i diamanti da laboratorio siano socialmente e ambientalmente responsabili.
I dubbi principali? Sempre gli stessi: che non siano così rari e non mantengano il proprio valore nel tempo. Sette consumatori su dieci, quindi, non spenderebbero più di mille dollari.
La preoccupazione sul valore, del resto, non è infondata, visto che il prezzo degli Lgd sta scendendo, scenario che però apre anche possibilità in più relativamente all’acquisto “leggero”.
Il calo drastico dei prezzi, poi, impatterebbe anche sui gioiellieri che hanno venduto i diamanti da laboratorio: il 32% degli intervistati sarebbe meno incline a fidarsi o a comprare gioielleria dallo stesso negoziante e il 20% afferma che non lo farebbe. Il 52%, poi, cambierebbe gioielliere (il 58% nelle donne).
E L’ITALIA?
Come la pensano, invece, i consumatori italiani? Proviamo a vederlo assieme. Partecipa a questo breve sondaggio!
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