Marco Carniello: «VicenzaOro January sarà un’edizione da record, superati i 1200 espositori»
Il 2023 si preannuncia un anno ricco di fermento in casa Italian Exhibition Group, non solo per le recenti acquisizioni fieristiche relative a settori strategici per il gruppo (che avrà così modo di presidiare mercati lontani ma di grande interesse nell’area “Asean”) ma anche per il ritorno di Vicenzaoro January che promette di stupire i visitatori.
Dopo un 2022 che ha superato le aspettative senza tradire le attese, l’appuntamento con la kermesse che taglia il nastro internazionale legato alle manifestazioni di settore si preannuncia ricco di valore aggiunto.
«Vicenzaoro January è da sempre il trampolino di lancio per tutte le fiere orafe del mondo» ricorda Marco Carniello, Global Exhibition Director Jewellery & Fashion di IEG. «L’edizione 2023 sarà ricordata per alcuni record. In primis il numero di espositori che supera il tetto dei 1200. Poi la grandezza del padiglione dedicato a T.Gold, ampliato con una tensostruttura in attesa dei lavori di restyling nel 2024. E ancora per la grande attenzione che abbiamo riservato al settore dell’orologeria con l’apertura di Time. Imperdibili i momenti formativi e divulgativi, il networking e i contenuti che sono il vero cuore pulsante di Vicenzaoro».
Andiamo per gradi, visto che le novità sono molte e tutte di altissimo livello. Partiamo proprio dall’ampiezza e dalla partecipazione che caratterizza questa edizione.
«Ci siamo resi conto che ciò che abbiamo seminato in epoca pandemica sta fruttando: assieme all’entusiasmo che pervade tutti gli operatori, sono tornati anche i buyer e i brand esteri, inclusi quelli di provenienza asiatica. Superare quota 1200 espositori è un grande traguardo perché rappresenta anche il riconoscimento, da parte di tutto il settore, del lavoro che abbiamo svolto con attenzione e cura. Per valorizzare la nostra community abbiamo ampliato “Icon” e rinnovato profondamente “Look” e “Glamroom” anche per soddisfare le crescenti necessità di spazio legate al ritorno di brand italiani ed esteri. Prosegue proficuamente anche la partnership con ICE che, attraverso programmi di loyalty, aiuta i brand a godere appieno dell’Italian life style e della nostra ospitalità. Un altro elemento che denota crescita è l’apertura di una community B2B dedicata esclusivamente agli orologi. L’abbiamo battezzata Time ed è composta da 50 aziende e da una filiera rappresentativa rivolta alla distribuzione specializzata che propone non solo orologi esclusivi ma anche di componentistica, strumentazione da laboratorio ed eventi formativi. Un settore che da tempo considera Vicenzaoro una piattaforma in espansione irrinunciabile».
Chi viene a Vicenzaoro January lo fa anche per approfondire i contenuti che proponete e per le svariate possibilità di networking.
«Esattamente. Per ampliare l’esperienza di networking tornano l’apprezzato Aperitivo e l’evento di apertura alla Fondazione Bisazza, per far fondere arte, musica e leasure. In merito ai contenuti è centrale il tema dei trend che riusciamo ad anticipare grazie all’attenta attività di Trendvision. Il calendario fieristico è punteggiato di eventi dedicati anche a mettere in luce i ruoli e le posizioni ricoperte dalle Donne della Community: un focus sarà, ad esempio, su “Donne e Miniere”. Valorizzando trend, innovazioni, corsi e confronti, rappresentiamo una community aperta e rivolta non solo al business ma anche alle scuole, ai media e alle istituzioni. La nostra attenzione alle industrie ci ha portato ad attivare anche una open platform rivolta ai nostri partner per dare massima visibilità ai contenuti che vorranno caricarvi. Infine, per la gioia dei collezionisti e del pubblico, torna anche VO Vintage».
Potremmo parlare di circolo virtuoso della gioielleria?
«Certo, la definizione è calzante perché mette in risalto il legame tra le anime che rappresentano il Sistema Italia, di cui abbiamo discusso durante il recente Summit del Gioiello ad Arezzo. Mettendo in rete aziende e distretti, associazioni di categoria, Ice e governo, noi come player fieristico (che ascolta e propone attività nelle manifestazioni leader), siamo riusciti a creare un cerchio potentissimo che ci permette di essere sempre allineati sulle cose da fare e che porta la gioielleria italiana a crescere. Basti pensare al +20% raggiunto dalla gioielleria italiana nel 2022 rispetto al 2021 che già cresceva sul 2019. Dietro questo numero c’è sicuramente il valore aggiunto dato da una componente di sistema “industriale- istituzionale e fieristico”. È una continua spinta verso il miglioramento e l’innovazione che giova a tutto il comparto, scuole incluse. Proprio gli istituti scolastici saranno coinvolti durante le giornate di fiera in un progetto lungimirante che permetterà a noi e agli operatori di capire come le giovani generazioni vedano, interpretino e vivano il gioiello».
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