Gioia De Simone: «Porteremo a Dubai la tradizione di Torre del Greco»
Tutti i distretti italiani di Vicenza, Valenza, Arezzo e Napoli, presenti alla prima edizione di JGT in programma nei prossimi giorni, organizzata da Italian Exhibition Group e Informa Markets Jewellery
Entusiasmo, curiosità, voglia di incontrare nuovi clienti o quelli che non hanno ancora rivisto dopo la pandemia, ma anche cautela nell’approcciare un evento alla prima edizione. Così le aziende italiane si avvicinano al Jewellery, Gem & Technology Dubai, organizzato da Ieg e Informa Markets Jewellery, che da martedì a giovedì ospiterà al Dubai world trade center il primo evento B2B dell’anno, con operatori da oltre 70 paesi e più di 200 grossisti, retailer e marchi ospitati da 30 paesi, che vanno dall’Est Europa al Medio Oriente e dal Sud America all’Asia meridionale.
A proporre i propri prodotti saranno 300 espositori da 23 paesi, tra cui quelli di Belgio, Colombia, India, Israele, Italia, Spagna e Turchia saranno organizzati in padiglioni nazionali.
Abbiamo chiesto ad alcuni degli italiani presenti cosa si aspettano dal Jgt e cosa proporranno ai clienti.
Affronta questa esperienza con grande carica Gioia De Simone, della storica azienda torrese Antonino De Simone, che a Dubai porterà anche tutta la propria tradizione.
«Abbiamo aderito con entusiasmo alla proposta di una fiera a Dubai, che sarà il primo evento in presenza di questo 2022 che riguardi il nostro settore, in un luogo del mondo in cui oggi c’è particolare fermento, grazie ad Expo 2020»
Gioia De Simone
Antonino De Simone
«Abbiamo aderito con entusiasmo alla proposta di una fiera a Dubai, che sarà il primo evento in presenza di questo 2022 che riguardi il nostro settore, in un luogo del mondo in cui oggi c’è particolare fermento, grazie ad Expo 2020. Nonostante la pandemia abbia sconvolto le nostre vite, guardiamo sempre avanti con nuovi progetti, fedeli alle nostre tre anime aziendali: il laboratorio artigianale, i nostri gioielli finiti e la nostra collezione museale che raccoglie più di 300 monili antichi, con corallo, provenienti da tutto il mondo. Porteremo a Dubai una linea di alta gioielleria a marchio Antonino De Simone in corallo, turchese e perle, che incontri i gusti particolarmente esigenti dei buyer locali e saremo presenti anche con il semilavorato, per prodotti taylormade. Mostreremo infine il nostro catalogo della collezione museale “Antonino De Simone” pubblicato in occasione dei nostri 190 anni di storia, nel 2020».
Ha trascorso il periodo di pandemia sperimentando nuove strade Angeletti 1940, che a Dubai porterà pezzi realizzati con nuove tecnologie e materiali, come spiega il titolare Marcello Angeletti.
«Ci aspettiamo d’incontrare nuova clientela anche orientale, soprattutto in conseguenza del fatto che lo svolgimento di fiere in Asia, in particolare a Hong Kong, è sempre più difficile e in questo contesto ci attendiamo che Dubai diventi un polo sostitutivo e un punto d’incontro con gli operatori che provengono da quell’area»
Marcello Angeletti
Angeletti 1940
«Ci aspettiamo d’incontrare nuova clientela anche orientale, soprattutto in conseguenza del fatto che lo svolgimento di fiere in Asia, in particolare a Hong Kong, è sempre più difficile e in questo contesto ci attendiamo che Dubai diventi un polo sostitutivo e un punto d’incontro con gli operatori che provengono da quell’area. Durante la pandemia ci siamo focalizzati sulla progettazione di nuove linee, trovando nuove soluzioni tecnologiche e realizzando dei modelli double face, che richiedono una maggiore sperimentazione, con molle e meccanismi. Sulle pietre abbiamo cercato di allargare la selezione a qualche forma non comune anche nel campo dei diamanti, con un mix di formati. Infine la nostra collezione Wave sarà riproposta in titanio».
Guarda ai mercati oltre l’emirato anche Silvio Bettinardi, seconda generazione dell’omonima azienda vicentina, che porterà i propri orologi gioiello.
«L’aspettativa è di avere contatti con aziende, importatori e negozianti al di fuori di Dubai, come Pakistan, Uzbekistan, Kazakistan e tutta l’Africa»
Silvio Bettinardi
Bettinardi
«L’aspettativa è di avere contatti con aziende, importatori e negozianti al di fuori di Dubai, come Pakistan, Uzbekistan, Kazakistan e tutta l’Africa, che è il motivo per cui questo evento è nato, come sostituta di Hong Kong dove gli statunitensi non vanno per motivi politici. Non porteremo una collezione specifica, ma i nostri orologi gioiello personalizzabili per i clienti.»
Approccia questo evento con entusiasmo Alice Alessi, direttore commerciale e marketing della Alessi Domenico di Bassano.
«Il fatto che sia organizzato da Ieg e Informa Market, che sono due eccellenze mondiali, è un valore aggiunto. Dubai ci piace, lavoriamo lì da molto tempo e siamo entusiasti del fatto che ospiti un appuntamento di questo livello»
Alice Alessi
Alessi Domenico
«Per questo evento abbiamo aspettative alte, e non può essere altrimenti perché da una città così non ci si può che attendere un bellissimo evento. Il fatto che sia organizzato da Ieg e Informa Market, che sono due eccellenze mondiali, è un valore aggiunto. Dubai ci piace, lavoriamo lì da molto tempo e siamo entusiasti del fatto che ospiti un appuntamento di questo livello. Auspichiamo sia solo il primo di una serie, che ci veda lì nei prossimi anni. Ieg e VicenzaOro per noi sono molto importanti, abbiamo sposato questa iniziativa e non resta che vedere cosa ci porterà. Andiamo a Dubai con le nostre collezioni, ma anche con la linea base, con la volontà di conoscere e farci conoscere. Dopo due anni di pandemia è il primo evento che affrontiamo, per cui siamo felici di ripartire e di farlo da Dubai».
Torna in fiera dopo due anni anche la Unoaerre di Arezzo, felice di poter rincontrare a Dubai clienti che non vedeva da prima della pandemia, come spiega il direttore vendite, Alessandro Bruni.
«Con JGT Dubai, ci accingiamo a presidiare la prima fiera internazionale all’estero dopo oltre due anni. Siamo contenti per il solo fatto di esserci e di incontrare nuovamente i nostri clienti.»
Alessandro Bruni
UnoAerre
«Con JGT Dubai, ci accingiamo a presidiare la prima fiera internazionale all’estero dopo oltre due anni. Siamo contenti per il solo fatto di esserci e di incontrare nuovamente i nostri clienti. Stiamo ridisegnando il nostro business alla luce dello shock che abbiamo subito e lo vogliamo fare condividendolo con i clienti che ci hanno sostenuto anche in momenti di forte difficoltà. Siamo fiduciosi che il Made in Italy di qualità sia la chiave vincente per il futuro e in questa fiera siamo orgogliosi di presentare nuove collezioni che combinano il design italiano con l’alta capacità orafa».
Nell’emirato vuole aprire l’anno in bellezza anche Giordana Giordini, dell’omonima impresa aretina.
«È la prima fiera dell’anno e siamo pieni di aspettative, perché non è solo per Dubai e il mondo arabo, ma anche un evento internazionale, organizzato da Ieg e Informa Market e grazie al sostegno di Ice sono stati invitati clienti da tante parti del mondo.»
Giordana Giordini
Giordini
«È la prima fiera dell’anno e siamo pieni di aspettative, perché non è solo per Dubai e il mondo arabo, ma anche un evento internazionale, organizzato da Ieg e Informa Market e grazie al sostegno di Ice sono stati invitati clienti da tante parti del mondo. Ci aspettiamo quindi che sarà una fiera che permetterà di aprire l’anno con contatti e vendite. Ora il mercato sta tirando e il lavoro c’è, ma questa è una bella occasione per mostrare i campionari nuovi e le collezioni che avevamo preparato per VicenzaOro, che per noi è sempre la più importante».
Ha aderito per sperimentare la novità, ma partirà con entusiasmo e tanti appuntamenti fissati Paolo Bettinardi, della Better Silver di Vicenza, che proporrà le proprie catene in chiave fashion.
«Abbiamo scelto di partecipare soprattutto per provare a capire come sarebbe stata questa nuova esperienza, visto che si tratta di una fiera nuova. Due settimane fa, negli Usa i buyer parlavano della fiera di Dubai, evidentemente è stato fatto un buon lavoro nel farla percepire come evento internazionale.»
Paolo Bettinardi
Bettersilver
«Abbiamo scelto di partecipare soprattutto per provare a capire come sarebbe stata questa nuova esperienza, visto che si tratta di una fiera nuova. Nelle ultime settimane, però, le aspettative sono cresciute per l’accoglienza calorosa che questo evento ha avuto sul mercato mediorientale, dove noi abbiamo clienti in Turchia, Israele e aree adiacenti. Abbiamo già appuntamenti fissati con nostri clienti, che non vediamo da prima del Covid e diventa quindi un’ottima opportunità per vederli e far toccare con mano il campionario. Questa è già una cosa molto positiva e mi fa piacere vedere questo movimento. Due settimane fa, negli Usa i buyer parlavano della fiera di Dubai, evidentemente è stato fatto un buon lavoro nel farla percepire come evento internazionale.
Porteremo tante novità che abbiamo sviluppato, lavorando attorno al concetto di catena, accostandone di diverse, con chiusure con una funzione anche estetica e tutto questo fa gioco, visto che è un periodo molto favorevole per il prodotto catena, che si vede indossato sui social».
Ha già una fitta agenda anche Maria De Toni, titolare dell’omonimo brand vicentino, che punterà su collezioni dal design interculturale rivolte alla clientela internazionale.
«Dubai, trattandosi di una città con oltre 170 nazionalità, che sta ospitando l’Expo, con 192 paesi, vogliamo focalizzarlo come un hub per il made in Italy di design interculturale, che è un valore aggiunto.»
Maria De Toni
Maria De Toni
«Da questa fiera ci attendiamo la presenza di clienti internazionali e abbiamo già appuntamenti con buyer da Israele e Usa. Abbiamo quindi creato delle collezioni internazionali di design interculturale, di cui sono una promotrice e sul quale mio figlio Pietro Speggiorin, che si occupa di sviluppo del prodotto, ha fatto la tesi, proprio ispirata a Dubai. Trattandosi di una città con oltre 170 nazionalità, che sta ospitando l’Expo, con 192 paesi, vogliamo focalizzarlo come un hub per il made in Italy di design interculturale, che è un valore aggiunto».
Cauto su un appuntamento che è alla sua prima edizione, ma comunque ottimista Enrico Peruffo, della vicentina F.lli Bovo, che porterà le novità realizzate in oro, malachite e madreperla.
«Di solito la prima edizione di una fiera è di “rodaggio” e non ci si può aspettare un’enorme affluenza di buyer, come in quelle già consolidate, ma in conseguenza del rinvio di VicenzaOro ci attendiamo di trovare i clienti a Dubai, perché Hong Kong sta cedendo il passo e Jgt sarà la prima fiera internazionale dell’anno»
Enrico Peruffo
Fratelli Bovo
«Di solito la prima edizione di una fiera è di “rodaggio” e non ci si può aspettare un’enorme affluenza di buyer, come in quelle già consolidate, ma in conseguenza del rinvio di VicenzaOro ci attendiamo di trovare i clienti a Dubai, perché Hong Kong sta cedendo il passo e Jgt sarà la prima fiera internazionale dell’anno. Può essere che poi il riscontro superi le attese. Noi porteremo le collezioni nuove, pensate per VicenzaOro, nelle quali abbiamo seguito il trend delle pietre, inserendo malachite e madreperla, reinterpretando le maglie classiche delle catene, fatte però con una tecnologia diversa e intervallati da inserti in pietra, quindi più freschi.»
Sulla stessa linea Enzo Lazzerini, titolare della fiorentina Novecentonovantanove.
«Abbiamo scelto di partecipare perché ci aspettiamo di lavorare, per questo abbiamo invitato i nostri clienti e alcuni hanno risposto. Sono fiducioso, ma è difficile prevedere come andrà»
Franco Lazzerini
Novecentonovantanove
Abbiamo scelto di partecipare perché ci aspettiamo di lavorare, per questo abbiamo invitato i nostri clienti e alcuni hanno risposto. Sono fiducioso, ma è difficile prevedere come andrà, sia perché non è facile organizzare un evento in questo periodo, anche se là la situazione è migliore che da noi, sia per il fatto che è sempre stato abbastanza difficile lavorare in quei paesi. Comunque porteremo le ultime collezioni, sperando di mostrarle, oltre che ai nostri clienti, anche a quelli nuovi.
Non fa previsioni, ma spera di essere sorpresa in positivo Serena Longobardo, responsabile estero di Blue White Group di Milano, che punterà su smalti e colore.
«È difficile dire cosa ci aspettiamo, perché è una fiera nuova B2B, mentre nel mondo arabo di solito sono B2C. Certamente speriamo di prendere nuovi clienti, anche tra gli espositori.»
Serena Longobardo
Blue White Group
È difficile dire cosa ci aspettiamo, perché è una fiera nuova B2B, mentre nel mondo arabo di solito sono B2C. Certamente speriamo di prendere nuovi clienti, anche tra gli espositori. Porteremo tutte le nostre collezioni di gioielleria, con le novità che presenteremo anche a Vicenza: collezioni con gli smalti, che vanno molto di moda adesso, e un po’ di colore.
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