Formazione professionale, Federpreziosi Roma sigla un accordo strategico con La Sapienza
Ieri, è stato presentato al Museo dell’arte classica della facoltà di Lettere e Filosofia de La Sapienza “Gioiello, forme e culture”, il nuovo corso di formazione organizzato dal Dipartimento di Storia Antropologia Religioni Arte Spettacolo de La Sapienza insieme a Federpreziosi Confcommercio Roma, a cui hanno partecipato, tra gli altri, il commissario Confcommercio Roma, Pier Andrea Chevallard, il presidente di Federpreziosi Roma, Pierpaolo Donati, l’assessora alle Attività produttive di Roma, Monica Lucarelli e il presidente di Federpreziosi Pino Aquilino.
Nel corso della mattinata si sono alternati gli interventi programmati di Bianca Cappello, storica del Gioiello, Francesco Paganini, maestro di Arte Sacra, Mario Didone, esperti di orologi, Sylvio Giardina, fashion Design, Vicenzo Aucella, presidente Assocoral e Daniela Colaiacovo, co-founder di Makal Jewellery.
L’iniziativa ha l’obiettivo di trasmettere le conoscenze in una prospettiva storico-artistica, sugli aspetti culturali e simbolici dell’utilizzo del gioiello attraverso la condivisione di metodi e strumenti per progettare nel campo della gioielleria e aprire a nuove strategie di comunicazione utili ai brand.
“Una bellissima iniziativa. – come ha spiegato Chevallard – Un master che consentirà a una trentina di giovani di acquisire ulteriori conoscenze e competenze. Le imprese orafe sul territorio sono molto importanti, non tanto numericamente quanto qualitativamente. Rappresentano la sintesi del connubio tra cultura, artigianato e commercio”.
“Collaborare con la Facoltà di Lettere e Filosofia e, nello specifico con il Dipartimento SARAS, ci permettono di garantire quegli strumenti formativi più adeguati alle attuali esigenze del settore, senza dimenticare le principali nozioni specifiche quali le tecniche di lavorazione orafa, il design e la gemmologia, avendo la possibilità di usufruire dei laboratori messi a disposizione dall’università. Il corso, inoltre, ha un importante ruolo nell’idea dell’orientamento professionale ed anche come mezzo di promozione del settore, essendo aperto a tutti.” Ha spiegato il presidente di Federpreziosi Roma Pier paolo Donati
Trasmettere conoscenze e competenze, stimolare talenti, valorizzare e diversificare le identità professionali, è questo il mix di risorse che crea la professionalità necessaria a confrontarsi e competere con il resto del mondo. In tutti i settori, nessuno escluso, bisogna creare ‘occupabilità’, la parola d’ordine con cui Federpreziosi Roma è scesa in campo – in collaborazione con l’Università la Sapienza di Roma – per mettere a frutto gli investimenti fatti nel tempo e far sì che il comparto orafo non rimanga indietro. Un pensiero che ha trovato fattibilità con “Gioiello. Forme e Culture“: un anello di congiunzione tra formazione e mondo lavorativo con l’obiettivo di garantire percorsi didattici mirati, perché, come ha spiegato Pierpaolo Donati, Presidente di FEDERPREZIOSI Roma “Durante e dopo la pandemia si è visto un proliferare di offerte formative, in molti casi discutibili e con costi importanti, soprattutto se paragonati ai risultati. Ci siamo pertanto posti la domanda di come e dove orientare la proposta formativa di FEDERPREZIOSI Roma e la risposta non poteva che essere quella di rivolgerci direttamente alle scuole superiori, con percorsi di competenze trasversali ed orientamento (PCTO), ed al tempio della formazione come l’università: l’Università degli Studi di Roma la Sapienza”.
Confermando l’attenzione ad una necessità percepita da tanto, ovvero, quella di trasmettere il saper fare attraverso figure esperte, Donati ha sottolineato che “Collaborare con la Facoltà di Lettere e Filosofia e, nello specifico con il Dipartimento SARAS, ci permette di garantire quegli strumenti formativi più adeguati alle attuali esigenze del settore, senza dimenticare le principali nozioni specifiche quali le tecniche di lavorazione orafa, il design e la gemmologia, avendo la possibilità di usufruire dei laboratori messi a disposizione dall’università”.
L’articolato corso, aperto a tutti, prevede ben dieci attività nel piano formativo con un ricco ventaglio di workshop: Gioiello nella storia; Gioiello e simbologia nella moda; Gioiello nel costume e galateo italiano; Gioiello e comunicazione del lusso; Materiali, tecniche e tecnologie; Gemmologia; Design del gioiello; Disegno dal vero; Laboratorio Orafo; e, a corredo dell’esperienza, un pacchetto di Visite guidate presso alcuni musei romani. Sul perché alla Sapienza di un corso sul gioiello, sulle sue forme e sulle culture che rappresenta e di cui è espressione, ha risposto Romana Andò, Direttore del corso “GIOIELLO. FORME E CULTURE” Sapienza Università di Roma.
“Va detto che il gioiello è un tema trasversale, non circoscrivibile entro un solo campo di osservazione e di studio, né limitato in termini di produzione al solo ambito della gioielleria. Il gioiello entra nei discorsi della storia, nelle rappresentazioni della religione, nelle forme simboliche di diverse culture, nella costruzione e nella decostruzione dei gusti delle classi sociali e dei loro galatei, nelle questioni legate all’heritage e al ‘made in’ e nei discorsi della moda.
Moda e gioiello, dunque, un legame imprescindibile come Romana Andò ha sottolineato.
“In questo senso si spiega il motivo per cui il corso si inserisce all’interno dell’offerta di un Dipartimento che ha come vocazione l’interdisciplinarità, tanto nella formazione quanto nella ricerca e che ormai da venti anni ospita una formazione dedicata al tema della moda, che procede dalla laurea triennale, alla magistrale ai master. […] Il legame moda-gioiello è sempre stato centrale e lo è tanto più oggi alla luce delle più recenti tendenze che vedono i designer di moda dare sempre più spazio al gioiello come strumento per indagare nuove possibilità espressive e forme creative.
“L’obiettivo condiviso con Federpreziosi era quello di fondere insieme competenze trasversali, componendo un’offerta formativa che potesse spaziare dalla teoria alla pratica, generando curiosità, raccontando una realtà spesso sconosciuta, specie ai più giovani, attirando risorse e promuovendo nuove professionalità […] e ci auguriamo possa incontrare la stessa attenzione e lo stesso entusiasmo tra i futuri corsisti e le istituzioni che intendiamo coinvolgere”. Ha concluso il Direttore del corso.
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