#Editoriale: Il Polo Orafo Campano riparte da Marcianise ma serve coesione

Lo slancio in avanti del centro di Marcianise in seno a Confindustria potrebbe dare impulso al mondo associativo regionale

Nei giorni scorsi, durante l’assemblea annuale pubblica di Confindustria Caserta, alla presenza del suo presidente nazionale Carlo Bonomi, Vincenzo Giannotti ha annunciato l’inclusione formale della Campania nei distretti orafi nazionali, riconoscendo Caserta come polo di riferimento per il Sistema Orafo Regionale. Un atto formale e sostanziale insieme, in quanto l’area campana (Marcianise, Torre del Greco e Napoli) da decenni è fuori da qualsiasi monitoraggio statistico ed economico e, soprattutto, dal radar della politica regionale e del sistema Camerale. Lo slancio in avanti del centro di Marcianise in seno a Confindustria potrebbe dare impulso al mondo associativo regionale da anni, ahimé, “non pervenuto”.

Chi vive questo territorio sa benissimo che alcuni sodalizi hanno rappresentanti di facciata, altri da anni non riescono ad individuare una rappresentanza qualificata. Insomma, la pochezza “sindacale” piano piano sta depauperando un patrimonio importantissimo fatto di artigiani, gioiellieri e negozianti. Se la memoria non mi inganna, tranne un evento episodico a Dubai nei mesi scorsi, le ultime iniziative unitarie a sostegno del settore risalgono a quasi vent’anni fa, con le mostre e le collettive realizzate in occasione della fiera di Vicenza a New York e in Giappone. Da allora, al di là delle fiere orafe organizzate dal Centro Orafo di Caserta e le missioni ICE, sempre al Tarì, è stato fatto veramente poco.

È il momento di fare squadra e di sfruttare al meglio quello che nei prossimi mesi sarà possibile “incanalare” dai tanti finanziamenti locali e nazionali.

Portando a casa questo risultato, il presidente Giannotti pone, sì, il Tarì al centro del Sistema Orafo Campano (qualcun altro potrebbe aspirare a questo ruolo?) ma raccoglie anche una sfida importantissima: ricompattare il sistema associativo locale intorno ad un obiettivo unico e comune, il rilancio e la valorizzazione del “sistema gioiello”, mentre la presenza del numero uno di via Santa Lucia, Vincenzo De Luca, all’assise di Confindustria a Marcianise, fa bene sperare nei buoni rapporti con il governo regionale. È il momento di fare squadra e di sfruttare al meglio quello che nei prossimi mesi sarà possibile “incanalare” dai tanti finanziamenti locali e nazionali.

Nel consorzio sono attive circa 400 realtà, per cui Il Tarì potrà muoversi da solo, ma farlo in concerto con tutti gli orafi della Campania avrà un valore e un sapore decisamente diversi.

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