Asia, il gioiello si sposta a Singapore

Informa Markets ha deciso di trasferire Jewellery & Gem World. Arati: “Hong Kong è ancora alle prese con l’emergenza sanitaria e politica e questo limita il regolare  svolgimento delle fiere”

Singapore is the new Hong Kong. Almeno nel 2022. Informa Markets ha infatti deciso di trasferire Jewellery & Gem World, che tradizionalmente si svolge nell’ex colonia britannica, ancora alle prese con contagi e quarantene, nella città stato, dove invece le prescrizioni sono minime e i collegamenti sono assicurati. Dal 27 al 30 settembre, quindi, Singapore sarà il cuore asiatico del gioiello.

Una scelta non definitiva, come spiega Mauro Arati, dello studio omonimo, ma che rende possibile dopo due anni il ritorno delle aziende italiane ed europee sul mercato asiatico.


«Questa fiera vuole portare a Singapore chi andava ad Hong Kong, per riconnettere tutta la filiera e arriverà anche un discreto numero di aziende proprio da lì, perché dopo due anni hanno bisogno di rincontrare i loro clienti»

Mauro Arati, studio Arati

Mauro Arati

«Tutti i principali organizzatori di fiere hanno deciso di spostare le loro manifestazioni da Hong Kong ad altri paesi – sottolinea – questo a causa delle quarantene, per le quali è anche difficile trovare camere, e delle difficoltà nei collegamenti aerei. Per un anno, quindi, terremo Jewellery&Gem World a Singapore, che è una città bella, sicura e organizzata, anche se paga l’immagine di luogo dove si svolgono “fierette” BtoC per i consumatori locali e le manca lo status di porto franco che invece ha Hong Kong».

Dopo due anni di affari a distanza, però, l’obiettivo era riattivare quelli in presenza anche in Asia. «Questa fiera vuole portare a Singapore chi andava ad Hong Kong, per riconnettere tutta la filiera e arriverà anche un discreto numero di aziende proprio da lì, perché dopo due anni hanno bisogno di rincontrare i loro clienti. Singapore, quindi, è il luogo ideale, perché per entrare riconosce anche la vaccinazione con Sinovac, mentre il Giappone non ammette chi ha quello cinese».

E le aziende, tra cui ovviamente quelle italiane, hanno risposto bene all’iniziativa. «Abbiamo una buona partecipazione, italiana ma anche da Germania, India, Turchia e Stati Uniti, con bei nomi che vengono anche con metrature importanti, perché sanno che i loro clienti parteciperanno. In pratica sarà un’edizione ridotta di Hong Kong. Dall’Italia al momento sono una settantina, di cui circa la metà vicentini, con brand importanti, che vogliono ritrovare i clienti che non vedono da due anni. Anche se il digitale ha aiutato, non c’è Zoom che possa sostituire il contatto umano. Le fiere che si sono svolte finora hanno dimostrato che quando ci sono la gente si butta. Dubai, ad esempio, è stato un grande successo e il fatto che si tratti di manifestazioni più piccole ha il vantaggio di dare più visibilità e una maggiore possibilità di trovare nuovi clienti».

Anche dall’Italia il numero di aziende sarà comunque minore. «Credo che alcuni stiano ancora aspettando e aderiranno più avanti, ma ci sono anche motivi legati a cambiamenti occorsi durante la pandemia. Alcuni, ad esempio, sono passati a lavorare come terzisti, mentre altri si sono rivolti a nuovi mercati, che stanno andando bene e non possono abbandonarli, ma devono adeguarsi per mantenerli e riuscire al contempo a tornare in Asia. Altri ancora hanno deciso di focalizzarsi su mercati vicini, raggiungibili in auto».

Dopo Singapore, un secondo appuntamento sarà invece rivolto a tutti quei paesi che si affacciano sulla Tailandia. «A novembre saremo a Bangkok, con un evento rivolto soprattutto a buyer da Vietnam, Myanmar, Laos, Cambogia, dove molti produttori avevano iniziato ad esportare oreficeria e gioielleria in argento».

Tra le aziende partecipanti c’è Crivelli, che non ha voluto farsi sfuggire questa occasione, come sottolinea Alessia Crivelli.

«Personalmente, credo che sarà difficile far ripartire Hong Kong anche l’anno prossimo, ancor più per la complicata situazione politica che per la pandemia. Dobbiamo aprirci al fatto che il mondo è in evoluzione»

Alessia Crivelli, Crivelli

Alessia Crivelli

«Singapore è una grande opportunità, vista la mancanza d’incontri con i clienti dall’Estremo Oriente negli ultimi due anni e mezzo, quindi se si può cogliere si fa. Personalmente, credo che sarà difficile far ripartire Hong Kong anche l’anno prossimo, ancor più per la complicata situazione politica che per la pandemia. Dobbiamo aprirci al fatto che il mondo è in evoluzione, le cose cambieranno e possono aprirsi nuovi orizzonti. Questa sarà l’occasione per rivedere i clienti orientali, che finora hanno avuto difficoltà a muoversi a causa delle quarantene. Fortunatamente abbiamo avuto il digitale, che ci ha aiutati in questo periodo, ma non è la stessa cosa di toccare con mano».

Della nutrita schiera di vicentini, molti saranno quelli che si appoggeranno a Gold & Silver Group, tra cui ovviamente ci sarà la Re Sole del presidente Paolo Passuello.

«Per noi è una manifestazione importante, trattandosi della prima occasione dal 2020, quando Hong Kong era stata annullata per l’arrivo della pandemia. Questa è insomma l’occasione per rivedere i buyer»

Paolo Passuello, Gold & Silver Group

Paolo Passuello

«Vista l’impossibilità di andare ad Hong Kong questa fiera è stata ideata per ritrovare il Sudest asiatico di persona – afferma – Singapore in quell’area è il posto giusto, visto che è a poche ore di aereo da tutti i principali paesi, che per noi sono mercati rilevanti. Questa, quindi, per noi è una manifestazione importante, trattandosi della prima occasione dal 2020, quando Hong Kong era stata annullata per l’arrivo della pandemia. Questa è insomma l’occasione per rivedere i buyer, perché foto e call lasciano il tempo che trovano. L’acquirente del Sudest asiatico, anche più di altri, vuole vedere gli articoli dal vivo e toccarli. In questi anni abbiamo lavorato, ma ai minimi termini, oggi i paesi stanno riaprendo e quindi è il momento giusto. Anche le aziende del Gold & Silver Italian Group hanno risposto bene e credo se ne aggiungeranno delle altre, perché è un’occasione anche per chi non c’è mai stato. Non penso sarà la location definitiva, ma credo che rivedremo tutti i nostri clienti».

www.informamarkets.com

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