Formazione: una rete unica di scuole dove creare moduli specifici altamente qualificati
Federorafi Claudia Piaserico “Dobbiamo rendere appetibile il mestiere dell’orafo alle nuove generazioni”.
Alessia Crivelli “Serve una visione trasversale, creando un sistema con scambi di ragazzi e di docenti”
una metropolitana con collegamenti, scambi, tappe, percorsi. Facili da riconoscere e intraprendere per arrivare nel modo più diretto e semplice a destinazione. O nel proprio futuro. È questa l’immagine con cui Claudia Piaserico, presidente di Confindustria Federorafi e Alessia Crivelli, una dei suoi vice, hanno illustrato ai partecipanti al primo Summit del gioiello italiano, promosso da IEG per raccontare il nuovo progetto dell’associazione riguardante la formazione: la “Rete metropolitana della formazione”, appunto.
«Parlando con i presidi è emerso che sia i giovani che i genitori non conoscono le nostre aziende».
Un’idea che parte da una necessità oggettiva – quella delle aziende in cerca di personale specializzato – e da una situazione che Piaserico denuncia da anni: lo scarso interesse dei ragazzi ad intraprendere una carriera nel settore orafo, scoraggiati anche dalle famiglie che non la vedono una professione sicura. «Parlando con i presidi – spiega – è emerso che sia i giovani che i genitori non conoscono le nostre aziende. Pensano che siano sporche, che abbiano una brutta reputazione da un punto di vista etico e che non offrano un lavoro stabile. Per questo non è un percorso ambito anche in città che in questo campo hanno una tradizione. Negli anni abbiamo innovato tanto dal punto di vista tecnologico, ecologico, del design, della qualità, ma non lo sanno. Dobbiamo rimediare a questo problema, spiegando chi siamo, che opportunità possiamo offrire, quali carriere – che non sono solo al banco – e anche quali retribuzioni».
Un lavoro che secondo le due imprenditrici passa anche dal mettere in rete le scuole, individuare dove si possano creare dei moduli orafi o dove inserire dei tecnici che diano una possibilità d’apprendimento in più agli studenti.
«Nel nostro Paese ci sono tantissime scuole che si occupano di formare gli orafi, ma sono slegate tra loro».
«Nel nostro Paese – sottolinea Crivelli – ci sono tantissime scuole che si occupano di formare gli orafi, ma sono slegate tra loro. La nostra idea, che si concretizza appunto nell’immagine della metropolitana, è metterle in rete e creare percorsi lineari e facili da identificare e intraprendere, come succede nelle altre materie, facendo capire che gli sbocchi non sono solo tecnici, ma le professionalità richieste sono varie e in molti ambiti. Serve una visione trasversale, creando un sistema con scambi di ragazzi e di docenti».
Se i fondi ci sono e la prima fase di confronto coi presidi è stata portata a termine, la prossima tappa sarà appunto la mappatura delle scuole e l’identificazione di quelle in cui si può andare a intervenire per creare nuove opportunità, ma anche una comunicazione ad hoc per farle conoscere e vincere le resistenze e i falsi miti.
E in questo l’associazione sarà impegnata in prima persona, anche con i propri iscritti. Federorafi sarà infatti “patrocinatore”, promuovendo i corsi e mandando i propri imprenditori a raccontare le proprie aziende, esperienze e necessità.
«Ma il lavoro con le scuole comprenderà anche l’alternanza e contratti di apprendistato, che sono apprezzati sia dai ragazzi che dalle imprese», sottolinea Crivelli.
E la prima iniziativa è già in programma e partirà da Vicenza, come spiega Piaserico: «L’evento con cui debutterà il progetto sarà un master in Marketing brand ambassador modulo gioiello, coordinato da Romano Cappellari, e si svolgerà alla Cuoa Business School».
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