Vicenzaoro La sezione di tendenza: le novità di Glamroom

Il progetto coinvolge oltre 30 espositori, una selezione di “trend jewellery” di cui 12 sono new entries

Glamroom è una spaccato della fiera, una sezione di tendenza. Matteo Farsura, Exhibition Manager di IEG, ci porta nei colori, nell’allestimento ma soprattutto nelle scelte sul prodotto. Ci parla delle liste d’attesa e dei criteri che orientano la scelta dei partecipanti al momento della selezione. “Saranno presenti in totale più di 1300 espositori provenienti da 37 paesi – dice a Preziosa Magazine – con importanti liste d’attesa provenienti da diverse community di Vicenzaoro. I dati dimostrano come la nostra importante piattaforma d’ingresso nel mercato europeo sia ambita da tutti, soprattutto a livello internazionale. Insieme a Vicenzaoro sarà presentata T.Gold, manifestazione leader per quanto riguarda i macchinari per la gioielleria.

È la prima manifestazione dell’anno e quindi è la prima occasione per presentare tutte le novità ai buyer. Degli espositori, il 70% è Made in Italy e 30% realtà internazionali (Spagna, Francia, Germania, Turchia e offerta asiatica con Hong Kong, Cina, Tailandia, India. All’interno dell’offerta di Vicenza sarà protagonista la community Look, padiglione 1. All’interno di Look, dove presentiamo un gioiello fashion, di tutti i giorni, esiste una capsule dove raccogliamo brand emergenti non ancora consolidati o totalmente nuovi per dare opportunità ai buyer di inserire nei loro punti vendita prodotti adeguati ai loro luoghi di provenienza o al trend del mercato”

Matteo Farsura, Exhibition Manager di IEG

Il progetto della GLAMROOM 2024 coinvolge oltre 30 espositori, una selezione di “trend jewellery” con brand che tramite la loro creatività sono riusciti a ritagliarsi uno spazio in un mercato in continua evoluzione. 12 sono new entries. L’area si svilupperà in 3 diverse location per migliorare l’esperienza di visita del buyer che troverà in ognuna espositori con caratteristiche omogenee. “Avremo la NEW GLAMROOM nella parte centrale del padiglione. È molto internazionale, vi collocheremo 8 brand totalmente emergenti, presenti per la prima volta a Vicenzaoro e con un forte storytelling. Si tratta in prevalenza di marchi esteri provenienti da Usa, Norvegia, Svezia, Olanda, Germania.

Offriremo ai buyers un’esperienza di business totalmente nuova, ed è nostra intenzione rinnovare questa sezione di anno in anno. Ci sono poi le sezioni GLAMROOM GOLD e GLAMROOM SILVER con collezioni rispettivamente in oro e in argento. Non sarà dunque l’allestimento ad attrarre il buyer ma è il prodotto il vero protagonista. È il prodotto il fulcro della nostra scelta, l’elemento che orienta le nostre selezioni. Avvengono innanzitutto a livello merceologico – oro, argento, prodotti emergenti – e poi cerchiamo di capire se il prodotto ha qualcosa da comunicare”.


Ammanii

Anche un gioiello può dare serenità. Amany Shaker – vincitrice della categoria gioielli FTA 2020 – ci crede, e traduce in una visione di sorellanza le creazioni del suo brand AMMANII. Per passate esperienze – ha lavorato con una ONG umanitaria globale ed ha viaggiato tanto – è stata mentore di donne che ha incoraggiato a trovare la loro individualità nelle difficoltà della vita, un impegno che l’ha portata, nel 2016, a realizzare gioielli che parlassero proprio del potere, della resilienza e della bellezza delle donne, ispirandosi alle vite che ha incontrato e alla sua eredità egiziana: la collezione Malikat, ad esempio, richiama la saggezza e il coraggio delle regine dell’Antico Egitto. “Le nostre storie si sovrappongono e il filo conduttore è il desiderio di trovare la realizzazione, lo scopo e il coraggio di vivere tutto questo contro ogni circostanza”. Spiega Amany Shaker

ammanii.com


Brigitte Adolph

Le cose del passato ci parlano, e la designer tedesca ripercorre il tempo a ritroso per mantenere viva la memoria dell’antica tradizione del merletto lavorando l’oro e l’argento come fossero fili di pregiati tessuti, anche impreziosendoli con la presenza di piccoli diamanti, perle o pietre di colore. Brigitte Adolph trasforma la storia in gioielli contemporanei che sono frutto di una ricerca stilistica che si muove tra svariate culture, anche lontanissime. Come la Collezione “Marrakesh”, dalle atmosfere orientali imprigionate in creazioni lavorate a filigrana, oppure la Collezione “Helena”, ispirata alla mitologia greca evocando il ramo d’ulivo, simbolo di pace, in cui trattiene le foglie, le une alle altre, con un fitto intreccio che ricorda quello a tombolo. Ogni manufatto è una narrazione, e in continua evoluzione, ma tutte si ritrovano nella delicatezza di un’estetica poetica.

brigitte-adolph.de


Giacomo Burroni Jewels

Dal 2015, nel cuore della sua Toscana, Giacomo Burroni lavora il metallo secondo la tradizione orafa etrusca, ricorrendo, tra le altre, alla filigrana e alla granulazione, due antichissime tecniche praticate già nell’800 a.C., ma il design è tutto suo: un grintoso modernismo con uno sguardo sul passato, di cui conserva la memoria e la fatica, tuttavia fortemente eterogeneo, perché del suo progetto è ben chiara la finalità, ovvero, immaginare un gioiello per ogni possibile maschilità. Tutte le sue creazioni sono realizzate a mano, e con una marcata matericità – c’è un peso nei suoi gioielli che diventa insieme parte della loro individualità e della loro ricercatezza. La Giacomo Burroni Jewels è un gioco di variazioni, prevalentemente sul tema della ‘catena’ che propone in argento monocromatico 925, oppure aggiungendo un importante dettaglio a contrasto, prezioso perché in oro.

giacomoburroni.com


Cecilia Accardo Jewelry

Ogni pezzo ha la forza di sfidare le mode passeggere. In essi ci sono le proprietà dell’oro e dell’argento, e quelle (meta)fisiche delle pietre preziose, intrecciate a dettagli che rinviano a simboli millenari. Tutto è curato meticolosamente secondo il principio della simmetria, un processo che viene valorizzato anche dalla maestria orafa di esperti artigiani: perfetti esempi sono le Collezioni Mirabilia, Majestica e Dendera. “Il gioiello per me non è solo ornamento o status symbol, ma una narrazione estetica che prende forma dai sentimenti e dai miei vissuti”. Spiega Cecilia Accardo, il cui percorso professionale si è arricchito del diploma in Design del Gioiello presso lo IED di Milano, degli studi in gemmologia di diamanti e di pietre colorate presso il GIA di New York, e delle antiche tecniche dello sbalzo e del cesello apprese dal Maestro Orafo Gianni Bionda.

ceciliaaccardo.it


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