Unione Europea, stretta sul commercio di preziosi
Dal 2025 obblighi per l’intera filiera. In aiuto il vademecum del prof. Claudio Tomassini
Il 2025 si apre con una novità per l’industry del gioiello. La General Product Safety Regulation (GPSR), direttiva europea che regola la sicurezza dei prodotti attraverso l’utilizzo di standard comuni, ridefinisce a partire dal 1 gennaio le norme sulla sicurezza generale dei prodotti non alimentari. Il settore orafo si trova pertanto a fare i conti con nuovi obblighi e disposizioni specifiche che andranno a fissare nuovi paletti per le aziende che producono e vendono preziosi, ma che al contempo promuoveranno un maggiore tutela a garanzia del consumatore finale. La sfida per i brand sarà duplice, rispettare standard stringenti senza perdere competitività. La svolta sarà decisiva anche per gli e-commerce e i marketplace, che non saranno più solo semplici intermediari, ma garanti attivi di ciò che offrono ai consumers.
Nel dettaglio i preziosi commercializzati in UE dovranno possedere un’ adeguata documentazione tecnica e nuovi obblighi saranno previsti anche per l’etichettatura dei preziosi. Per le nostre aziende orafe le criticità evidenziate non sono di poco conto in termini di costi, di risorse e di tempi.
Il Prof. Claudio Tomassini, Diritto del Settore Orafo, Gioielliero e Argentiero Tutela della Proprietà Intellettuale, ha approntato un vademecum, per chiarire gli adempimenti per le imprese orafe in base ai principi del diritto unionale, già pienamente in vigore in tutti gli Stati membri.
Le nuove regole della GPSR obbligano alla circolarità e alla tracciabilità del sistema, la loro efficacia dipenderà dalla collaborazione tra tutti gli attori coinvolti. Consumatori, aziende e autorità non potranno più agire come entità isolate. Un’ azienda prima di mettere un prodotto a disposizione del mercato dovrà a sua volta accertarsi che la compliance di produttori, distributori e importatori abbia rispettato tutte le prescrizioni della GPSR. Ogni richiamo, ogni segnalazione e ogni verifica da parte del consumer o degli enti preposti al controllo avranno il fine di titelare non solo il singolo cittadino, ma anche l’integrità dell’intero mercato europeo.
European Union, crackdown on trade in valuables
The year 2025 opens with news for the jewelry industry. The General Product Safety Regulation (GPSR), the European directive that regulates product safety through the use of common standards, redefines the general safety regulations for non-food products as of January 1. As a result, the goldsmith sector is facing new obligations and specific provisions that will set new stakes for companies that produce and sell jewelry, but at the same time promote greater protection to guarantee the end consumer. The challenge for brands will be twofold, meeting stringent standards without losing competitiveness. The shift will also be decisive for e-commerce and marketplaces, which will no longer be mere intermediaries, but active guarantors of what they offer consumers.
In detail, jewels marketed in the EU will have to have adequate technical documentation, and new obligations will also be envisaged for the labeling of jewels. For our jewelry companies, the critical issues highlighted are not insignificant in terms of costs, resources and time.
Prof. Claudio Tomassini, Law of the Gold, Jewellery and Silver Sector Protection of Intellectual Property, has prepared a vademecum, to explain the requirements for goldsmiths according to the principles of EU law, already fully in force in all Member States.
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