Un gioco da tavolo per raccontare La geopolitica del lusso e il ruolo di Valenza
L’istituto comprensivo “Paolo e Rita Borsellino” e la Fondazione “Mani intelligenti” realizzano un gioco da tavolo che ha lo scopo di far conoscere il territorio e le eccellenze orafe.
Un gioco da tavolo per spiegare il ruolo di Valenza nel mercato del lusso e nella geopolitica del gioiello. L’idea originale nasce tra i banchi di scuola dell’Istituto Comprensivo “Paolo e Rita Borsellino”: 20 alunni di seconda e terza media inferiore, guidati dalle professoresse Simona Comuzio e Lisa De Vincenzi, sono diventati ambasciatori della cultura e dell’economia valenzana, a fortissima vocazione orafo-gioielliera. Hanno utilizzato un percorso lungo le vie dell’oro non solo come veicolo di conoscenza del territorio – dalle chiese ai monumenti – ma hanno aiutato anche a prendere consapevolezza del ruolo strategico di Valenza nel mercato globale. Con questo obiettivo è stato prodotto il Ce.St.In.Geo borad game “The city of gold and diamonds”, realizzato dagli studenti che hanno partecipato ad un Pon estivo.
I giocatori procedono lungo un percorso culturale nel quale i metalli e le pietre preziose sono occasione utile per testare competenze e abilità di geopolitica, geo economia, conoscenza delle eccellenze dell’oreficeria di Valenza. Il gioco ha inoltre lo scopo di stimolare buone patiche di solidarietà e la comprensione del commercio etico.
I giocatori devono dividersi in squadre (possono essere formati da 2 a 6 gruppi). Il tesoriere distribuisce 20 valenzani d’oro, una moneta fior di conio creata in esclusiva per Ce.St.In.Geo. dalla Banca Centrale di Valenza. È realizzata con materiali di riciclo, dunque una moneta green: non è usata per azioni commerciali di compravendita; è finalizzata unicamente alle attività del board game. Il presidente di ogni squadra formula domande e risposte. Alcuni esempi. Qual è il Paese di estrazione più importante? Da dove provengono gli smeraldi? Qual è il Paese dove viene intagliato il maggior numero di diamanti? Chi è l’intagliatore? Chi è l’incastonatore? Il gioco è composto da 120 valenzani d’oro, 40 carte diamante per le domande, 40 lingotti d’oro, 40 carte preziose, 21 carte caselle speciali. E’ un mix di Monopoli e di gioco dell’Oca. Se si rimane senza valenzani, si avanza di 5 caselle. Vince chi raggiunge per primo la casella stop.
Il gioco è stato prodotto in 400 copie e il preside dell’Istituto Comprensivo “Paolo e Rita Borsellino”, il professore Maurizio Primo Carandini, spiega a Preziosa Magazine la genesi e la gestazione del progetto. “L’idea ha avuto origine alcuni anni fa, quando attraverso un Pon diedi indicazioni alle mie insegnanti, chiedendo loro di concentrarsi sulla vocazione orafa e gioielliera di Valenza ma con uno sguardo anche alla geopolitica”. In che senso? “Se è vero che esiste la geopolitica, qualcuno deve anche spiegare perché c’è un posizionamento particolare di Valenza rispetto al mercato orafo globale. La prima spiegazione è di tipo geografico: Valenza è importante perché equidistante rispetto a Milano, Genova, Torino. Attraverso il nostro gioco, che abbiamo distribuito anche al Presidente della Repubblica e al Ministero delle imprese e del Made in Italy ricevendo elogi, affrontiamo anche un discorso pedagogico e culturale sulla gioielleria che non prevede l’utilizzo di diamanti insanguinanti né lo sfruttamento dei bambini. Il progetto è rimasto in gestazione, ma dopo il Covid abbiamo pensato di produrre il gioco di Natale 2023. C’è stato uno sforzo enorme da parte dei grafici ed è stato confezionato il nostro prodotto. È una specie di Monopoli e al suo interno ci sono 4 categorie di domande: oro, gioielli, diamanti, Valenza. Lo scopo è comprendere come funzioni il mondo con la sua rete di rapporti tra paesi e come funzioni Valenza. Auspico che attraverso il gioco, che proponiamo anche alle aziende, lo sguardo del territorio possa rivolgersi ad un contesto sempre più ampio. Il gioiello è il core business di Valenza e attraverso questo tesoro le aziende potrebbero essere sostenitori perenni di attività culturali”.
Che cosa si vince al traguardo? Risponde Alessia Crivelli, presidente della Fondazione Mani Intelligenti che ha dato impulso e collaborato al progetto. “Si approda alla conoscenza del territorio di Valenza e alla sua piena vocazione. È un percorso tra monumenti e tesori valenzani. Qui siamo davanti ad una storia monotematica, nel senso di mono economica. Valenza è culla di un mestiere di orafo e di una tradizione in perenne crescita ed evoluzione da oltre due secoli. Abbiamo una manifattura sviluppata su alta gioielleria e questa abilità è stata conclamata dagli investimenti di grandi brand come Bulgari, Cartier, LVMH, che hanno deciso di insediarsi in questo territorio. I ragazzi sono stati ambasciatori di una nuova sensibilità: hanno proposto il gaming delle nostre origini. Mani Intelligenti ha abbracciato il progetto perché lo ritiene utile per la nostra città di Valenza e per la cultura del gioiello. Il fine ultimo è fare formazione e informazione del nostro territorio, del mestiere e delle origini. Un modo diverso di comunicare, che è il gaming, diventa il veicolo dell’attrattività. A Valenza facciamo squadra e la nostra rete di relazioni è composta da aziende, associazioni, scuole. Le aziende portano cultura e mestieri nel mondo: al loro core business uniscono l’amore per le proprie radici. La Fondazione è il ponte per l’unione tra tutti gli stakeholder del nostro territorio”.
https://www.maniintelligenti.it/it/
A board game about the geopolitics of luxury and the role of Valencia
The ‘Paolo and Rita Borsellino’ Comprehensive Institute and the ‘Intelligent Hands’ Foundation realise a board game aimed at raising awareness of the territory and the excellence of goldsmiths.
A board game to explain the role of Valenza in the luxury market and the geopolitics of jewellery. The original idea was born among the school benches of the ‘Paolo and Rita Borsellino’ Comprehensive Institute: 20 second and third grade pupils, led by teachers Simona Comuzio and Lisa De Vincenzi, became ambassadors of Valenza’s culture and economy, which has a very strong gold and jewellery vocation. They have used a route along the gold routes not only as a vehicle for getting to know the area – from churches to monuments – but have also helped raise awareness of Valenza’s strategic role in the global market. With this objective in mind, the Ce.St.In.Geo borad game ‘The city of gold and diamonds’ was produced by students participating in a summer Pon. Players proceed along a cultural path in which metals and precious stones are a useful opportunity to test skills and abilities in geopolitics, geo-economics, and knowledge of the excellence of goldsmithing in Valenza. The game also aims to stimulate good solidarity and an understanding of ethical trade. Players must divide into teams (2 to 6 groups can be formed). The treasurer hands out 20 gold Valencians, a minting coin created exclusively for Ce.St.In.Geo. by the Central Bank of Valencia.
It is made from recycled materials, hence a green currency: it is not used for commercial buying and selling; it is only for board game activities. The chairman of each team formulates questions and answers. Some examples. Which is the most important mining country? Where do emeralds come from? Which is the country where the most diamonds are carved? Who is the carver? Who is the setter? The game consists of 120 gold valentines, 40 diamond question cards, 40 gold bars, 40 precious cards, 21 special box cards. It is a mix of Monopoly and the game of Goose. If you run out of valentines, you advance five squares. Whoever reaches the stop square first wins.
The game was produced in 400 copies and the headmaster of the ‘Paolo and Rita Borsellino’ Comprehensive Institute, Professor Maurizio Primo Carandini, explains to Preziosa Magazine the genesis and gestation of the project. “The idea originated a few years ago, when through a Pon I gave directions to my teachers, asking them to focus on the goldsmith and jeweller’s vocation of Valenza, but also with an eye to geopolitics”. In what sense? “If it is true that geopolitics exists, someone must also explain why there is a particular positioning of Valenza with respect to the global goldsmith market. The first explanation is geographical: Valenza is important because it is equidistant from Milan, Genoa, Turin. Through our game, which we also distributed to the President of the Republic and the Ministry of Business and Made in Italy, receiving praise, we also address an educational and cultural discourse on jewellery that does not involve the use of blood diamonds or the exploitation of children. The project remained in gestation, but after Covid we thought of producing the Christmas 2023 game. There was a huge effort on the part of the graphic designers and our product was packaged. It is a kind of Monopoly and within it there are four categories of questions: gold, jewellery, diamonds, Valence.
The aim is to understand how the world works with its network of relationships between countries and how Valenza works. I hope that through the game, which we also propose to companies, the territory’s gaze can turn to a wider context. Jewellery is the core business of Valenza and through this treasure, companies could be perennial supporters of cultural activities’.
What do you win at the finish line? Alessia Crivelli, president of the Mani Intelligenti Foundation, which initiated and collaborated on the project, answers. “You get to know the territory of Valenza and its full vocation. It is a journey through Valenza’s monuments and treasures. Here we are faced with a mono-thematic history, in the sense of mono-economic. Valenza is the cradle of a goldsmith’s craft and a tradition that has been growing and evolving for over two centuries. We have a developed manufacture of fine jewellery and this ability has been confirmed by the investments of major brands such as Bulgari, Cartier, LVMH, which have decided to settle in this area. They have been ambassadors of a new sensibility: they have proposed the gaming of our origins. Mani Intelligenti has embraced the project because it considers it useful for our city of Valenza and for the culture of jewellery.
The ultimate goal is to educate and inform about our territory, craft and origins. A different way of communicating, which is gaming, becomes the vehicle of attractiveness. In Valenza we work as a team and our network of relations is made up of companies, associations, schools. Companies bring culture and crafts to the world: they combine their core business with a love for their roots. The Foundation is the bridge to unite all the stakeholders in our area’.
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