Thomas Sabo. Le sue collezioni anche in Italia
Da pochi mesi il marchio tedesco Thomas Sabo ha fatto il suo ingresso nel mercato italiano ed è già presente in diversi punti vendita, per ora soprattutto in Lombardia e nel centro-sud.
Il brand, specializzato fin dagli inizi nella realizzazione di gioielli in argento dalla forte personalità e impegnato a interpretare le ultime tendenze fashion, è già ampiamente affermato su scala internazionale: collabora con circa 2.800 gioiellieri e partner commerciali e può contare su una rete di oltre 300 punti vendita in 75 paesi.
A Lauf an der Pegnitz, qualche chilometro a Est di Norimberga, ha sede il nuovo e moderno quartier generale, inaugurato all’inizio di quest’anno, dove oggi lavorano circa 490 dipendenti. E qui, in occasione della presentazione delle nuove collezioni Spring-Summer 2017, abbiamo incontrato Thomas Sabo, fondatore, dirigente e chairman.
Affiancato dal direttore creativo Susanne Kölbli, dall’inizio degli anni ’90 anima della filosofia e del linguaggio del brand, guida le strategie e la politica di espansione dell’azienda con grande energia, rappresentandone ancor oggi il motore trainante.
Come mai avete deciso proprio ora di espandervi anche nel mercato italiano e quali potenzialità particolari avete identificato in un contesto come il nostro in cui la competizione è piuttosto elevata?
Ho studiato con grande attenzione il mercato italiano, oltre a conoscerlo personalmente, e per quanto riguarda il nostro tipo di gioielli non riteniamo che la competizione sia così determinante, in particolare per la linea Sterling Silver e per i gioielli dedicati all’uomo.
Lo stile si differenzia molto da quanto già presente sul mercato e per la nostra azienda che sta vivendo una significativa crescita, questo è sembrato il momento giusto.
Dalla nascita della vostra azienda ad oggi l’argento è un elemento sempre presente nelle vostre ampie collezioni e nonostante la vostra rapida e notevole crescita anche in termini di varietà del prodotto, non l’avete mai abbandonato. Com’è nato questo interesse?
È una passione che ha radici lontane: l’azienda è stata fondata oltre trent’anni fa, nel 1984, e da allora abbiamo sempre tenuto fede alle nostre origini senza comunque rinunciare alle continue innovazioni anche quando, nel 2013 abbiamo deciso di introdurre nelle nostre collezioni i primi gioielli placcati in oro giallo e rosa. Siamo riusciti a costruire un marchio oggi considerato di tendenza, perché siamo stati in grado di mantenerci saldi alla nostra ‘natura’.
Insieme a Susanne Kölbli, direttore creativo dell’azienda che ha saputo dare un determinante contributo all’affermazione dell’azienda fin dall’inizio degli anni ‘90, lavorate con grande sintonia di visione. Come funziona il processo creativo?
Dopo tanti anni di collaborazione l’armonia di vedute tra noi è perfetta. Considerando la varietà e l’ampiezza delle collezioni, sono davvero molte e persone coinvolte nella definizione e nella realizzazione delle nostre linee, ma è sempre Susanne che concepisce, guida e supervisiona ogni dettaglio della produzione, a partire dal mood fino alle caratteristiche tecniche e possibili declinazioni di ogni pezzo finito. Tutto questo si traduce in modelli dalla personalità estremamente definita e coerente.
Quali sono le principali novità nelle collezioni che proponete per la prossima Primavera-Estate?
Una caratteristica delle nostre creazioni è che i gioielli si fanno sempre portatori di un messaggio: spesso sono personalizzabili con incisioni realizzate direttamente al momento dell’acquisto, o già presenti nei motivi e negli elementi utilizzati, oltre che da evidenti richiami nel design. Il filo conduttore è la convivenza possibile tra diversi mondi e culture: il tema ‘Together’ già proposto nella scorsa stagione e su cui abbiamo continuato a lavorare. Linee ispirate all’Oriente si affiancano a collezioni che richiamano atmosfere africane, hippie o, dall’anima totalmente rock. Per quanto riguarda il prodotto, abbiamo puntato su gioielli di maggiori dimensioni e su colori più solari e caldi da mixare con facilità. La linea Rebel at heart si è arricchita di pezzi per l’uomo.
Avete già avuto riscontri da parte del pubblico e degli operatori sulle collezioni che qui in Italia potrebbero riscontrare un maggior gradimento?
In termini di prodotto è ancora molto presto per poter definire precise tendenze, ma allo stesso tempo la risposta del mercato sembra incoraggiante. Al momento siamo presenti in Italia attraverso concessionari e stiamo effettuando ricerche di mercato per valutare l’apertura di punti vendita Thomas Sabo: abbiamo ricevuto anche diverse proposte di franchising e pensiamo di sviluppare ulteriormente la collaborazione con i più attivi tra gli attuali rivenditori, ma sicuramente è prematuro parlare di veri e propri bilanci.
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