Summit Del Gioiello 2024, l’industry si interroga sui consumer di domani
IEG e associazioni di categoria insieme per garantire crescita e continuità del settore
Tracciare il futuro del mondo orafo e dialogare con le nuove generazioni è l’obiettivo primario del prossimo Summit del Gioiello in programma domani e il 6 dicembre ad Arezzo. L’appuntamento, che si rinnova nella consueta location di Arezzo Fiere e Congressi, mixerà due giornate in cui le associazioni d’impresa della filiera orafo-gioielliera italiana si confronteranno sulle strategie per il settore e a seguire le nuove generazioni si incontreranno a Smart Future Toscana 24, che si svolgerà proprio nell’ambito del Summit.
Italian Exhibition Group, che firma Oroarezzo e Vicenzaoro, è impegnata da lungo tempo in progetti condivisi con le associazioni di categoria per il generational turnover nella filiera e con questo evento, giunto alla sua quarta edizione, chiama a raccolta i suoi partner per indicare i target di una missione, che guarda a tutta la filiera produttiva ma che deve seriamente interrogarsi anche sul suo tratto finale. Dopo aver pensato a come alimentare e preservare le maestranze del gioiello Made in Italy, occorre pensare a chi domani ne sarà l’acquirente.
Giordana Giordini, presidente Confindustria Federorafi Toscana Sud sottolinea come «Capire che cosa chiedono i giovani consumatori è fondamentale per le aziende. Uno strumento per rispondere a questa domanda è “Vivioro”, il progetto in sinergia con Federpreziosi, pensato proprio per promuovere il gioiello di Arezzo “sintonizzandoci” sulle nuove sensibilità della Generazione Z. Il gioiello ha valore, e lo produciamo seguendo dei valori che le nostre aziende mettono in pratica ogni giorno, dal riciclo di materia prima alle certificazioni di approvvigionamento etico, all’innovazione digitale; anche nelle aziende più piccole. Il passo da compiere ora è raccontare l’anima green dei nostri gioielli, IEG ci dà un appoggio fondamentale in questo compito».
Riduzione degli sprechi e sostenibilità sono temi che l’industry del gioiello affronta con serietà da tempo e come sottolinea Mauro Benvenuto, presidente Orafi CNA questo messaggio deve arrivare ai giovani attraverso i retailer: «Siamo pronti per l’economia circolare, meno a comunicarla. Eppure vuoi per il costo in sé della materia prima, vuoi perché da sempre siamo abituati a recuperare l’oro da gioielli magari passati di moda, nel nostro settore il riciclo è basilare. Questo rapporto con l’oro fa sì che il gioiello, tra alti e bassi, non passi mai di moda e accompagni tutti i momenti fondamentali delle nostre vite. Il gioiello non racconta bugie, non perde mai di valore».
Il corallo e il cammeo si pongono in scia con la sostenibilità, poichè sono garantiti da elevati standard per la raccolta della materia prima e pur rappresentando un prodotto di nicchia come sottolinea Vincenzo Aucella, presidente Assocoral «rispondono alle richieste degli acquirenti in modo praticamente sartoriale, anche grazie alle gioiellerie che sanno interpretare le esigenze dei loro clienti in modo completo per poi trasmetterle ai nostri artigiani. Da prodotto di massa, il cammeo è evoluto a prodotto di nicchia, trasversale per tutte le fasce di acquisto. Certo, questa capacità di adattarsi al mercato va raccontata. Una spinta arriverà sicuramente anche dal Summit, che cade nel momento giusto dell’anno per riflettere su quanto fatto e su cosa ci aspetta a partire da gennaio. È un valore aggiunto perché tutti noi operatori durante le fiere siamo contesi tra l’offerta formativa dei convegni e l’ascolto dei clienti».
Intercettare il sentiment dei nuovi consumer e essere flessibili sul mercato è la giusta ricetta di successo anche per Massimo Guasconi, presidente Camera di Commercio Arezzo-Siena, «Nel corso del primo semestre 2024, la gioielleria ha contribuito in modo rilevante, in termini di valore dell’esportazioni, ad un sistema moda italiano che, nel suo complesso, ha evidenziato segnali di forte rallentamento. Più cauto l’andamento del mercato interno, che necessita di strategie di marketing più coinvolgenti. Proprio come “Vivioro”, il progetto nato per garantire l’elevata qualità delle produzioni delle nostre aziende e soprattutto per avvicinare, con un linguaggio comunicativo più legato al mondo dei social, i consumatori più giovani accrescendo il loro interesse verso il gioiello made in Italy e le opportunità professionali che questo settore offre».
Sulle sinergie e sulle strategie per orientare i consumer mette l’accento anche Stefano Andreis, presidente Federpreziosi Confcommercio che in una notra ha dichiarato «Conoscere i nuovi consumatori e, allo stesso tempo, introdurre competenze innovative nelle aziende al dettaglio per interpretare gli orientamenti di consumo più attuali è da sempre oggetto di attenzione da parte di Federpreziosi. Le indagini condotte negli ultimi anni tra cui quelle del nostro Osservatorio, lo dimostrano. Così come i momenti di confronto tra associazioni di categoria che hanno avuto come palcoscenico. Il ruolo di IEG nel favorire e sostenere questo tipo di sinergie è di grandissimo valore, per le ricadute concrete sulle modalità di comunicazione tra attori della filiera, nella direzione di un vero e proprio lavoro di squadra. Il Summit del Gioiello può essere considerato l’ideale amplificatore di questo approccio orientato a un costruttivo dialogo mirato a una progettualità e a un’operatività effettive».
Strategie industriali e commerciali al centro, ma anche e soprattutto matching tra impresa giovani e formazione è quanto invece auspiaca Alessi Crivelli vice presidente Federorafi: «Amiamo così tanto questo nostro mestiere, da volerne vedere la continuità. Tanto per le maestranze, tema su cui continua il nostro impegno, e anche per veder nascere nuovi colleghi, nuovi imprenditori. Siamo le loro radici. Possiamo mettere a loro disposizione gli strumenti necessari e così far crescere la filiera del gioiello. Perché il gioiello è sempre il prodotto di un team di persone. Perciò il nostro impegno è per continuare a investire per i giovani, su i giovani e, soprattutto, con i giovani».
https://www.oroarezzo.it/it/summit-gioiello-italiano
Summit del Gioiello, industry questions tomorrow’s consumers
Mapping out the future of the goldsmith world and dialoguing with new generations is the primary objective of the next Jewelry Summit scheduled for tomorrow and Dec. 6 in Arezzo. The appointment, which will be renewed in the usual location of Arezzo Fiere e Congressi, will mix two days in which the business associations of the Italian gold and jewelry supply chain will discuss strategies for the sector, followed by the new generations meeting at Smart Future Toscana 24, which will take place right within the Summit.
Italian Exhibition Group, which signs Oroarezzo and Vicenzaoro, has long been committed to shared projects with trade associations for generational turnover in the supply chain and with this event, now in its fourth edition, it is calling together its partners to indicate the targets of a mission, which looks at the entire production chain but must seriously question its final stretch as well. After thinking about how to nurture and preserve the workforce of Made in Italy jewelry, it is necessary to think about who will be the buyer tomorrow.
Giordana Giordini, president of Confindustria Federorafi Toscana Sud emphasizes how “Understanding what young consumers are asking for is fundamental for companies. One tool to answer this question is “Vivioro,” the project in synergy with Federpreziosi, designed precisely to promote jewelry in Arezzo by “tuning in” to the new sensibilities of Generation Z. Jewelry has value, and we produce it by following values that our companies put into practice every day, from raw material recycling to ethical sourcing certifications to digital innovation; even in the smallest companies. The step to take now is to tell the green soul of our jewelry, IEG gives us a fundamental support in this task.”
Coral and cameo stand in the wake of sustainability, guaranteeing high standards for the collection of raw material, and while representing a niche product as Vincenzo Aucella, president of Assocoral, points out, “ they respond to buyers‘ demands in a practically sartorial way, thanks in part to the jewelers who know how to interpret their customers’ needs in a comprehensive way and then pass them on to our artisans. From being a mass product, cameo has evolved into a niche product, cross-cutting across all buying brackets. Of course, this ability to adapt to the market needs to be told. A boost will surely also come from the Summit, which falls at the right time of the year to reflect on what has been done and what lies ahead starting in January. It is an added value because all of us operators during the trade shows are torn between the educational offerings of the conferences and listening to customers.”
Intercepting consumer sentiment and being flexible in the marketplace is also the right recipe for success for Massimo Guasconi, president of the Arezzo-Siena Chamber of Commerce, “During the first half of 2024, jewelry made a significant contribution, in terms of export value, to an Italian fashion system that, as a whole, showed signs of a sharp slowdown. More cautious is the performance of the domestic market, which needs more engaging marketing strategies. Just like “Vivioro,” the project created to ensure the high quality of the productions of our companies and above all to approach, with a communicative language more linked to the world of social media, younger consumers by increasing their interest in made in Italy jewelry and the professional opportunities that this sector offers.”
On the synergies and strategies to orient consumers also puts the accent Stefano Andreis, president of Federpreziosi Confcommercio, who in a notra stated “Knowing the new consumers and, at the same time, introducing innovative skills in retail companies to interpret the most current consumer orientations has always been Federpreziosi’s focus. The surveys conducted in recent years including those of our Observatory, prove this. So do the moments of discussion between trade associations that have taken the stage. IEG’s role in fostering and supporting these kinds of synergies is of great value, because of the concrete repercussions on the modes of communication between players in the supply chain, in the direction of true teamwork. The Jewelry Summit can be considered the ideal amplifier of this approach geared toward constructive dialogue aimed at effective planning and operations.”
Industrial strategies, commeciali at the center, then, but also and above all matching young companies and training is what Alessi Crivelli vice president Federorafi hopes for instead: “We love this profession of ours so much that we want to see its continuity. So much for the workers, an issue on which our commitment continues, and also to see new colleagues, new entrepreneurs emerge. We are their roots. We can provide them with the necessary tools and thus grow the jewelry supply chain. Because jewelry is always the product of a team of people. So our commitment is to continue to invest for young people, on young people and, above all, with young people.”
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