Settore orafo, bilancio di metà anno: generale tendenza al rialzo. Cauto il mercato interno

Vicenzaoro Settembre si riconferma appuntamento imprescindibile per le vendite autunnali e Natalizie

Fatturati in linea con lo scorso anno, una generale tendenza al rialzo per il settore orafo gioielliero ma anche un mercato interno cauto. È questa la fotografia-bilancio del primo semestre 2024 offerta da Confindustria Federorafi e Federpreziosi Confcommercio, attraverso i propri presidenti Claudia Piaserico e Stefano Andreis

Piaserico: «È evidente che le ulteriori previsioni di crescita del prezzo della materia prima spingeranno sempre più il mercato italiano verso la direzione della cautela».

«La premessa è che il volume di fatturato globale del nostro settore è dato per il 91% dall’export. Dunque il mercato interno è sempre una minima parte rispetto a ciò che il gioiello italiano esprime all’estero – dice Claudia Piaserico -. La cautela oggi contraddistingue i comportamenti e gli acquisti in Italia. È un approccio legato giocoforza al continuo, progressivo aumento della materia prima, che porta sempre il listino prezzi sotto i riflettori spingendo il concessionario, il nostro cliente B2B, a moderare gli acquisti. È evidente che le ulteriori previsioni di crescita del prezzo della materia prima spingeranno sempre più il mercato italiano verso questa direzione della cautela».

Stefano Andreis, Gioielliere e Presidente Federpreziosi Confcommercio
Stefano Andreis, Gioielliere e Presidente Federpreziosi Confcommercio

Andreis: «il primo semestre del 2024 non è stato “brillante” in termini di volumi di vendite pur evidenziando una “costante” crescita in termini di valore rispetto al medesimo periodo dello scorso anno».

Fiducia e prudenza sono il denominatore comune. Stefano Andreis, presidente di Federpreziosi, dichiara: «L’economia italiana mostra significativi spunti di miglioramento e quasi tutti gli osservatori nazionali e internazionali stanno rivedendo al rialzo per il 2024 le previsioni di crescita per il nostro Paese, riportandole attorno all’1%. Queste previsioni, complice anche l’aumento del flusso turistico con ricadute sull’acquisto nel settore del lusso soprattutto nelle città a forte vocazione turistica, lasciano ben sperare anche per il comparto del dettaglio orafo gioielliero. Sulla scorta dei valori ricavati dall’Agenzia delle Entrate da parte del nostro Osservatorio – 12.771 imprese rappresentano il microcosmo del commercio al dettaglio di orologi, articoli di gioielleria e argenteria e il loro fatturato è passato dai 5.718.000 euro del 2022 ai 6.287.701.000 euro del 2023 – confidiamo in una generale tendenza al rialzo per il nuovo anno. Certamente il primo semestre del 2024 non è stato “brillante” in termini di volumi di vendite pur evidenziando una “costante” in termini di valore rispetto al medesimo periodo dello scorso anno. A livello tendenziale si registra una variazione, sia in valore sia in volume, del -1,2% rispetto al semestre dello scorso anno. Un calo che potremmo definire fisiologico e che non necessita di particolari commenti anche se il confronto con altri settori merceologici che denunciano cali a doppia cifra potrebbe indurci a tirare un sospiro di sollievo».

Un momento importante di verifica e confronto sarà, come da tradizione, la prossima fiera di Vicenzaoro, la vetrina delle eccellenze italiane e internazionali del comparto orafo e gioielliero. La sua collocazione in agenda nei primi giorni di settembre, da venerdì 6 a martedì 10, potrebbe concentrare la presenze dei gioiellieri italiani, che lavorano nelle località turistiche e che dunque sono ancora in piena attività estiva, nelle giornate di sabato e domenica. «Loro faranno più fatica a muoversi, ma mi aspetto una presenza più forte soprattutto durante il weekend – dice la presidente di Confindustria Federorafi Claudia Piaserico – In generale, in termini di presenze dei gioiellieri italiani, non ci sarà grandissima differenza rispetto alle scorse edizioni. Vicenzaoro September sarà come da tradizione un appuntamento di networking e di visita. Per quanto riguarda il retail italiano, sarà un momento commercialmente diverso rispetto a gennaio, che è la fiera-termometro anche degli acquisti».

Italian Exhibition Group e Federpreziosi offrono pacchetti agli operatori per la partecipazione a Vicenzaoro: «Sono stati subito esauriti. C’è stata saturazione dei 150 pacchetti per numero di aziende. Si sta valutando la possibilità di aumentarli, perché sono arrivate nuove richieste – dice Stefano Andreis – È acclarato che Vicenzaoro sia un momento molto importante in vista dell’assortimento del retail del periodo natalizio e che i dettaglianti italiani lo considerino un appuntamento irrinunciabile. I dati relativi alle loro partecipazioni nelle precedenti edizioni di settembre sono stati sempre ottimi. Trend costante anche per quanto riguarda l’edizione 2024, come si evince dai riscontri – sebbene non siano ancora dati ufficiali – provenienti dalle territoriali di Federpreziosi».


Gold sector, first mid-year review: a general upward trend, cautious domestic market

Turnovers in line with last year, a general upward trend for the gold jewelry sector but also a cautious domestic market. This is the snapshot-budget for the first half of 2024 offered by Confindustria Federorafi and Federpreziosi Confcommercio, through their presidents Claudia Piaserico and Stefano Andreis.

“The premise is that 91 percent of the global turnover volume of our sector comes from exports. So the domestic market is always a very small part compared to what Italian jewelry expresses abroad,” says Claudia Piaserico. ”Caution today distinguishes behavior and purchases in Italy. It is an approach linked playfully to the continuous, progressive increase of the raw material, which always brings the price list under the spotlight pushing the dealer, our B2B customer, to moderate purchases. It is clear that further forecasts of raw material price growth will increasingly push the Italian market in this direction of caution.”

Confidence and prudence are the common denominator. Stefano Andreis, president of Federpreziosi, says, “The Italian economy is showing significant signs of improvement and almost all national and international observers are revising upward the growth forecasts for 2024 for our country, bringing them back to around 1 percent. These forecasts, also accomplice to the increase in the flow of tourism with repercussions on purchasing in the luxury sector especially in cities with a strong tourist vocation, also bode well for the jewelry retail sector. Based on the values obtained from the Internal Revenue Service by our Observatory – 12,771 enterprises represent the microcosm of the retail trade in watches, jewelry and silverware, and their turnover increased from 5,718,000 euros in 2022 to 6,287,701,000 euros in 2023 – we are confident of a general upward trend in the new year. Certainly, the first half of 2024 was not “brilliant” in terms of sales volume while showing a “constant” in terms of value compared to the same period last year. At the trend level, there was a change, both in value and volume, of -1.2 percent compared to last year’s six-month period. This is a decline that we could call physiological and does not require any particular comment, even if the comparison with other commodity sectors that report double-digit declines might lead us to breathe a sigh of relief.”

An important moment of verification and comparison will be, as per tradition, the upcoming Vicenzaoro fair, the showcase of Italian and international excellence in the gold and jewelry sector. Its placement on the agenda in the first days of September, from Friday, September 6, to Tuesday, September 10, could concentrate the attendance of Italian jewelers, who work in tourist resorts and who are therefore still in the midst of summer activity, on Saturday and Sunday. “They will have a harder time moving, but I expect a stronger presence especially during the weekend,” says Confindustria Federorafi President Claudia Piaserico. ”Vicenzaoro September will be, as per tradition, a networking and visiting event. As far as Italian retail is concerned, it will be a commercially different time than in January, which is the fair-termometer of purchases as well.”

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