Schiaparelli, gioielli come in un sogno
Nella collezione prét-à-porter P/E 2021, la storica Maison Schiaparelli rivive la stagione surrealista dell’artista Salvador Dalì
«Lavorare con artisti come Bebe Bérard, Jean Cocteau, Salvador Dalì, Vertès, Van Dongen; e con fotografi come Hoeningen-Huene, Horst, Cecil Beaton e Man Ray mi ha dato un senso di euforia». Così scriveva Elsa Schiaparelli, fondatrice della Maision che porta il suo nome.
La stilista di nascita italiana è stata sempre considerata una pioniera della moda, grazie alle sue intuizioni ed alle sue ricerche sconfinate nel mondo dei profumi e degli accessori che videro la nascita di collaborazioni con artisti del calibro di Cocteau, Man Ray e Salvador Dalì, la cui sinergia ha rinnovato oggi un concept creativo che sfocia nella nuova collezione di gioielli surrealisti proposta da Daniel Roseberry creativo della Maison dal 2019.
Nata a Roma nel 1890 da padre piemontese e madre napoletana, Elsa si dedicò dapprima agli studi di filosofia per coltivare la sua passione per la poesia (nel 1911 pubblicò la sua raccolta Arethusa) che però non fu gradita dalla famiglia che la mandò in Svizzera. Dopo vari cambiamenti e viaggi finanche in America dove soggiornò da sposata ed un matrimonio concluso, Elsa, dopo la Grance Guerra si trasferì a Parigi, dove incontrò il mondo della cultura e della moda.
Grazie alla sua determinazione ed all’incontro di stilisti come Paul Poiret, ben presto quella passione divenne un lavoro e già nel 1928 quando si trasferì a rue de la Paix in un nuovo grande atelier “Schiaparelli – Pour le Sport”. Qui iniziano anche le prime sperimentazioni e correlazioni con gli accessori ed il connubio Haute-Couture e abbigliamento sportivo ebbe grande successo anche oltreoceano.
Le innovazioni e la ricerca dell’originalità condusse la stilista ad importanti collaborazioni nate in seno a quelle amicizie che già coltivava nell’ambito degli artisti d’avanguardia. Nacquero così anche le prime collezioni di gioielli e con la sinergia della scrittrice russa Elsa Triolet la collana “aspirina”.
Tra gli incontri che però hanno segnato una correlazione forte con le tendenze artistiche e culturali dell’epoca c’è quello con lo spagnolo Savador Dalì negli anni Trenta, con il quale, la Schiaparelli ha creato icone leggendarie (abiti, scarpe, vestiti, profumi)
Oggi, quel sodalizio creativo ha dato vita a gioielli fuori dal tempo che la Maison di Place Vendôme ha proposto in un progetto culturale che affronta il glamour, i preziosi e la moda. Restiamo così affascinati dalla maschera per il viso che rivisita il tromp l’oeil tanto amato dai surrealisti (e che evoca le grandi maschere d’oro dei Faraoni), o gli occhiali ispirati al famoso occhio scelto da Cocteau per un gioiello del 1937 o ancora la parure di denti e le dita dorate.
Il desginer ci proietta in un mondo artistico e felice che rivela ancora oggi tutta l’eccellenza di una Maison che non ha tradito lo spirito della sua fondatrice.
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