Roberto Intorre, la creatività colta di una architetto di gioielli
“ Ho creduto profondamente, in tutti questi anni di attività, al valore della creazione. La creazione del gioiello ha un carattere identitario fortissimo. Un gioiello si sceglie perché racconta qualcosa. In un certo senso è un microcosmo che contiene un macrocosmo”.
Gli anni di attività vanno dalla fondazione del marchio, nel 2000, ad oggi. Un periodo denso di progettualità, Roberto Intorre ha avuto e ha tanto da esprimere, glielo impone anche il legame simbiotico che lo lega a doppio filo alla sua Sicilia, da cui mutua vibrazioni e matericità.
E’ una creatività colta, profonda. Di pensiero ce n’è tanto, va di pari passo con un moto emozionale che non conosce soste, indotto dai mille e mille spunti generati dalla sua terra. Da questa esigenza sono nate molte delle sue iconiche collezioni, strutturate come architetture di gioielli da un artigiano per scelta ma architetto di formazione.
Ne è un esempio “Riti e Reti”. “La rete è un concetto che ne contiene milioni di altri. E forse di più”, parte da questo assunto la costituzione della collezione, ispirandosi alla pianta del Ficodindia, alla sua trama, “ …che si allarga, si stringe, gioca con i propri stessi incontri ed incroci. È come se la natura ci riconducesse sempre ad un punto di partenza, cioè al fatto che ogni cosa ha un legame e che questo legame non è mai casuale”, sostiene l’artista, e da qui ancora una volta il riferimento alla Sicilia, terra di mille culture, fitta rete di incredibili possibilità.
L’argento, elemento prezioso preferito da Roberto Intorre per accogliervi gemme, pietre colorate, coralli, diventa fluido, evoca le onde del mare insulare, ed ecco quindi “Fondali Marini”, altra collezione, altre suggestioni, sintesi delle infinite contaminazioni culturali delle genti del Mediterraneo.
E si potrebbe andare avanti, citando, ad esempio, “Il viaggio meraviglioso”, oppure “Taliata”, in queste, come in tutte le sue creazioni, Roberto Intorre va molto oltre il progetto iniziale (la prima, “Il viaggio meraviglioso”, non comprende solo i monili ma vere e proprie istallazioni artistiche composte da Nove Icone Gioiello) procedendo in una narrazione seduttiva che non si conclude mai con l’ultimazione del gioiello.
Roberto Intorre, the cultured creativity of a jewellery architect
” …I have believed deeply, over all these years, in the value of creation. The creation of jewellery has a very strong identity character. A piece of jewellery is chosen because it tells something. In a certain sense it is a microcosm that contains a macrocosm‘.
The years of activity range from the founding of the brand in 2000 to today. A dense period of planning, Roberto Intorre has had and still has much to express, imposed on him by the symbiotic bond that binds him to his Sicily, from which he borrows vibrations and materiality.
It is a cultured, profound creativity. There is so much thought, it goes hand in hand with an emotional motion that knows no rest, induced by the thousands and thousands of cues generated by his land. From this need many of his iconic collections were born, structured as jewellery architectures by a craftsman by choice but an architect by training.
One example is ‘Riti e Reti’. “The network is a concept that contains millions of others. And perhaps more“, the constitution of the collection starts from this assumption, inspired by the Prickly Pear plant, its weave, ” …which widens, tightens, plays with its own encounters and intersections. It is as if nature always leads us back to a starting point, that is, to the fact that everything has a bond and that this bond is never random,’ the artist claims, hence once again the reference to Sicily, a land of a thousand cultures, a dense network of incredible possibilities.
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