Roberto Giannotti, la linea Angeli a metà fra Cielo e Terra
«È nato appena dopo il dramma delle Torri Gemelle, nel pieno sconvolgimento dell’intero pianeta; regalare il nostro gioiello, l’ Angelo, significava offrire protezione e vicinanza».
Roberto Giannotti rivela che l’intuizione di creare un brand su quella figura a metà fra Cielo e Terra fu del padre. Racconta e s’appassiona, non nasconde la fede incondizionata nel proprio lavoro, identica a quella che anima ogni altro componente della grande famiglia Giannotti, dall’8 dicembre impegnata nelle celebrazioni del settantennale del Gruppo.
Nell’arco di venti anni la silhouette dell’iconico Angelo ha trovato collocazione su ogni genere di monili ideati dalla Roberto Giannotti, reinventata e rimodellata in più varianti.
Dagli esordi a oggi, tutta una filosofia ruota intorno alla fortunata linea. Come si è evoluta in questi 20 anni la sua azienda?
«Il brand è evoluto cercando di tenere fede a quella che è stata la primissima idea di mio padre; non creare solo gioielli dal design prezioso ed elegante ma monili che avessero “qualcosa” da comunicare… mi piace dire che noi presentiamo dei “progetti” che raccontano i gioielli e li connotano di un forte valore emozionale; sempre comunque all’insegna dell’unicità e originalità.
È il caso dello sviluppo del progetto dell’iconico Chiama Angeli con il quale abbiamo creato una vera e propria categoria di gioielli fino a quel momento inesistente sul mercato ed una comunicazione “ad hoc” su questo prezioso».
Parliamo di prodotti imitatissimi e anche benauguranti. Visto che le loro vendite sono andate oltre ogni previsione, sono gioielli che portano più fortuna a chi lo acquista o a chi lo produce?
«Tutti i gioielli della Linea e il Chiama Angeli in particolare, con la sua capacità evocativa di chiamare l’Angelo custode, hanno l’ambizione di portare fortuna e protezione alle persone che li ricevono, ma la vera fortuna è sapere che il nostro cliente è entusiasta e soddisfatto. Diciamo che è una fortuna condivisa».
Cos’hanno di tanto speciale?
«Chi li acquista regala un’emozione a chiunque li riceve, moglie, figli, genitori, nonni o amici, dona il proprio amore e la propria protezione attraverso l’affascinante figura dell’ Angelo».
Speciale anche il package in cui è custodito, accanto all’astuccio c’è un sofisticato libricino.
«Racconta la storia dei 72 Angeli e la loro filosofia; conoscere il nome e le caratteristiche del proprio Angelo Custode è semplice perché dipende dal nostro giorno di nascita.. Siamo stati i primi a presentare il gioiello in un package di grande distinzione, unico e originale, completato dal prezioso libricino. D’altronde, una creazione tanto particolare e delicata aveva bisogno di essere custodita in una confezione altrettanto garbata».
Attualmente un team prevalentemente femminile supporta la realizzazione e la promozione del brand. Cosa ci può dire di questa scelta?
«Alla Roberto Giannotti le donne ci lavorano per merito. A partire dalla fondamentale figura ricoperta da mia zia Lucia Giannotti che dirige la parte produttiva, al team del reparto marketing e comunicazione, nonché quello degli acquisti e del design. Sono profili lavorativi emersi grazie alle rispettive qualità, meticolose nei dettagli. C’è una grande cura e attenzione».
Per futuri progetti dell’azienda dovranno condividere responsabilità non indifferenti, almeno per quanto riguarda l’ideazione di altri modelli di successo come la linea Angeli. Sarà un percorso impegnativo.
«Siamo alla continua ricerca di progetti innovativi sia nell’ambito del design che della comunicazione; le iniziative non mancano e la concorrenza tanto concentrata nell’imitarci per noi è un vanto.
Per il futuro, tecnologia e idee faranno crescere ulteriormente il marchio. C’è un progetto davvero speciale a cui stiamo lavorando con la passione di sempre. Per adesso non posso anticipare di più, ma sarà una bella sorpresa, perché ci piace superarci».
La Roberto Giannotti sarà a Vicenzaoro pad. 1 stand 230-240.
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