Regione Campania, nasce il distretto orafo. Valorizzata l’intera filiera produttiva
A Vicenzaoro con il progetto “Campania d’Oro” la prima inizitiva di sistema
Custodire la tradizione millenaria della oreficeria campana dandole unità e slancio ma anche diventare interlocutore unico della Regione sui temi di sviluppo del comparto e sulle opportunità di innovazione. Ecco la mission del neonato Distretto Orafo della Campania, che verrà ufficialmente presentato dal 6 al 10 settembre, in occasione di Vicenzaoro, attraverso incontri promossi dall’Assessorato alle Attività produttive.
Le attività programmate
Domenica 8 settembre, alla presenza dell’assessore Marchiello e del Presidente del Distretto Vincenzo Giannotti, si terranno il convegno “D.OR.Campania: Occasione straordinaria di sviluppo” e un evento di networking aperto a tutti gli ospiti internazionali della fiera. Durante i 5 giorni della fiera, la Regione Campania sarà presente attraverso uno stand istituzionale che, insieme ad una capillare attività di marketing digitale, darà supporto ad oltre 50 aziende del territorio presenti a Vicenzaoro.
Rete di imprese
La valorizzazione del comparto orafo campano in tutte le sue sfaccettature – dalla produzione al dettaglio – è stata la grande sfida/opportunità colta dai soggetti più rappresentativi del settore. Il progetto è diventato realtà attraverso la costituzione di una rete di imprese rappresentativa, per numeri e storicità, di tutto il comparto campano. Il D.OR. Campania si è costituito il 23 aprile 2024 anche grazie al sostegno concesso dalla Regione Campania ai sensi dell’art. 24 della Legge di stabilità regionale per il 2024, numero 24 del 28 dicembre 2023.
I soggetti promotori sono stati Il Tarì scpa, Oromare promogest srl e il Consorzio Antico Borgo Orefici. Confindustria Caserta, Fedepreziosi Campania – Confcommercio e Assocoral sono nel gruppo di lavoro grazie ad un protocollo d’intesa condiviso. Ciascuna realtà, caratterizzata da una forte identità basata su produzioni artigianali di eccellenza, mette a servizio dell’intera filiera le proprie competenze e risorse. Insieme a loro, rappresentato da Federpreziosi, c’è il mondo del dettaglio che in Campania, con oltre 1400 punti vendita, rappresenta il 15% di tutto il retail orafo nazionale.
Gli obiettivi
Un dettagliato Piano di fattibilità indicherà le direttrici dello sviluppo. D.OR. Campania punta forte sulla formazione, alla quale verrà dato impulso non solo attraverso borse di studio per la frequenza di corsi per orafi ma anche con l’organizzazione di nuovi progetti di attività formative necessarie per il Sistema. Ai percorsi tecnici già operativi, svolti da Tarì Design School, da Bulla e dall’Istituto Degni di Torre del Greco, sarà affiancata la formazione in ambito manageriale e organizzativo, finalizzata alla creazione di nuove competenze professionali, tra le quali la figura del District Innovation Manager, il cui scopo sarà di introdurre nuovi metodi di gestione dei processi nell’ambito della filiera orafa. Il comparto produttivo ha come obiettivo l’internazionalizzazione: la Campania è oggi la quinta regione in Italia per numero di imprese (concentrate per lo più a Napoli e Caserta), ed è al settimo per valore delle esportazioni, pari a circa 36,1 milioni di euro, con un aumento dell’export nell’ultimo trimestre del 2023, pari al 5%.
Per favorire l’internazionalizzazione occorrono anche strategie di comunicazione che valorizzino l’identità del brand. Attraverso strumenti digitali avanzati, tra i quali il ricorso alla IA, è possibile valorizzare le specificità della produzione orafa regionale, rafforzare la propria competitività nei posizionamenti di mercato all’estero. Non ultimo, tra le strategie da mettere in campo, c’è il rilancio anche turistico del Borgo orefici, area storicamente associata alla grande tradizione napoletana della gioielleria, e di Torre del Greco, patria della lavorazione del corallo e del cammeo. Il rilancio del dettaglio andrà in parallelo con il rafforzamento dell’identità produttiva e di servizio alle imprese dei poli di Marcianise, Tarì e Oromare.
Fari puntati anche sull’innovazione, attraverso la nascita di un Innovation Hub a beneficio di tutti gli attori della filiera. Sarà uno spazio dedicato alla ricerca, alle tecniche di lavorazione dei materiali e alle nuove tecnologie. L’innovazione sarà protagonista anche dei progetti di security, tema strategico per tutti gli attori del comparto. Saranno centrali per il Distretto i macrotemi della sostenibilità e della economia circolare, dalla gestione della supply chain alla innovazione dei cicli di produzione. Strategica per il raggiungimento di tutti gli obiettivi è anche la creazione di una rete di relazioni istituzionali di eccellenza con il mondo universitario, le Camere di Commercio, Confindustria, i centri di innovazione.
Gli attori di D.OR. Campania
Uno dei promotori del D.OR. Campania è il Centro Orafo Il Tarì. Nato nel 1996 a Marcianise, oggi è una realtà con oltre 400 aziende stabilmente presenti (30% produzione, 30% servizi, 40% distribuzione), 2500 addetti, 400.000 operatori presenti annualmente, eventi specializzati per il settore con migliaia di presenze consolidate per ogni edizione. È sede di una scuola di formazione il TADS che ospita ogni anno circa 150 allievi che vengono preparati per il mondo del lavoro, formando professionisti orafi, designer, gemmologi, manager o esperti informatici.
Oromare, nato nel 1998, è un altro progetto di innovazione ed ammodernamento. In questo insediamento, ubicato sempre a Marcianise, sorgono imprese artigiane che si dedicano alla lavorazione, produzione e commercializzazione di prodotti in corallo, cammei, oreficeria e gioielleria. Attualmente le aziende (originariamente dislocate nei distretti orafi di Torre del Greco e Napoli) presenti sono oltre 150 e fanno del Centro un altro polo produttivo che si estende su 60mila mq al cui interno lavorano circa 1000 addetti che coprono l’intera filiera produttiva.
Borgo Orefici, a Napoli, è invece il fulcro dell’attività orafa, concentrata in una zona storica del centro città. Da marzo del 2000 si è costituito Il Consorzio “Antico Borgo Orefici” al fine di organizzare la partecipazione degli operatori orafi di una delle zone più caratteristiche del Centro Antico di Napoli. Conserva la matrice artigianale che dal 1300 l’ha consegnata alla storia come “maestra” nell’arte orafa: gioiellerie, botteghe artigianali, tagliatori di diamanti, incastonatori, commercianti di pietre preziose.
Torre del Greco costituisce un polo specializzato dell’artigianato del corallo e del cammeo. Si tratta di un’attività fiorente con secoli di tradizione alle spalle, conosciuta in tutto il mondo e con una domanda piuttosto stabile che permette sia la vita di aziende medio-grandi, che il proliferare di piccoli e piccolissimi laboratori. Nel 1997 si è costituita l’Assocoral (Associazione Nazionale Produttori di Corallo, Cammei e Materie Affini) che si pone come scopo la valorizzazione, la tutela, la salvaguardia, la promozione di tutto quanto attiene l’artigiano e l’industria del corallo, dei cammei, delle lavorazioni delle materie affini, nonché i comparti produttivi orafi ad essi connessi. Degno di nota è il sistema distributivo al dettaglio, presente in maniera capillare nell’intera regione, composto da oltre 1400 punti vendita, principalmente a conduzione familiare. Ancora oggi la figura del gioielliere è considerata nell’immaginario collettivo come una persona di fiducia alla quale rivolgersi per i momenti più belli della propria vita.
Giannotti: “Sarà un’opportunità per tutti”
Imprenditore di lungo corso, già socio fondatore del Tarì che guida da 4 mandati, Vincenzo Giannotti ha messo formazione ed esperienza maturate nel mondo associativo nazionale al servizio di un progetto ambizioso, gigante: D.OR. Campania, del quale è presidente, è finalmente realtà. “Sarà un’opportunità per tutti – afferma orgoglioso – Sono coinvolti i poli produttivi uniti in rete, cioè Tarì, Oromare, Borgo orefici, Torre del Greco, e abbiamo il diretto coinvolgimento del mondo del dettaglio orafo tradizionale, attraverso Federpreziosi. L’intera filiera regionale sarà valorizzata agli occhi delle istituzioni e degli attori del Sistema orafo”.
«La nostra regione da sola rappresenta il 15,1 % dei punti vendita italiani e si posiziona prima per numero di gioiellerie»
Sente forte la responsabilità del ruolo che gli è stato affidato ma non è un uomo solo al comando. Anzi, Giannotti crede fermamente nella coesione di squadra e nelle sinergie. Non può esimersi, dunque, dal ringraziare il gruppo di lavoro con il quale ha condiviso gli sforzi finalizzati al pieno riconoscimento di tradizione e storia regionali tra i principali attori economici nazionali. Lo dice senza giri di parole: “Abbiamo dovuto anche procedere in direzione ostinata e contraria per scardinare vecchi luoghi comuni. Uno in particolare: i tradizionali distretti orafi italiani non comprendevano quello campano”. D.OR. Campania è la svolta: “I benefici potenziali per tutti sono notevoli, e toccano svariati ambiti di attività: formazione, innovazione, internazionalizzazione, sostenibilità ed economia circolare”.
Quanto peserà il distretto campano all’interno della produzione italiana? “Moltissimo – risponde convinto -. Pochi anni fa, nel 2022, sono stato promotore della firma di una convenzione tra Confindustria Federorafi e Confindustria Campania e Caserta, che ha portato all’inserimento del comparto produttivo campano nelle rilevazioni di Confindustria. Da fonte Federorafi su Dati Istat si riscontra un trend positivo delle esportazioni: nel 2023 le due province del distretto campano di Napoli-Caserta hanno evidenziato una crescita pari al +5,0%, con 34,9 mln di euro in valore. La nostra regione da sola rappresenta il 15,1 % dei punti vendita italiani e si posiziona prima per numero di gioiellerie”.
Dopo il primo atto ufficiale – la presentazione di D.OR.Campania al mondo orafo in occasione di Vicenzaoro September, il Tarì durante Open di ottobre ospiterà il primo evento del Distretto ai buyers internazionali, alla presenza di operatori provenienti da 15 paesi e con la partecipazione dell’Ice. “Prioritaria sarà sicuramente la valorizzazione della realtà del dettaglio orafo campano anche attraverso lo storico insediamento di Borgo Orefici, in prosecuzione ideale con il tema del DNA del gioiello campano sul quale l’intera filiera sta lavorando già da diversi mesi”, conclude Giannotti.
L’assessore Marchiello: “D.OR. Campania unico interlocutore della Regione”
“Creare forme di cooperazione per competere sui mercati, attuando un approccio coordinato e sistemico. Questo obiettivo, condiviso fin dal primo giorno, ha dato impulso al tavolo di concertazione con gli attori del sistema orafo. È stato il prologo, mesi fa, alla costituzione del distretto come rete d’imprese”. Antonio Marchiello, assessore alle Attività Produttive e al Lavoro, racconta la genesi di D.OR. Campania, oggi riconosciuto come interlocutore unico della Regione. “Si integrano bene tutte le componenti che servono per incrementare la capacità innovativa e la competitività: la formazione, la ricerca, l’internazionalizzazione, la realizzazione di servizi comuni di supporto alle relazioni commerciali”. Non solo attività di business, perché ci sono anche sostenibilità ambientale e formazione al centro del piano di attività proposto dalla Rete e finanziato dalla Regione Campania. “Tra gli interventi previsti – conferma l’assessore – spiccano progetti legati alla sostenibilità del corallo di Torre del Greco e all’economia circolare, lo studio di nuove tecnologie ecologiche da utilizzare nei cicli di produzione, attività formative sviluppate attraverso tirocini e corsi di formazione professionale per gli operatori del settore”.
«Il sistema del gioiello è strategico per il nostro territorio: coniuga antichi mestieri con elevato contenuto artistico all’innovazione dei materiali e dei processi produttivi. Ma soprattutto produce ricchezza e opportunità per le nuove generazioni».
La prossima edizione di Vicenzaoro, battesimo ufficiale di D.OR. Campania che si presenterà a settembre al mondo orafo, è attesa con grande curiosità e interesse anche dalla Regione Campania, che ha deciso di essere presente con uno stand istituzionale per incentivare e sostenere ancora di più le imprese del distretto. “Sarà un’occasione unica per presentarsi ai principali stakeholders, provenienti da tanti paesi anche al di fuori dell’Europa – dice Marchiello – La Regione ha acquisito non solo gli spazi per allestire uno stand ma ha anche messo a disposizione una campagna di marketing finalizzata a valorizzare il comparto orafo campano. Il sistema del gioiello è strategico per il nostro territorio: coniuga antichi mestieri con elevato contenuto artistico all’innovazione dei materiali e dei processi produttivi. Ma soprattutto produce ricchezza e opportunità per le nuove generazioni. Il know how dei maestri orafi consente, infatti, di ritagliarsi uno spazio importante nei mercati globali, vincendo la sfida nei confronti di nuovi produttori che puntano su costi più contenuti ma non si avvalgono della nostra elevata specializzazione”. Tante piccole e medie imprese, ciascuna con la propria peculiarità e ricchezza, espressione di tre sistemi locali di sviluppo ben definiti: “Il polo di Napoli, concentrato nell’antico Borgo orefici, ha una tradizione antichissima risalente addirittura al 1300. Il polo di Torre del Greco è invece specializzato nell’artigianato del corallo e del cammeo, un’attività fiorente con secoli di tradizione alle spalle e conosciuta in tutto il mondo. Il polo di Marcianise costituisce una evoluzione più recente: il centro orafo “Il Tarì” ha oltre 400 aziende presenti e 2500 addetti, l’insediamento orafo di Oromare dispone di 150 aziende e oltre 1000 addetti. Non dimentichiamo il sistema distributivo al dettaglio, presente in maniera capillare e composto da oltre 1400 punti vendita, principalmente a conduzione familiare”.
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