Politecnico di Milano. Il pink team di Alba Cappellieri

Organizzatrici, perfezioniste ma anche emotive, intraprendenti e ambiziose. Sono queste le donne ricercatrici che compongono la “squadra”

Alba Cappellieri

Donne e gioielli, un rapporto indissolubile, un legame antico. Il gioiello riunisce in sé un’enorme ricchezza, dall’arte alla moda, dalla cultura alle tradizioni. Alba Cappellieri è una donna che studia, conosce e ama il gioiello. Professore ordinario al Politecnico di Milano dove insegna Design del gioiello e dell’accessorio, direttore del Master in Fashion Accessories, del Corso di Alto Perfezionamento di Design del Gioiello e presidente del Corso di Laurea in Design della Moda è anche direttrice del Museo del gioiello di Vicenza oltre che della Women Jewellery Association Italy.

Mi sono avvicinata al mondo del gioiello attraverso l’architettura. Lavoravo negli Stati Uniti come architetto poi, alla fine degli anni ‘90, mi trasferii a Milano che era, come del resto è tutt’ora, una capitale internazionale del design e l’industria del gioiello era florida. Mancava però l’anello di congiunzione sulla formazione in ambito di design del gioiello e mi chiesero di occuparmi proprio di questo per capire come formare le future generazioni di progettisti orafi. Al Politecnico, così, abbiamo aperto sia un corso dedicato che uno di perfezionamento sul design del gioiello. È un oggetto straordinario perché interseca diverse discipline ma soprattutto è un oggetto culturale in grado di rappresentare e valorizzare le diverse culture dei territori”. La donna è al centro dell’universo gioiello da sempre.

Le donne, nell’ambito del design del gioiello, sono in netta maggioranza non soltanto tra gli studenti ma anche tra i ricercatori. Il team che affianca la professoressa Cappellieri, infatti, è tutto al femminile ed è costituito da tre donne: Livia Tenuta, Susanna Testa e Beatrice Rossato.

Credo moltissimo nelle donne, non solo per la loro capacità di essere multi-tasking ma anche perché abbiamo un’intelligenza emotiva. – aggiunge la Cappellieri – Il mio gruppo di lavoro è straordinario, un team di donne estremamente selezionato che funziona molto bene perché condividiamo passione e curiosità per il nostro lavoro e ci fidiamo le une delle altre. Senza di loro non saprei come fare”.

Organizzatrici, perfezioniste ma anche emotive, intraprendenti e ambiziose. Sono queste le donne ricercatrici che compongono la “squadra” della Cappellieri.

“Il mio lavoro è eterogeneo e questo mi piace moltissimo”

Livia Tenuta

Il mio lavoro è eterogeneo e questo mi piace moltissimo. Tutte lavoriamo al Politecnico di Milano ma poi ci occupiamo anche di molto altro, per esempio io sono la coordinatrice del Museo del gioiello di Vicenza oltre a occuparmi della didattica sia in ateneo che al Milano Fashion Institut oltre alle consulenze. Tra di noi c’è tanta solidarietà ma anche complicità visto che seguiamo tanti progetti insieme. Sentirsi quotidianamente e supportarsi le une con le altre diventa automatico”, racconta Livia Tenuta che si è laureata proprio con la Cappellieri e ha iniziato con lei poi il suo percorso lavorativo.

Penso di essere la ‘creativa’, quella un po’ più artista, sognatrice. Preferisco di gran lunga le immagini alle parole, il disegno alla scrittura

Susanna Testa

Nel team in rosa ci sono anche Susanna Testa e Beatrice Rossato. “È un gruppo molto ben bilanciato e ognuna ha le sue specificità. – ha commentato la Testa – Penso di essere la ‘creativa’, quella un po’ più artista, sognatrice. Preferisco di gran lunga le immagini alle parole, il disegno alla scrittura. E sicuramente sono più contemplativa e riflessiva che pragmatica”. Beatrice Rossatto, la più giovane, ha aggiunto: “A livello operativo mi occupo principalmente di grafica, video, creazione di siti web e gestione social, docenza e assistenza alle mie colleghe per i corsi universitari. Aiuto nella curatela delle mostre, un lavoro che trovo molto stimolante. Abbiamo ruoli molto fluidi. L’ambiente è molto dinamico ed ognuna dà il suo contributo con le sue competenze”.

Abbiamo ruoli molto fluidi. L’ambiente è molto dinamico ed ognuna dà il suo contributo con le sue competenze

Beatrice Rossatto


Divise tra lavoro e impegno familiare, le donne riescono sempre a gestire tutti i propri impegni grazie ad una innata capacità organizzativa che le viene ampiamente riconosciuta. “Il mio è un lavoro intellettuale. Io penso al gioiello anche mentre cucino ma siccome mi prendo cura personalmente della mia famiglia che viene sempre al primo posto, riesco a conciliare ogni cosa attraverso una gestione del tempo organizzata. – ha raccontato la Cappellieri che insieme alla sua squadra di lavoro, nonostante il Covid e la pandemia, è impegnata su tanti progetti – In questo momento sto concludendo una grande mostra sul gioiello-moda che ci ha commissionato il Ministero degli Esteri Italiano. Questa mostra viaggerà in tutto il mondo per 3 anni e racconterà la creatività, la manifattura e l’innovazione del gioiello moda italiano, inoltre sto lavorando per Bulgari su un progetto di storytelling e sto preparando anche la prossima mostra di Van Cleef & Arpels che si terrà a Shanghai nel marzo 2022. Il mio consiglio oggi, soprattutto per le imprese artigiane e familiari di questo settore è: credere nel digitale come nelle proprie mani. Le tecnologie digitali sono e saranno sempre più a servizio delle imprese artigiane a patto che diventino artigiani digitali”.

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