Per Maman et Sophie il gioiello è un modo di pensare
La mia Africa e Aurum: stessa delicatezza per due collezioni sorprendentemente differenti
In un mondo incessantemente connesso Elisabetta Carletti ha ritagliato una sorta di no signal zone per riportare l’attenzione su quella quiete ancestrale che stiamo dimenticando. Con la collezione “La Mia Africa” suscita sguardi incantati restituendo il senso alle cose, e alla bellezza la sua essenzialità. Ha combinato i significati profondi di simboli antichi (le Croci Tuareg per invocare protezione, l’Airone bianco simbolo di rinascita e di trasformazione) ai colori carichi di buone vibrazioni delle pietre naturali, di cui conosce proprietà e caratteristiche: turchese (calma), smeraldo (sensibilità), corniola (saggezza), spinello (ispirazione), corallo (protezione), madreperla (purezza), tormalina (razionalità), acquamarina (introspezione), e le ha fermate nell’argento 925.
Uno stile poeticamente selvaggio che fa arrivare fino a noi l’eleganza primordiale.
Ma giacché è la diversità la ricchezza del tratto impalpabile di Maman et Sophie, ecco il suo pensiero scivolare verso un orizzonte ancora più intimo: una dedica a sua sorella Elena – che definisce “scintilla della mia creatività”. Ed anima il mondo della gioielleria con l’oro e le pietre preziose e semi-preziose di “Aurum”, delicatissimi gioielli in oro 18 carati, ognuno dei quali vuole essere un messaggio di ringraziamento per colei che le ha insegnato a scoprire il talento e a seguirlo con coraggio. Due le linee per una sola sonorità: Filo d’oro, ispirata all’aureola, nella cristianità segno divino, e Battito, cinque pietre per connettersi con il mondo e con sé stessi.
Tutto è fatto a mano, tutto con il cuore per tenersi stretta alla forza dell’amore, il leitmotiv della sua esistenza intessuta di sogni e prepotenti squarci di realtà.
A Vicenzaoro sarà alla Hall 1 – stand 213, 212, 192
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