Nisha Gir, in giro per il mondo per catturare Bellezza da ogni angolo della Terra
Aibijoux un’azienda che fa affidamento sulle energie di un affiatato team al femminile
È abituata da sempre a relazionarsi con mezzo mondo, da cui importa Bellezza per il suo brand di bijoux ed accessori d’alta gamma, Aibijoux. Ai designer direttamente da lei selezionati, Nisha Gir (nata in Grecia da padre francese e madre indiana, formata ad architettura, tipologia di studi che ne influenzerà la progettualità) richiede temperamento, qualità e capacità d’emozionare, tre prerogative che si riscontrano senza soluzione di continuità in ogni pezzo presentato a gioiellerie e concept store italiani, che apprezzano. Ciò l’ha incentivata ad ampliare in breve tempo la scuderia dei collaboratori artisti, includendo oggi marchi come Ayala Bar (Israele), Kurshuni (Turchia), House of Tuhina e India19 (India), Joidart (Spagna), Dori Csengeri (Israele), Picto (Danimarca) e Babylonia (Grecia), con mire future ancora più ambiziose, dirette a raccogliere il meglio da ogni angolo del mondo guarda caso qui in Italia, nel Bel Paese (la sede aziendale è nel torinese), che ha da sempre familiarità con la Bellezza.
I bijoux selezionati da Nisha sono per definizione di genere privi di vistose preziosità, eppure preziosi lo sono per altro verso e per altra misura, sono pagine dense di colori, suggestioni e culture di terre lontane, pregio delle esecuzioni a parte. Dissimili per provenienza ed invenzioni, sono invece accomunati da una stessa malia.
La Bellezza quindi è un valore universale?
Direi di sì – ci spiega Nisha – anche se c’è una parte di soggettività che riguarda ciascuno di noi e gli occhi con cui la guardiamo. Per me la bellezza non è solo una questione esteriore ma riguarda anche la nostra interiorità. Credo che cerchiamo la bellezza nelle sue varie forme ogni volta che conosciamo persone, viaggiamo, o scattiamo una foto. La bellezza ci appaga e ci gratifica. Cercandola, si accende la creatività e la curiosità che è in ognuno di noi.
Nel nostro lavoro, scegliamo i designer internazionali che possono portare un’idea di bellezza nuova, inedita, che susciti stupore insieme a una piacevolissima leggerezza. La stessa sensazione che abbiamo provato noi la prima volta che abbiamo visto le loro realizzazioni.
Il tuo gruppo di lavoro è interamente al femminile, è per spirito di corpo o consideri la scelta un valore aggiunto?
L’azienda è stata creata da mia madre, una donna cresciuta in una famiglia con un forte senso della solidarietà femminile. Creare un team al femminile è stato un processo naturale e lo considero sicuramente un valore aggiunto. Ognuna di noi capisce “al volo” quando una collezione funziona. Per me è una fortuna avere delle collaboratrici con cui condividere la passione dei gioielli e una visione artistica che guarda a culture differenti.
Nei gioielli distribuiti da Aibijoux c’è sempre un pezzo della cultura del Paese di provenienza. Un’importante prerogativa se non un’esclusività.
Sono nata in una famiglia multiculturale, a casa nostra le contaminazioni di gusti (in tutti i sensi) era la quotidianità e ha stimolato in me la curiosità nei confronti degli altri in generale e delle diverse culture in particolare. Sono convinta che nel mondo di oggi, in cui le distanze si accorciano sempre di più, abbiamo una missione: arricchire il nostro gusto esplorando ed integrando le culture di tutto il mondo. La bellezza è un linguaggio che si parla in forme diverse nelle varie parti del pianeta, ma – e questa è la meraviglia – si capisce comunque ovunque vai!
“La bellezza salverà il mondo” affermava il principe Myskin di Dostoevskij, ma fino ad ora non pare sia successo. Siamo messi così male?
Credo che la bellezza – assieme ad altri valori come la curiosità ma anche la gentilezza – abbia sempre salvato il mondo e continuerà a farlo: la moda, l’arte, la musica, hanno cambiato le società e hanno abbattuto muri e confini. Un gesto apparentemente semplice come indossare un gioiello etnico è il primo passo per allargare orizzonti, provare meraviglia, stupire la nostra stessa sensibilità.
In epoca di mercati spesso ingolfati da accozzaglie rischiamo di perdere di vista il valore della qualità. Come si fa a recuperarlo?
Dei gioielli che distribuiamo ci piace raccontare tutto: la qualità dei materiali, il significato della composizione, la creatività del designer, la storia di chi lo ha realizzato, i consigli su come indossarlo. Lo facciamo sul nostro Magazine ABOUT Inspiration e ogni volta che partecipiamo a una Fiera o parliamo con i nostri partner e rivenditori, che tutti i giorni lavorano con grande passione e competenza a contatto con il pubblico. È il nostro modo per valorizzare la qualità dei nostri gioielli, e per mantenere un contatto umano e quotidiano con chi si concede l’emozione di indossarli.
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