Nathalie Colin. Se un diamante è per sempre uno Swarovski è per tutti
La Creative Director for the Consumer Goods Business division ci aiuta a comprendere la differenza tra bijoux e gioiello.
Fondata nel 1895, Swarovski ha legato il suo nome alla fortuna commerciale di un cristallo universalmente riconosciuto. Oggi la Maison, presente con i suoi negozi in circa 170 paesi, è una delle protagoniste indiscusse del mondo della fashion jewellery
Il taglio è preciso, la lucentezza abbagliante e i colori infiniti. No, non è un diamante ma un cristallo di nome Swarovski, il brand fondato cinque quarti di secoli fa. Il valore commerciale è ben lontano dalle cifre proibitive dei cugini naturali, diversamente dai quali sa anche essere più divertente.
Da quando il lungimirante Daniel Swarovski ha vinto la sua sfida lanciando sul mercato in un lontano fine ‘800 “il diamante accessibile”, capace di abbracciare lo skyline di tutti i riflessi della luce, con riconosciuta dignità è stato indossato da personalità e dive (un esempio per tutti: l’abito in tulle color nude cucito addosso a Marilyn Monroe per il 45esimo compleanno del presidente John F. Kennedy nel 1962. Lo disegnò Bob Mackie che lo volle pienamente tempestato di cristalli Swarovski. È stato battuto all’asta nel 1999 per 1,26 milioni di dollari). Come per la Coca Cola anche la formula del “vetro” più famoso al mondo rimane tuttora un segreto, ma di pubblico dominio è che oggi è il cardine della fashion jewellery, e che per le sue enormi potenzialità è protagonista di oggetti decorativi, sculture, accessori e qualsivoglia pregiato ornamento.
Creative Director for the Consumer Goods Business division (CGB) è Nathalie Colin mentre l’Executive Board dell’impero austriaco, che conta più o meno 3000 negozi in circa 170 paesi, è composto da Robert Buchbauer, Nadja Swarovski, Mathias Margreiter, Markus Langes–Swarovski e Daniel Cohen, e la loro pietra democratica continua più che mai ad essere indossata da donne di ogni rango, età e tasca. Perché brillare è il nuovo modello di lusso.
A Nathalie Colin, Preziosa Magazine ha chiesto una riflessione sulla differenza tra bijoux e gioiello.
Qual è l’importanza del design nella gioielleria non preziosa?
Ciò che rende straordinaria la gioielleria Swarovski è che offre una creatività senza limiti; possiamo lavorare con misure di cristalli che non sarebbero altrimenti accessibili, così i nostri pezzi più incredibili e appariscenti rimangono alla portata di un ampio pubblico orientato alla moda. Le donne possono concedersi pezzi di tendenza che non potrebbero permettersi in gioielli preziosi e possono collezionare accessori che valorizzano il loro stile e donano una nota particolare di brillantezza, che attira sicuramente attenzione, adattandosi a qualsiasi situazione, qualsiasi aspetto e qualsiasi personalità.
In Italia separiamo ancora la bigiotteria dalla gioielleria classica. Siamo gli unici?
Ritengo che la vera evoluzione sia il modo in cui ora osiamo mescolare il prezioso e il non prezioso, allo stesso modo in cui possiamo abbinare marchi di abbigliamento casual e di fascia alta: è questa la modernità. Non ho mai amato il total look, e per me creare il proprio mix definisce decisamente il proprio stile.
Quanto sono importanti le etichette nei gioielli non preziosi?
Sebbene lavoriamo quasi esclusivamente con i nostri cristalli dal taglio sofisticato, Swarovski è sinonimo di oltre 120 anni di esperienza, maestria, know-how… il tutto con una qualità senza compromessi. È importante preservare questo standard e proporre ancora pezzi di qualità con una vera raffinatezza.
Se un diamante è per la vita, un solitario di cristallo può essere per sempre?
Certo! Fin dall’inizio della società, il fondatore voleva offrire un diamante ad ogni donna: oggi questa è ancora la nostra missione, cioè offrire alle donne pezzi desiderabili, audaci e belli che possano tenere e aggiornare ogni stagione con altri accessori.
Qual è l’ispirazione alla base dell’ultima collezione SS18 Rainbow Paradise? E qual è l’evoluzione dei futuri gioielli Swarovski?
In questa stagione desideravamo rendere omaggio a uno degli attributi più iconici del marchio, il colore. Ciò è avvenuto con la convinzione che in questi tempi, in cui le notizie sono piuttosto difficili da digerire, dobbiamo continuare a iniettare positività e gioia: è una forma di resistenza. Vibrante, luminoso, sorprendente, audace… il colore è profondamente radicato nel nostro DNA e si riflette in particolare nella nostra straordinaria gamma di tonalità esclusive e know-how distintivo. Per le prossime stagioni, continueremo ad aggiornare il linguaggio riconoscibile del marchio e creeremo una collezione ispirata da storie e boschi per l’autunno-inverno.
www.swarovski.com
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