Mercato dei diamanti in balia delle speculazioni
Sergio Sorrentino, Emotion: «Il settore manifatturiero del taglio si aspettava aumenti ma non così ingenti»
La crisi pandemica non risparmia l’approvvigionamento delle pietre naturali, tra cui il diamante. E, naturalmente, come spesso succede in questi momenti, è difficile capire quanto di quello che muove il mercato reale sia frutto di impedimenti o figlio di speculazioni commerciali. Su questi temi abbiamo provato a fare chiarezza con Sergio Sorrentino, gemmologo e commerciante di lunga esperienza nel settore.
«Stiamo assistendo ad una fase di mercato sbilanciato. Nel 2020 l’offerta era eccedente. Con la ripresa del 2021 la domanda prevale nettamente sull’offerta. Il comparto sta cavalcando un’onda positiva».
Sorrentino, il prezzo dei diamanti è aumentato, dal 5% fino al 30% nel tagliato. Questo fatto é indiscutibile ed influenza, in negativo, la propensione all’acquisto del consumatore, la strategia dei produttori di gioielleria ed i comportamenti del retail. Qual è la sua opinione?
È normale che in un momento così complicato, dal punto di vista commerciale, alcune scelte di mercato qualche dubbio lo abbiano insinuato. Ad esempio, ad inizio 2022 DE BEERS ed ALROSA, le due più grosse compagnie d’estrazione mineraria, hanno diminuito le attività e gli investimenti, riducendo le proprie riserve ed aumentando i prezzi dei diamanti grezzi dal 5 al 15%.
Secondo lei queste scelte hanno spiazzato il mercato?
Il settore manifatturiero del taglio si aspettava aumenti ma non così ingenti. Di conseguenza ora è poco disposto ad intaccare il proprio stock e soprattutto scommette su ulteriori rialzi. Ciò porta ad un paradosso (non infrequente nel mondo i diamanti): il mercato è guidato dall’offerta più che dalla domanda.
Immagino che l’impennata dei prezzi sia stata causata anche da altri fattori di geopolitica.
Assolutamente sì. Ad esempio la pandemia ha disinnescato gli ingranaggi della più grande fabbrica mondiale di diamanti tagliati, il distretto indiano di Surat. I lavoratori occasionali, peggio inseriti, sono scappati nei villaggi e da lì non si sono mossi con un calo conseguente della capacità produttiva.
Quali sono le sue previsioni nel breve periodo?
Stiamo assistendo ad una fase di mercato sbilanciato. Nel 2020 l’offerta era eccedente. Con la ripresa del 2021 la domanda prevale nettamente sull’offerta. Il comparto sta cavalcando un’onda positiva. La robusta richiesta di merce da parte di più aree geografiche continuerà per buona parte del 2022, sorretta dai timori inflazionistici e dalla prevista tenuta dei consumi. Il mondo dei diamanti ci ha abituato ad una certa volatilità e ad una certa dose di imprevedibilità. Non è dunque sbagliato restare alla finestra ad osservare attentamente gli sviluppi e capire se il mercato metabolizzerà il trend rialzista o se ci saranno contraccolpi.
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