Matteo Marzotto. Ora vi racconto la mia fiera
L’innovazione è un valore chiave per lo sviluppo economico, come abbiamo più volte sottolineato a fiera di Vicenza. La nostra innovazione ha dunque significato ripensare del tutto il concetto di business fieristico
Nelle primissime settimane di gennaio Matteo Marzotto è stato eletto presidente della Fiera di Vicenza. Con la sua nomina, un membro della famiglia Marzotto torna a guidare la Fiera veneta: nel 1948 suo nonno Gaetano fu il primo presidente dell’ente fieristico che allora si chiamava Fiera Campionaria Nazionale. Matteo Marzotto, 47 anni, è attualmente Presidente di Fondazione Cuoa-Centro Universitario di Organizzazione Aziendale dallo scorso giugno, Presidente di Associazione Progetto Marzotto da ottobre 2012 e Presidente di Mittelmoda Fashion Award da Settembre 2008. A lui abbiamo chiesto la sua visione sul futuro di Fiera di Vicenza.
Qual è, ad oggi, lo stato dei lavori di ampliamento dello spazio espositivo di Fiera di Vicenza?
Il 2014 è un anno particolarmente significativo perché vede la realizzazione di tre progetti strategici per la nostra azienda: la riqualificazione del Quartiere Fieristico, la messa in funzione del nuovo Padiglione Sette con i suoi 15mila mq di superficie espositiva, lo sviluppo del nuovo parcheggio multipiano. Tutte strutture ad altissima tecnologia, fortemente rappresentative della nostra migliore artigianalità italiana. Si tratta di uno sviluppo cercato e voluto per Fiera di Vicenza, reso possibile grazie a un investimento straordinario non solo in termini di risorse – circa 45 milioni di euro – ma, soprattutto, di progettualità e di visione strategica. Oggi Fiera di Vicenza è un grande polo fieristico altamente performante, con oltre 75mila mq di superficie complessiva, in grado di offrire infrastrutture all’avanguardia. Un Event Show Producer globale, che da semplice contenitore di spazi si è evoluto a promotore e generatore di contenuti di elevata qualità, nei diversi settori in cui opera, al servizio di un’utenza sempre più internazionale.
Che ruolo svolge l’innovazione per una società come Fiera di Vicenza? E, a questo proposito, a che punto è il progetto del nuovo concept espositivo VICENZAORO The Boutique Show?
L’innovazione è un valore chiave per lo sviluppo economico in senso lato, come abbiamo più volte sottolineato a Fiera di Vicenza. La nostra innovazione ha dunque significato ripensare del tutto il concetto di business fieristico, applicando nuovi codici di riferimento e creando un nuovo format, un modello che oltre all’importanza del servizio metta a sistema i contenuti unici che siamo in grado di aggregare. In quest’ottica rientra anche il nuovo programma espositivo “VICENZAORO The Boutique Show” che si inaugurerà con il calendario 2015. Obiettivi: proporre le logiche espositive più contemporanee, intercettare per primi i bisogni dei compratori, accrescere il valore dell’offerta e presentare una completa riconfigurazione degli spazi. Il nuovo concept terrà conto dei nuovi trend con nuove linee guida, prima fra tutte la creazione di “community”: gli espositori presenti a VICENZAORO verranno infatti riorganizzati in gruppi omogenei, sulla base di comuni valori di posizionamento, sistemi organizzativi, tipologia di produzione e immagine complessiva. Grazie a “VICENZAORO The Boutique Show” Fiera di Vicenza offrirà un’esperienza interattiva unica, supportata da una dimensione multimediale all’avanguardia, un vero e proprio Business Hub del futuro.
Qual è il ruolo di Fiera di Vicenza nel mondo? Qual è la strategia internazionale anche rispetto alle diverse partnership siglate?
L’internazionalizzazione è l’elemento cardine della nostra strategia di posizionamento, in particolare per gli eventi core del settore jewellery. Possiamo senza dubbio affermare che oggi Fiera di Vicenza è una piattaforma di primordine che promuove diversi settori merceologici tra i quali quelli dell’oreficeria e della gioielleria made in Italy a livello globale. Le sfide si fanno tuttavia sempre più complesse, a seguito dello spostamento del baricentro dell’economia mondiale verso nuove aree geografiche emergenti, in particolare Asia e Medio Oriente. Siamo pertanto consapevoli della necessità di dover rafforzare il nostro presidio in questi nuovi paesi strategicamente rilevanti, dove i consumatori sono sempre più attratti dai nostri prodotti luxury, unici per creatività, originalità e design, un know-how solo italiano che sono solito ri-definire italian well done. Nel 2014 abbiamo inoltre elaborato un road show mondiale molto impegnativo, con 20 appuntamenti in tutto il mondo, tra cui Hong Kong, Las Vegas, San Paolo, Mumbai e Dubai. In particolare Dubai e gli Emirati Arabi rappresentano uno dei mercati a più alto potenziale di crescita.
A maggio è in programma la nuova manifestazione Origin Passion and Beliefs, dedicata alle competenze nella produzione e design dell’accessorio moda. Quanta moda c’è nel futuro del gioiello?
Ormai l’accessorio è una componente essenziale del fashion. Negli ultimi 15 anni, il comparto si è infatti trasformato completamente e il concetto stesso di fashion si è evoluto ben oltre i soli abiti, diventando uno stile di vita che include gli stessi accessori, di cui i gioielli e gli oggetti preziosi sono un ingrediente rilevante. Origin Passion and Beliefs è un concept trasversale nato dall’incrocio tra settori e competenze diverse che punta a valorizzare questo connubio. È una piattaforma di interconnessione, dal potenziale davvero incredibile, tra il più qualificato “saper fare” italiano, i migliori designer indipendenti ed i più raffinati buyers internazionali del settore lifestyle. Grazie a questo nuovo format, Fiera di Vicenza vuole proiettare su scala globale il network generato dall’incontro di artigianalità, gioiello e moda, valorizzando nel contempo i giovani talenti, risorsa e patrimonio fondamentale delle dinamiche evolutive di ogni società, così come della nostra filiera del well done in Italy. Sono convinto che Origin Passion and Beliefs sia un esercizio di cross fertilization in assoluto tra i più innovativi del mercato mondiale.
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