Made in Italy, firmato il protocollo d’intesa tra il MAECI e undici Associazioni di Categoria
Il documento, siglato ieri in occasione dell’avvio delle “Giornate della Moda Italiana nel Mondo” alla presenza del Ministro Antonio Tajani, mira a rafforzare il posizionamento globale dei settori moda, gioielleria e occhialeria italiani
Giornata interamente dedicata alla valorizzazione della moda italiana e del made in Italy quella di ieri a Palazzo Madama, dove alla presenza del Ministro degli Esteri Antonio Tajani si è riunito il “Tavolo Moda per l’internazionalizzazione”, che ha avviato una cordata tra il MAECI e le principali Associazioni di categoria per orientare un coordinamento tecnico tra tutti gli attori coinvolti in un’ottica di Sistema Paese. L’Italia è il primo produttore al mondo di alta moda e il secondo esportatore mondiale del settore (prodotti tessili, abbigliamento, articoli in pelle, gioielleria, bigiotteria, occhialeria ecc.), con una quota di mercato globale del 6,9% (meglio solo la Cina, con il 30,5%), un settore strategico che costituisce il 13% del totale del nostro export ed è in costante crescita.
“Noi siamo la Patria del bello – ha sottolineato il Ministro- Questo impegno a valorizzare il saper fare in un settore come quello della moda in cui siamo in testa alle classifiche mondiali, fa parte di un progetto che ha l’obiettivo di arrivare a 700 miliardi di euro di export alla fine di questa legislatura, mentre oggi siamo a 626 miliardi. Il 40% del nostro Pil deriva dall’export e questo ci incoraggia, ma il compito del Governo è anche quello di favorire chi esporta e chi è in grado di offrire ai mercati internazionali prodotti di altissima qualità.“
Alla firma del Protocollo d’Intesa con la Farnesina hanno aderito: Camera Nazionale della Moda Italiana, Associazione Nazionale Fabbricanti Articoli Ottici – ANFAO, Confartigianato Moda, Confartigianato Orafi, CNA Federmoda, CNA Orafi, Confindustria Accessori Moda, FEDERORAFI, Confindustria Moda – Federazione Tessile e Moda, Uniontessile Confapi. Al Protocollo si è unita anche Altagamma, fondazione che riunisce le imprese italiane dell’alta industria culturale e creativa.
Determinante per la promozione dell’export anche la collaborazione e il filo diretto con Ambasciate, Consolati e uffici ICE, presidi culturali ed economici del nostro paese, che hanno il fine di rafforzare la reputazione e la presenza del Made in Italy d’eccellenza in mercati cruciali come Cina, Giappone, Stati Uniti e Medio Oriente. “Le nostre ambasciate e i consolati – ha concluso Tajani– hanno ricevuto disposizioni molto chiare affinché diventino la casa dell’export e del made in Italy nel settore della moda. Tutte queste istituzioni saranno in prima linea con campagne di informazione sui danni della contraffazione e sui rischi per il consumatore, compresi quelli sanitari. Gli Istituti Italiani di Cultura devono essere la vetrina del bello italiano e dell’eccellenza, perché la moda è cultura.”
Made in Italy, Signed the Memorandum of Understanding between MAECI and eleven Trade Associations
A day entirely dedicated to the enhancement of Italian fashion and made in Italy that of yesterday at Palazzo Madama, where in the presence of Foreign Minister Antonio Tajani the “Fashion Table for Internationalization” met, which initiated a cordate between MAECI and the main trade associations to guide a technical coordination of all the actors involved in a Country System perspective. Italy is the world’s leading producer of high fashion and the world’s second largest exporter of the sector (textiles, clothing, leather goods, jewelry, costume jewelry, eyewear, etc.), with a global market share of 6.9 percent (better only China, with 30.5 percent), a strategic sector that makes up 13 percent of total Italian exports and is constantly growing.
“We are the homeland of beauty,” the minister stressed, ”This commitment to enhance savoir-faire in a sector like fashion in which we are at the top of the world rankings is part of a project that has the goal of reaching 700 billion euros in exports by the end of this legislature, while today we are at 626 billion. Forty percent of our GDP comes from exports, and this encourages us, but the government’s task is also to favor those who export and those who are able to offer international markets products of the highest quality.”
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