LiuJo, Marco Marchi: ” La svolta è in EXelite, piattaforma centro di aggregazione”

Crescono gli acquisti responsabili e risulta sempre più importante il rapporto di fiducia e di relazione che si crea con il cliente

Marco Marchi, LIU JO founder

Nata 30 anni fa in provincia di Modena, in un distretto industriale dell’abbigliamento vocato alla maglieria, Liu Jo, oggi, è molto più di un brand della Moda: la moda la detta

La svolta è stata impressa da Marco Marchi, founder nel 1995 di Liu Jo, che realizza un progetto innovativo basato sull’aggregazione strategica di brand con standard qualitativi elevati. Eccellenze Italiane Holding (EIH) nel 2019 si rinnova con ambizioni contemporanee, una prospettiva ancora più ampia e globale e una nuova struttura organizzativa, e si trasforma in Exelite (holding da 500 milioni di ricavi) diventando una realtà riconosciuta nel sistema moda italiano. 

Exelite è il sogno di un imprenditore che vede in una piattaforma un possibile centro di aggregazione. Gli stessi francesi ci insegnano che ‘uniti si vince’. Oggi il mondo si divide tra fondi di investimento, che diventano piattaforme di rilancio, e operazioni straordinarie che spesso interessano il mondo del fashion. Secondo la mia valutazione, il sistema italiano è fragile perché soffre sia di un aspetto legato alla dimensione dei brand, sia per il mancato ricambio generazionale: Excelite è un’opportunità. È contenitore di diversi brand (Liu-Jo Group, Liu Jo Luxury, Liu Jo Uomo, Blumarine, Eli e Digital Boite) che ottimizzano gli standard produttivi beneficiando della centralizzazione delle operazioni: dalla finanza al controllo di gestione, dal reparto legale fino alle spedizioni e alla direzione commerciale. Chi entra in Excelite ne guadagna a livello di costo del lavoro e di efficienza” sottolinea Marco Marchi.


L’obiettivo è di trasferire i codici di riferimento ad ogni categoria dando vita ad un modello virtuoso life style di eccellenza produttiva e di relazione, attraverso la promozione del talento e la valorizzazione del know-how distintivo delle imprese italiane del settore moda, ampliato dal forniture al pet.  

◗ Sotto il segno della collaborazione e della condivisione quindi si possono fare passi da giganti ma oggi il mondo è ancora globalizzato?

La globalizzazione è un recente passato. Oggi abbiamo a che fare con un atteggiamento molto protezionistico da parte dei Paesi: i dazi sono sempre più presenti e lo scenario che abbiamo davanti è animato da logiche molto diverse dalla globalizzazione. Assistiamo ad un cambio economico-politico e commerciale spesso caratterizzato dall’innalzamento di ‘barriere’ a protezione della propria produzione industriale interna. Questo, chiaramente, dà vita a scenari e complicazioni che ricadono su chi fa impresa, obbligandolo a cambi ed evoluzione di strategia. Nel campo dell’abbigliamento viviamo molto la crisi cinese e un atteggiamento meno bulimico da parte del consumatore. Due elementi che hanno portato alcuni brand del lusso a registrare un -20/30% sulle vendite. Le aziende si stanno quindi ripensando e la flessibilità italiana è una caratteristica molto utile in questa fase di grande caos”. 

◗ Parlando di andamento dei consumi lei sottolinea anche questa “frenata” da parte del consumatore.

“È un cambio legato all’esperienza di acquisto sia digital che fisica. Il consumatore oggi è molto consapevole dei valori rappresentati da un brand ma anche del ‘giusto valore’ espresso dal prezzo. Questo avviene sia per una questione legata alla responsabilità sociale che investe sia le aziende che il consumatore stesso, sia l’erosione del potere di acquisto della fascia media della popolazione. La propensione è dunque più riflessiva e meno bulimica. Crescono gli acquisti responsabili e risulta sempre più importante il rapporto di fiducia e di relazione che si crea con il cliente, sia in prospettiva micro (nei punti vendita) che macro (attraverso la diffusione dei valori del brand)”. 

◗ A questo proposito voi avete lanciato un hashtag #bettertogether

“Lo abbiamo fatto per dichiarare la nostra attenzione alla sostenibilità. Il cambiamento climatico preoccupa e la sorte del pianeta è anche nelle nostre mani: il settore dell’abbigliamento è l’attività industriale più inquinante dopo la chimica e quindi viviamo un grande senso di responsabilità. Per noi parlare di ESG non è ‘una moda’ ma è attività concreta e orientata all’attenzione verso il futuro”.

◗ Si parlava prima di globalizzazione vs protezionismo dei mercati. Ma quali sono quelli a cui guardate oggi con più interesse?

“Oggi ci sono mercati fortemente dinamici tra i quali il Middle Est, quelli più maturi come quello americano e sudamericano che sta avendo forte dinamismo economico. Non perdiamo di vista l’Europa che non ha dazi e ha una moneta comune; quindi, stiamo difendendo le nostre posizioni in un momento di forte crisi e incertezza del settore. Abbiamo ben netta la visione d’impresa che nella debolezza globale potrà dare alle nostre aziende l’occasione di vivere a lungo”.


LiuJo, Marco Marchi: “Responsible purchasing is growing, and the relationship of trust and relationship that is created with the customer is increasingly important.”

Born 30 years ago in the province of Modena, Liu Jo, today, is much more than a Fashion brand: it dictates fashion. The turning point was imprinted by Marco Marchi, founder in 1995 who carries out an innovative project based on the strategic aggregation of brands with high quality standards. Eccellenze Italiane Holding (EIH) in 2019 renews itself with contemporary ambitions, an even broader and more global perspective and a new organizational structure, and transforms into Exelite (a 500 million revenue holding company) becoming a recognized reality in the Italian fashion system. “Excelite is the dream of an entrepreneur who sees in a platform a possible center of aggregation. The French themselves teach us that ‘united we win.’ Today the world is divided between investment funds, which become relaunch platforms, and extraordinary operations that often affect the fashion world. In my assessment, the Italian system is fragile because it suffers from both an aspect related to the size of the brands and the lack of generational turnover.Excelite is an opportunity. It is a container of different brands (Liu-Jo Group, Liu Jo Luxury, Liu Jo Uomo, Blumarine, Eli and Digital Boite) that optimize production standards by benefiting from the centralization of operations: from finance to management control, from the legal department to shipping and sales management. Those who enter Excelite gain in labor costs and efficiency.”

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