L’ÉCOLE, School of Jewelry Arts. Perché il mondo della gioielleria sia accessibile a tutti
L’ÉCOLE, School of Jewelry Arts, fondata nel 2012 con il sostegno di Van Cleef & Arpels, ha l’obiettivo di condividere la cultura della gioielleria in Francia e nel mondo, ed è presente in molte città, tra cui New York, Tokyo e Hong Kong, mentre due nuovi campus saranno aperti a Shanghai e Dubai. È una scuola iniziatica, aperta a tutti perché si rivolge a principianti ma anche ad amatori, collezionisti e curiosi dell’universo gioielleria. Dalla sua creazione, L’ÉCOLE, che ha già accolto più di quarantamila studenti, provenienti da circa quaranta Paesi, di età compresa tra i 18 e gli 83 anni, offre corsi in tre settori principali: la storia della gioielleria, il mondo delle pietre preziose e il savoir-faire delle tecniche di creazione dei gioielli. Il programma è personalizzato per ogni studente e ognuno è libero di scegliere uno o più corsi, in base ai propri interessi e alla propria motivazione.
Il 6 ottobre ha inaugurato un nuovo punto di riferimento nel centro di Parigi: l’Hôtel de MercyArgenteau, al cui interno ospita una libreria unica nel suo genere, la prima biblioteca interamente dedicata al mondo del gioiello, perché l’istruzione e la condivisione delle conoscenze sono i principi guida de L’ÉCOLE, Scuola d’Arte del Gioiello.
Circa seimila libri, riviste e cataloghi d’asta, grazie soprattutto all’acquisizione di due collezioni, una appartenente a un commerciante e l’altra a un collezionista, ma la collezione viene regolarmente ampliata per includere nuove pubblicazioni e tesori trovati alle aste reperiti in aste pubbliche e opere
scambiate con altre istituzioni.
Data la sua posizione nel quartiere dei teatri, è sembrato del tutto naturale che la sua prima mostra temporanea fosse “Gioielli di scena della Comédie-Française” dedicata ai gioielli di scena del teatro nazionale francese, presentando tra gli altri 120 accessori, pezzi d’arte e documenti provenienti per la maggior parte dalle collezioni del teatro.
È interessante sapere che: “I gioielli indossati dagli attori appartenevano loro personalmente. Esibendo i loro gioielli sul palcoscenico, mostravano anche il loro status sociale. Anche se ciò significava contraddire l’azione della commedia! La verità storica prese il sopravvento solo alla fine del XVIII secolo“. Spiega Agathe Sanjuan, direttrice della biblioteca-museo della Comédie-Française e curatrice della mostra. E aggiunge “I pezzi che avevano un ruolo nella trama, tuttavia, erano forniti dal teatro”.
Non ci sono biglietti d’ingresso alle mostre perché, come spiega Nicolas Bos, Presidente e CEO di Van Cleef & Arpels “Il nostro obiettivo è quello di fornire l’accesso al mondo della gioielleria al più ampio pubblico possibile. Il nostro mondo non dovrebbe intimidire o allontanare nessuno“.
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