Khàrm design, uno sguardo archeologico sempre attento alla ricerca e all’innovazione
“Non amo la routine. È noiosa. Questo si riflette molto sul mio lavoro, dove prediligo imprevisto e disuguaglianza“
È la passione per la manualità che si è fatta largo nella vita di Carmela Barbato, ideatrice del brand Khàrm design – depositato nel 2016 – la cui denominazione è frutto dello studio etimologico del proprio nome, dall’ebraico Chàrmel, “Giardino”.
Le mani operose del padre, agricoltore, e le metamorfosi che la madre, artigiana sartoriale, sapeva rendere ai tessuti maneggiandoli con abilità, verosimilmente sono all’origine della sua scelta di vita, ma il richiamo verso quello che è poi diventato il suo universo di libertà espressiva lo ha sempre avuto nel cuore e nella mente. Acquisita la formazione Magistrale in Design presso l’Università degli studi della Campania “Luigi Vanvitelli”, ha subito dato sfogo alla propria istintiva creatività progettando e realizzando la prima capsule collection di Gioiello contemporaneo: “Plexi3” in cui ritorna quella perfezione del numero 3 che per i cinesi rappresenta la totalità cosmica: cielo, terra , uomo.
È il plexiglass la materia prima delle sue collezioni di Gioiello contemporaneo, dalle forme asimmetriche e dai colori vitali simili a sculture che si muovono sul corpo e nello spazio, per le quali la tradizionale lavorazione della satinatura convive, cedendole spesso il passo, con l’incisione tecnologica del taglio laser, mentre la fusione a cera persa si tramuta in tecnologia di stampa 3D.
“Non amo la routine. È noiosa. Questo si riflette molto sul mio lavoro, dove prediligo imprevisto e disuguaglianza, un po’ come forma di ribellione alle così dette regole non scritte.”
È una ragazza del Sud con un amore viscerale per Napoli e la Campania, i loro simboli, le loro tradizioni, la fertilità dei luoghi e il dinamismo culturale italiano. Leggerezza, extra-dimensione e multifunzione, sono i caratteri salienti della cultura progettuale del Brand che trova ispirazione in ogni dove, dall’Oriente al mito della Sirena Parthenope, lavorando plastiche umili, biopolimeri e materiali di riuso che diventano un’importante chiave di lettura di un valore che va aldilà della preziosità materica.
Dal 2018 è impegnata in attività di ricerca in qualità di collaboratrice scientifica presso il Laboratorio di Design del Gioiello, e cultore della materia in Industrial Design presso l’Università degli studi della Campania Luigi Vanvitelli – Dipartimento di Architettura e Disegno Industriale.
Serafina
I suoi gioielli sono lo specchio della sua anima libera, alla ricerca della particolarità e semplicità nello stesso tempo