Ivana Ciabatti. Il nuovo presidentedi Confindustria Federorafi
«Il mio impegno è quello di imprimere una scossa e spingere il settore a ritrovare l’orgoglio»
Lascia per fine mandato Licia Mattioli. Il nuovo vertice è amministratore unico della Italpreziosi di Arezzo: “Vorrei spingere il settore a ritrovare l’orgoglio”
Termina il mandato di Licia Mattioli, presidente uscente di Confindustria Federorafi, e le elezioni incoronano al vertice Ivana Ciabatti, imprenditrice aretina scelta all’unanimità dall’assemblea degli industriali del settore, la Federazione nazionale che raggruppa oltre 500 aziende di produzione del comparto orafo, argentiero e gioielliero italiano. Già presidente della sezione orafi di Confindustria Arezzo, Ivana Ciabatti dal 1984 è Amministratore unico dell’azienda orafa Italpreziosi di Arezzo e amministratore delegato di Goldlake.
“Ringrazio personalmente la presidente uscente, Licia Mattioli, per l’impegno profuso nella guida di Federorafi – ha detto Ivana Ciabatti subito dopo l’assunzione della carica -. Le priorità del mio mandato saranno: spinta ancora più forte all’internazionalizzazione delle imprese orafe, argentiere, gioielliere italiane nel solco del piano Straordinario del Made in Italy lanciato dal vice Ministro dello sviluppo economico Carlo Calenda, attraverso quindi interventi per migliorare gli asset strutturali necessari per favorire la vocazione estera delle imprese del prezioso italiane come formazione di export manager per le Pmi, e-commerce, piattaforme di business matching, azioni di sistema per l’Expo e sul mercato cinese e lotta alla contraffazione”.
Guarda anche all’Italia la neo presidente di Federorafi, auspicando l’approvazione degli attesi interventi legislativi a tutela del consumatore, della concorrenza leale e delle modifiche della legge sui titoli e marchi. “Per i mercati internazionali, che rappresentano la destinazione del 70% della produzione italiana – prosegue Ciabatti –, l’attenzione sarà rivolta in primis al Piano Straordinario per la Gioielleria Made in Italy in via di definizione sull’onda anche dell’accordo di razionalizzazione del panorama fieristico orafo nazionale recentemente raggiunto tra la fiera di Vicenza e quella di Arezzo, grazie alla mediazione di Federorafi e al deciso intervento del vice ministro Calenda”.
L’impegno di Ivana Ciabatti, che dichiara di voler “imprimere una scossa e spingere il settore a ritrovare l’orgoglio, il prestigio e con tanta passione, entusiasmo e determinazione, poter raggiungere e conquistare mercati nuovi, soprattutto nei Paesi emergenti, affamati dei nostri prodotti belli e ben fatti”, è rivolto anche ad azioni per consolidare le politiche a favore della liberalizzazione del commercio mondiale dei gioielli, attraverso l’abbattimento dei dazi doganali, con particolare riferimento alle trattative tra UE e USA e della definitiva approvazione del Regolamento Ue sulla sicurezza dei prodotti con la parte sull’etichettatura obbligatoria, il “Made in”.
Nuovi progetti saranno studiati e avviati per incentivare l’innovazione, la promozione, la distribuzione e, soprattutto, l’immagine del gioiello italiano nel mondo per affrontare le sfide della globalizzazione e riaffermare le caratteristiche distintive dell’eccellenza orafa “made in Italy” in termini di design, di creatività, di artigianalità, di tecnologia e di innovazione. “L’Italia – conclude – rappresenta il Paese con il maggior potenziale di crescita inespressa”.
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