Incisione del cammeo: il ritorno sulla Via della Seta
L’arte torrese incontra quella di Qingtian per un gemellaggio di cultura e tradizione artistica senza confini
In Cina lo hanno ribattezzato “il nuovo Marco Polo” perché il suo viaggio nella Repubblica Popolare è stato pieno di peripezie ma anche ricco di sorprese, come l’arte della lavorazione della pietra di Qingtian. L’imprenditore Marco Russo, titolare della Russo Cammei, insieme al maestro incisore Ciro Esposito sono partiti alla volta della Cina il 20 ottobre scorso per partecipare alla terza edizione del CIIE – China International Import Expo -, un evento organizzato dalle autorità cinesi in linea con la politica economica nazionale sempre più rivolta alla crescita dei consumi interni e all’importazione di prodotti di alta qualità che si svolge a Shanghai. Tra tamponi e quarantena il viaggio non è stato semplice, anzi, ma alla fine, come unici italiani espositori presenti alla manifestazione, che si propone di fornire nuove occasioni di business a Paesi di tutto il mondo, rafforzando la cooperazione e promuovendo lo sviluppo dell’economia globale, i due partenopei hanno ricevuto grande accoglienza, anche dalla stampa, decidendo di prolungare il proprio soggiorno.
Marco, quando siete ritornati a Napoli?
Siamo ritornati il 16 dicembre, dopo quasi due mesi. La nostra base logistica è stata Shanghai, dove si è svolto il CIIE, ma poi ci siamo spostati anche in altre città: Sanya e Haikou (nella provincia di Hainan), Schenzhen e Qingtian a sud est della Cina dove si trova una nostra cliente. Qui siamo venuti in contatto con la spettacolare lavorazione della pietra di Qingtian.
Di cosa si tratta?
Questa pietra si estrae dalle montagne dello Qingtian. È costituita, ci è stato spiegato, quasi esclusivamente da pirofillite o da miscele di pirofillite con quarzo andalusite, illite, sericite o criptocristallino, in gran parte però da dickite, illite o sericite. Il colore varia dal giallo chiaro all’arancio, rosso mattone o viola e sono note anche varietà verdi e blu. Le tecniche di lavorazione che abbiamo potuto osservare, sono molto particolari. Per lo più si tratta di blocchi scolpiti dall’interno dai quali gli artigiani, veri e propri maestri, ricavano meravigliose opere d’arte. Ogni anno, nel mese di dicembre, c’è un festival a Qingtian dedicato a questa antica arte e il sindaco della città ci ha invitato a partecipare. Qui abbiamo ricevuto l’investitura di ambasciatori nel mondo dell’incisione della pietra Qingtian e il maestro Ciro Esposito, visitando la scuola d’arte locale, ha ricevuto anche il riconoscimento di “maestro onorario”.
Questo incontro ha prodotto una collaborazione?
Possiamo dire che è nato un gemellaggio artistico, uno scambio culturale con l’impegno reciproco a promuovere le nostre arti. Noi ci occuperemo di far conoscere l’incisione della pietra di Qingtian mentre loro, l’arte dell’incisione del cammeo. Siamo già in contatto con numerose istituzioni italiane, tra cui anche il Ministero, per mettere a punto questo ambizioso progetto.
Quando tornerete di nuovo in Cina?
Torneremo a maggio. Siamo stati invitati alla prima edizione dell’Expò di Hainan e lì approfitteremo per ritornare nei luoghi dove siamo stati a novembre e dicembre scorsi.
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