Il ritorno del taglio baguette, ma sottile, piatto e con sfaccettature minime

Il diamante prezioso e versatile, un tempo utilizzato anche per proteggere le miniature dei ritratti, oggi torna di moda, anche in versione lab grown

Ci sono storie d’amore che non vanno oltre le mura di casa, altre spopolano. Una di queste è quella tra la modella e attrice Paris Jackson, figlia 26enne del re del pop, Michael, con il produttore musicale Justin ‘Blue’ Long, che, come da tradizione l’ha chiesta in moglie in ginocchio donandole l’anello di fidanzamento. Già, e che anello! Lo ha disegnato Jean Dousset, pronipote di Louis Cartier, con al centro un diamante lab grown, perché lei è vegana e ambientalista. Monta una pietra da 3 carati taglio baguette, che ricorda il taglio a ritratto, sottile, piatto e con sfaccettature minime, anticamente utilizzato come un (prezioso) vetro per proteggere ed esaltare i dipinti in miniatura – all’epoca era un vezzo portare piccolissimi ritratti in medaglioni, anelli o spille. La lavorazione, dunque, era praticata più per necessità che per bellezza, ma nonostante privasse la pietra della sua brillantezza, a suo vantaggio aveva la forza, anche in forme tanto sottili.
Piuttosto raro da trovare anche in pezzi antichi, questo taglio è attenzionato oggi da molti designer che lo stanno riportando in auge nei loro gioielli. Una nuova tendenza? Staremo a vedere.
Quelli storici, come il ritratto della Duchessa di Devonshire, sono la dimostrazione della bellezza sì, ma più ancora della versatilità della pietra più desiderata al mondo.

Duchess of Devonshire Portrait Diamond. Date: 19th century. Made in England. Courtesy of The Metropolitan Museum’s Open Archive


Il più importante e grande diamante con taglio ritratto è a forma di pera ed e protegge un dipinto su avorio dell’imperatore Alessandro I di Russia dal 1801 al 1825. È chiamato “Il ritratto russo” o “Il diamante ritratto”, misura 40 x 29 mm e pesa circa 27 carati, incastonato in un braccialetto del 1820 circa, in oro giallo con smalto. Sotto il diamante è inciso “Al beato imperatore Alessandro I”.


The return of the thin, flat baguette cut with minimal facets

The precious and versatile diamond, once also used to protect portrait miniatures is now back in fashion, even in a lab grown version

There are love stories that do not go beyond the walls of the home, others depopulate. One of them is the one between model and actress Paris Jackson, the 26-year-old daughter of the king of pop, Michael, with music producer Justin ‘Blue’ Long, who, in keeping with tradition proposed to her on one knee by giving her an engagement ring. Yeah, and what a ring! It was designed by Jean Dousset, great-grandson of Louis Cartier, with a lab grown diamond in the center, because she is vegan and environmentalist. It mounts a 3-carat baguette-cut stone, reminiscent of the portrait cut, thin, flat and with minimal facets, anciently used as a (precious) glass to protect and enhance miniature paintings-at the time it was all the rage to wear tiny portraits in lockets, rings or brooches. The workmanship, therefore, was practiced more out of necessity than fashion, but although it deprived the stone of its brilliance, to its advantage it had strength, even in such thin forms.
Rather rare to find even in antique pieces, this cut is being given attention today by many designers who are bringing it back into vogue in their jewelry. A new trend? We shall see.
Historic ones, such as the portrait of the Duchess of Devonshire, are a testament to the beauty yes, but more so to the versatility of the world’s most desired stone.


 


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