Guido Damiani, la sua firma sul muretto di Alassio
Per l’accentuata propensione alle attività di charity e benefiche
Non siamo sulla collina di Hollywood ma in provincia di Savona, ad Alassio che alle 2 700 stelle a cinque punte incastonate lungo la strada che, dal 1953, risponde con piastrelle firmate da celebrità della cultura, dell’arte, della moda, della politica e dello spettacolo con particolari meriti che hanno avuto legami con la città.
Il primo fu Ernest Hemingway e ad oggi se ne contano quasi 1.000. Ultima in ordine cronologico quella dedicata a Guido Damiani per essersi distinto per l’accentuata propensione alle attività di charity e benefiche, un riconoscimento che va ad aggiungersi a quelli già assegnati alla famiglia e al gruppo Damiani nei campi della Corporate Social Responsability, dell’imprenditoria, del design e della qualità, dell’etica e della comunicazione.
“Sono onorato di essere accolto tra le firme che rendono unico il “muretto” e di essere in compagnia di tutte queste personalità che hanno da un lato celebrato con la loro firma la più genuina tradizione italiana rappresentata da Alassio e dai suoi inconfondibili “scorci” e dall’altro regalato al mondo la loro personalità, le loro opere, il loro talento, la loro unicità e anche la loro la propensione alla solidarietà, alla vicinanza umana, alla collaborazione.
Il muretto assume così anche il significato di un inno all’inclusione e alla fratellanza che sono, soprattutto oggi, due dei valori più preziosi dell’umanità – il commento dell’imprenditore che ha proseguito dicendo. Ringrazio perciò Alassio, luogo che amo da sempre, nel quale torno sempre con grande piacere e che rappresenta una delle migliori eccellenze turistiche italiane, il Sindaco e la Fondazione Mario Berrino per questo privilegio”.
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