Grandi opportunità per la ripresa economica post Covid

In questa fase storica dell’economia, non bisogna dimenticare che ci sono tante misure dello Stato a favore delle imprese e di chi si accinge ad avviare un’attività d’impresa che non sono affatto trascurabili

a cura di Anna Lepre
Dottore Commercialista, presidente Centro Studi Fiscali Lepre Group

Ci stiamo lasciando alle spalle la pandemia da Coronavirus, e l’economia sta lubrificando nuovamente i suoi ingranaggi grazie alla caparbietà, all’abnegazione e alla lungimiranza delle Imprese italiane, come anche ai contributi pubblici che sono serviti e serviranno nel prossimo futuro, a riavviare i motori di molte filiere tricolori e delle stesse eccellenze del made in Italy. Quello che non va dimenticato è che vi sono tante misure dello Stato a favore delle imprese e di chi si accinge ad avviare un’attività d’impresa che non sono affatto trascurabili in questo periodo storico.

Spesso sottovalutiamo questi incentivi anche grazie alla troppa burocrazia nella quale gravitano, ma è indubbio sottolineare la valenza di queste operazioni soprattutto adesso che l’economia sta provando a fare il salto di qualità. I mercati hanno subito un contraccolpo inaudito dalla pandemia sanitaria che ci ha obbligato ad intraprendere un approccio molto diverso anche con la stessa economia spicciola.
Le misure a cui ci riferiamo risalgono al periodo pre pandemia e sono incentivi alle imprese esistenti o in start-up che adesso hanno subito degli aggiornamenti dovuti ai tempi, all’incertezza globale, e alle criticità sopraggiunte.

Per capirci, parliamo di:

Resto al Sud: finanziamenti fino a 200mila euro per l’avvio di nuove imprese. Il bando rivolto a giovani imprenditori del Sud Italia con l’obiettivo di dare una spinta alla crescita economica del Meridione. Prevede finanziamenti del 100% all’imprese, in parte a fondo perduto e in parte a tasso zero. La misura è rivolta ai giovani di età compresa tra i 18 e i 55 anni e che non siano già titolari di altra attività d’impresa attiva; residenti nelle regioni del Sud Italia: Abruzzo, Molise, Puglia, Basilicata, Campania, Calabria, Sicilia e Sardegna.

L’altra misura riguarda il nuovo “SELFIEmployment”, operativo dal 22 febbraio 2021, finanzia con prestiti a tasso zero fino a 50.000 euro l’avvio di piccole iniziative imprenditoriali, promosse da NEET (giovani che non studiano e non lavorano), donne inattive e disoccupati di lungo periodo, su tutto il territorio nazionale. L’incentivo è gestito da Invitalia nell’ambito del Programma Garanzia Giovani, sotto la supervisione dell’Agenzia Nazionale Politiche Attive del Lavoro (ANPAL). La misura è un fondo di micro-finanziamenti per la creazione e l’avvio di attività imprenditoriali, che concede prestiti senza interessi e senza necessità di garanzie reali o personali: include quindi anche chi non può accedere ai finanziamenti tradizionali. Dopo aver ricevuto il finanziamento, un tutor affianca le persone nella presentazione della domanda. Possono chiedere i finanziamenti anche imprese individuali, società di persone, società cooperative/cooperative sociali, associazioni professionali e società tra professionisti costituite da non più di 12 mesi rispetto alla data di presentazione della domanda. Il progetto finanzia iniziative su tutto il territorio nazionale.

Nel nostro elenco compare anche: “ON – Oltre Nuove imprese a tasso zero” è l’incentivo per i giovani e le donne che vogliono diventare imprenditori. Le agevolazioni sono valide in tutta Italia e prevedono un mix di finanziamento a tasso zero e contributo a fondo perduto per progetti d’impresa con spese fino a 3 milioni di euro, che può coprire fino al 90% delle spese totali ammissibili.

Di qui si passa poi alle START UP INNOVATIVE:

Incentivi alle assunzioni: per le start up innovative è estesa la possibilità di assumere a tempo determinato. I contratti possono avere durata tra i 6 e i 36 mesi. Una volta raggiunti i 36 mesi, è possibile rinnovare i contratti per altri 12 mesi. Al termine di questi è necessario assumere a tempo indeterminato il proprio dipendente, se si vuole continuare a collaborare.

Agevolazioni fiscali per chi investe in start up innovative: alle persone fisiche che investono o hanno investito in start up innovative nell’anno 2020 è riconosciuta una detrazione a fini IRPEF (ovvero calcolata sul reddito) pari al 50% della somma investita per un valore massimo di investimento pari a 100.000 euro. Oltre tale soglia di investimento è prevista una detrazione pari al 30% fino ad un importo massimo di 1.000.000 di euro. Se invece è una società (persona giuridica) ad investire in una start up innovativa, anche questa gode di una deduzione dall’imponibile IRES pari al 30% per un importo di investimento massimo pari a 1.800.000 di euro.

Sulla stessa lunghezza d’onda anche la ‘Smart&Start’: programma di finanziamento pubblico agevolato per progetti d’investimento presentati da start up innovative che prevedono programmi di spesa di importo compreso tra 100 mila e 1,5 milioni di euro, che copre fino all’80% della spesa sostenuta dalla start up, con una maggiorazione al 90% per le imprese a maggioranza femminile o giovanile. Se le start up innovative destinatarie sono localizzate nel Mezzogiorno, il 30% del finanziamento è concesso a fondo perduto.

Se tutto ciò non bastasse c’è anche il ‘Credito d’Imposta’
Numerosi sono i crediti d’imposta disponibili nel 2021 a sostegno di imprese e professionisti per favorire la ripresa economica nel post-Covid-19. Tra i principali, gli incentivi del Piano Transizione 4.0, rafforzati dalla legge di Bilancio 2021. Si tratta dei bonus per gli investimenti in beni materiali e immateriali 4.0 e non, per la ricerca, lo sviluppo e l’innovazione tecnologica e per la formazione 4.0. Ma anche agevolazioni ad hoc per il settore turistico, per il rafforzamento patrimoniale delle imprese di medie dimensioni, per gli investimenti pubblicitari e nel Mezzogiorno, nonché a favore delle PMI che decidono di quotarsi e per le operazioni di riorganizzazione aziendale. Nell’ambito di questi spetta un posto importante al Credito d’Imposta Sud: Per le imprese operanti nelle regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia nonché nelle regioni Lazio, Marche e Umbria colpite dagli eventi sismici del 2016 e 2017, la misura del credito di imposta è elevata al 25% per le grandi imprese, al 35% per le medie imprese e al 45% per le piccole imprese.

Queste in sintesi le misure governative utilizzabili dalle imprese che intendono ripartire e tornare ad essere competitive sui mercati interni ed internazionali.

A noi Commercialisti l’onere e l’onore di traghettare il Sistema Paese fuori da questa sorta di mulinelli oceanici che hanno contribuito ad affondare svariate economie continentali. Il nostro Made in Italy impone una sfida importante che noi dobbiamo raccogliere e rilanciare al fianco di Imprese che hanno volontà, coraggio e lungimiranza.

Quello dell’Italia è un PIL quotato in crescita esponenziale anche grazie ai mercati d’eccellenza e all’abilità che avremo nel promuovere, innovare e trasformare i sogni in realtà.

Per questo le misure di cui abbiamo parlato rappresentano un buon mezzo per tornare a crederci; ma prima di tutto, prima degli incentivi e della liquidità esterna ai progetti imprenditoriali, c’è bisogno di una nuova anima d’impresa, un progetto nuovo ed ambizioso che vada al di là di tutto e soprattutto delle difficoltà di un momento storico come questo.

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