“Gio’ Pomodoro, l’eredità di un maestro”, un lavoro sull’impegno dello scultore, anche, nella didattica
“Luogo del reale possibile, del non sopraffatto, non sfruttato, del comune viaggio e messaggio depositato nel labirinto della memoria attiva, con volontà costruttiva rivolta all’adesso, al qui, del sempre che è cumulo della storia”. (Gio’ Pomodoro)
È stato e rimane uno dei più importanti ed eclettici artisti astratti del XX secolo. Scultore, incisore, scenografo e orafo, quest’ultima, parte del suo talento ben narrata nel volume “Gio’ Pomodoro, l’eredità di un maestro”. Pubblicato a ventitré anni dalla sua scomparsa, è il racconto di una Ravenna degli anni Settanta, il lascito dell’artista come mentore nelle aule dell’Accademia di Belle Arti di Ravenna e prende vita atraverso testimonianze e il ritrovamento di 60 tavole didattiche in possesso di una sua allieva, fino ad ora sconosciute. Sarà presentato il 16 gennaio, presso la Sala Martini del Museo d’arte contemporanea di Ravenna-Mar. Curatrice Emanuela Bergonzoni, docente e coordinatrice del nuovo Corso triennale di Design del gioiello, Accademia di Belle Arti di Ravenna.
Presenti Fabio Sbaraglia, vicesindaco città di Ravenna, Bruto Pomodoro, figlio dell’artista e vicepresidente dell’Archivio Gio’ Pomodoro di Milano, Paola Babini, direttrice dell’Accademia di Belle Arti di Ravenna. L’uscita del libro, edito da IL VICOLO Editore (Cesena), coincide con il restauro – ad opera di Ada Foschini – del monumento del 1980 “Omaggio alla resistenza”, e l’attivazione del primo Corso Triennale in Design del gioiello in istituzione statale Aba, indirizzo che ha potuto vedere la luce grazie all’avviamento negli anni Settanta del corso di Arti applicate (oreficeria) di cui Gio’ Pomodoro era docente.
“Gio’ Pomodoro, the Legacy of a Master,” a work that takes its cue from the discovery of the artist’s sixty teaching plates and unpublished works
“Place of the real possible, of the not overpowered, not exploited, of the common journey and message deposited in the labyrinth of active memory, with constructive will turned to the now, to the here, of the always that is accumulation of history.” (Gio’ Pomodoro)
He was and remains one of the most important and eclectic abstract artists of the 20th century. Sculptor, engraver, set designer and goldsmith, the latter part of his talent well narrated in the volume “Gio’ Pomodoro, the Legacy of a Master.” Published twenty-three years after his death, it is an account of a 1970s Ravenna, the artist’s legacy as a mentor in the classrooms of the Ravenna Academy of Fine Arts and comes to life from the discovery of the sixty teaching plates and unpublished works. It will be presented Jan. 16, at the Martini Room of the Ravenna-Mar Museum of Contemporary Art. Curator Emanuela Bergonzoni, lecturer and coordinator of the new three-year Jewelry Design Course, Ravenna Academy of Fine Arts. Attending were Fabio Sbaraglia, deputy mayor city of Ravenna, Bruto Pomodoro, son of the artist and vice president of the Gio’ Pomodoro Archive in Milan, Ada Foschini, restorer of the “Homage to Resistance” monument created by Giò Pomodoro in 1980, Paola Babini, director of the Ravenna Academy of Fine Arts. The release of the book, published by IL VICOLO Editore (Cesena), coincides with the restoration of the “Homage to the Resistance” monument and the activation of the first Three-Year Course in Jewelry Design in Aba state institution, an address that was able to see the light thanks to the start-up in the 1970s of the Applied Arts (goldsmithing) course in which Gio’ Pomodoro was a professor.
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