Furti di oro ad Arezzo, parla il Prefetto: “Più uomini a presidio del primo distretto d’Europa”
La dottoressa Maddalena De Luca presiede il Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica. Già 9 aziende derubate nel primo semestre 2024. Raccomandazione da Palazzo di Governo: “Gli imprenditori controllino la piena efficienza dei sistemi di allarme”. Giordini, presidente Orafi Confidustria Arezzo: “Attiveremo seminari”
Arezzo e il suo oro fanno gola ai ladri: in bande organizzate e negli ultimi tempi utilizzando pure auto di grossa cilindrata come testa d’ariete, assaltano aziende strutturate o di piccola dimensione, senza eccezione. Studiano il colpo e cercano la falla: può essere fatale una disattenzione, dall’allarme disattivato alla temporizzazione della cassaforte. I dati forniti da Palazzo di Governo, attraverso il Prefetto della provincia di Arezzo, la dottoressa Maddalena De Luca, indicano un fenomeno in crescita: «Per quanto riguarda i furti di oro, abbiamo comparato il numero di episodi registrati nel 2022, 2023 e nel primo semestre del 2024 – dice – Nel periodo post emergenza Covid, “complice” probabilmente la maggiore presenza dei proprietari in azienda o in casa e la circolazione ancora limitata di persone e mezzi, i ladri sono entrati in azione 3 volte: 1 ad Arezzo e in 2 occasioni in provincia, a Civitella Val di Chiana e Capolona. I furti sono diventati 7 nel 2023: 6 ad Arezzo e 1 a Civitella. Nel 2024 siamo a quota 9 e lavoriamo alacremente affinché la sequenza si arresti: 3 in città e 6 in provincia, tra Civitella (2), Anghiari (3) e Castiglion Fibocchi (1). La premessa, però, è d’obbligo: non c’è una città sotto assedio e non va trasferita una sensazione di allarme, perché alimenta la paura e la tensione. È giusto, invece, ragionare in termini di monitoraggio costante, attraverso un coordinamento capillare dei servizi».
«Arezzo è il primo distretto orafo d’Europa, il valore della merce che circola in strada e che i magazzini e la cassaforte delle aziende custodiscono è enorme.Alla luce di queste caratteristiche che rendono Arezzo un unicum, abbiamo chiesto un rinforzo ministeriale, che si aggiunge agli occhi elettronici già disseminati nei punti nevralgici».
Maddalena De Luca, Prefetto di Arezzo
In Prefettura a più riprese sono stati convocati tavoli tecnici, alla presenza delle associazioni di categoria. Il Prefetto De Luca coordina il Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica e al Ministero dell’Interno è stato anche chiesto di implementare il numero di uomini a presidio del territorio. Arezzo è una città speciale, sui generis nonostante le dimensioni medio-piccole. «È il primo distretto orafo d’Europa, il valore della merce che circola in strada e che i magazzini e la cassaforte delle aziende custodiscono è enorme – commenta la dottoressa De Luca – Alla luce di queste caratteristiche che rendono Arezzo un unicum, abbiamo chiesto un rinforzo ministeriale, che si aggiunge agli occhi elettronici già disseminati nei punti nevralgici».
Sono state, infatti, installate 450 telecamere per vigilare sulla sicurezza della città e degli imprenditori dell’oro. Il potenziamento del circuito di videosorveglianza, che prevede anche la lettura delle targhe automobilistiche, è un valido aiuto ai varchi d’ingresso e di uscita dalla città e consente di effettuare un’attività di prevenzione e pre-filtraggio. «In alcuni casi – prosegue il Prefetto – sono stati già individuati i responsabili dei furti. Per altri episodi, l’attività di indagine è in pieno svolgimento. Il danno è in via di quantificazione e nel computo dei raid segnalati è inclusa anche una rapina che si è verificata l’anno scorso. I proprietari dell’azienda sono stati costretti a raggiungere i locali nei quali erano stati custoditi oro e preziosi. Nella nostra attività di indagine registriamo pure qualche defaillance: talvolta ci si dimentica di attivare l’allarme o di fare attenzione alla temporizzazione della cassaforte. Non lo sottolineo per sminuire ciò che è accaduto, anzi per incentivare ad utilizzare con più puntualità le precauzioni che fungono da deterrente e scoraggiano i criminali. È molto importante anche la manutenzione: bisogna sempre accertarsi che i sistemi di sicurezza in dotazione siano pienamente efficienti».
«Come comparto e Consulta orafa provinciale della quale sarò presidente dal prossimo 1 luglio, ci attiveremo immediatamente per organizzare una serie di incontri di formazione riservati alle aziende più piccole».
Giordana Giordini, Presidente Orafi Confindustria Arezzo
È ipotizzabile l’organizzazione di una serie di seminari per sensibilizzare gli imprenditori a difendere il proprio capitale sfruttando innanzitutto a pieno regime l’impianto di allarme e sorveglianza del quale già dispongono? «Durante le riunioni che convochiamo, alla presenza dei nostri associati e delle imprese più strutturate, abbiamo fornito tutte le procedure di sicurezza utili alla tutela delle proprie aziende e inviamo un vademecum con tutti gli aggiornamenti – premette Giordana Giordini, Presidente orafi Confindustria Arezzo – Nello stesso tempo, i furti sono stati denunciati anche da aziende più piccole e meno strutturate e proprio a loro, al più presto, potremmo rivolgerci con una serie di ulteriori seminari informativi, arricchendo il dibattito con più testimonianze: l’installatore del sistema di allarme, l’operatore della vigilanza, rappresentanti delle forze dell’ordine. Come comparto e Consulta orafa provinciale della quale sarò presidente dal prossimo 1 luglio, ci attiveremo immediatamente per organizzare una serie di incontri di formazione riservati alle aziende più piccole. Quelle strutturate, invece, sono già capofila non solo nell’utilizzo dei sistemi di videosorveglianza all’avanguardia ma anche nell’utilizzo di nuovi dissuasori, che i proprietari non hanno esitato a fissare all’ingresso delle proprie sedi. Siccome non di rado i ladri utilizzano auto e piccoli camion per sfondare gli ingressi, gli imprenditori hanno pensato di dotarsi di colonnine in cemento o ferro, nel tentativo di scoraggiare i malviventi. Quando dal furto si passa poi alla rapina, il disagio è doppio: vengono violati i propri affetti e la sfera familiare, dunque il trauma si aggiunge al danno enorme imprenditoriale, perché al netto delle procedure assicurative poi da attivare non è semplice allestire di nuovo il magazzino e ricomprare vetri e cassaforte che vengono fatti esplodere. Il porto d’armi? Per quanto possa essere a favore di chi cerca a tutti i costi di difendere la propria famiglia, non sono a favore delle armi e mi fanno paura. Il loro possesso presuppone dimestichezza, addestramento, la frequenza assidua ai corsi. Credo molto, invece, nelle forze dell’ordine e nella necessità di alzare tutti insieme la soglia dell’attenzione, della vigilanza e della collaborazione reciproca, anche se il risvolto della medaglia è andare a dormire sempre in una condizione di allerta».
Insomma Arezzo si attrezza per mettere in campo una serie di misure di sicurezza e di prevenzione che facciano rete e sistema. Non a caso, al tavolo tecnico sempre attivo in Prefettura partecipano associazioni di categoria e delegati delle aziende. Sono state coinvolte pure istituzioni locali: agli esponenti dei vari partiti politici è stato chiesto di far pervenire al Governo le istanze della città. «Arezzo è speciale e custodisce nel proprio tessuto una ricchezza che ha un valore inestimabile – dice Giordini – non può essere un aspetto che passa in secondo piano, non può essere tralasciato. Alcuni dati rendono l’idea: il 20% dell’export gioielli della Toscana parte da Arezzo, seconda solo a Firenze; è aretino anche il 30% della quota nazionale di export, dunque estendendo il raggio d’azione a tutto il territorio italiano. Dagli scarti industriali dell’oro, ad Arezzo viene recuperata la stessa quantità estratta dalle miniere in Sudafrica. Nel primo distretto orafo d’Europa ci sono 1250 aziende e circa 8mila dipendenti, più l’indotto. Numeri importanti, che sono volano e veicolo dell’immagine del made in Italy, da tutelare. Collaboriamo attivamente con le forze dell’ordine ricevendo sostegno e indicazioni costanti. Segnaliamo a nostra volta eventuali anomalie che notiamo. In molte zone, le aziende si stanno attrezzando con una vigilanza privata ulteriore, da utilizzare come presidio notturno e abbiamo anche gruppi Whatsapp per un aggiornamento costante».
Gold thefts in Arezzo, prefect speaks: ‘More men to guard Europe’s first district’
Dr. Maddalena De Luca chairs the Public Order and Safety Committee. Already 9 businesses robbed in the first half of 2024. Recommendation from Government Palace: “Entrepreneurs check the full efficiency of alarm systems.” Giordini, president Goldsmiths Confidustria Arezzo: “We will activate seminars.”
Arezzo and its gold are a gluttony for thieves: in organized gangs and in recent times even using large cars as battering rams, they assault structured or small businesses without exception. They study the heist and look for the breach: a carelessness, from a deactivated alarm to safe timing, can be fatal. Data provided by the Government Palace, through the Prefect of the Province of Arezzo, Dr. Maddalena De Luca, indicate a growing phenomenon: “As for gold thefts, we compared the number of incidents recorded in 2022, 2023 and the first half of 2024,” she says, “In the post-Cvid emergency period, probably ‘accomplice’ to the greater presence of the owners in the business or home and the still limited movement of people and vehicles, thieves went into action 3 times: 1 in Arezzo and on 2 occasions in the province, in Civitella Val di Chiana and Capolona. Thefts became 7 in 2023: 6 in Arezzo and 1 in Civitella. In 2024 we are at 9 and we are working hard so that the sequence stops: 3 in the city and 6 in the province, between Civitella (2), Anghiari (3) and Castiglion Fibocchi (1). The premise, however, is a must: there is no city under siege and a feeling of alarm should not be transferred, because it fuels fear and tension. Instead, it is right to think in terms of constant monitoring, through widespread coordination of services.”
Technical tables have been convened in the Prefecture on several occasions, in the presence of trade associations. Prefect De Luca coordinates the Committee for Public Order and Safety, and the Ministry of the Interior has also been asked to implement the number of men guarding the territory. Arezzo is a special city, sui generis despite its small to medium size. “It is the first goldsmith district in Europe, the value of the goods that circulate in the streets and that the warehouses and safes of the companies guard is enormous,” comments Dr. De Luca. “In light of these characteristics that make Arezzo unique, we have asked for a ministerial reinforcement, which is in addition to the electronic eyes already scattered in the nerve centers.
In fact, 450 cameras have been installed to watch over the safety of the city and gold entrepreneurs. The enhancement of the video surveillance circuit, which also includes the reading of license plates, is a valuable aid at the city’s entry and exit gates and allows for prevention and pre-filtering activities. “In some cases,” the prefect continued, “the perpetrators of thefts have already been identified. For other incidents, the investigation activity is in full swing. The damage is being quantified, and the tally of reported raids also includes a robbery that occurred last year. The owners of the business were forced to reach the premises where gold and valuables had been stored. In our investigative activities we also record some defaults: sometimes we forget to activate the alarm or pay attention to the safe’s timing. I do not emphasize this to belittle what happened, rather to provide an incentive to use more punctually the precautions that act as a deterrent and discourage criminals. Maintenance is also very important: one should always make sure that the security systems in place are fully efficient.”
Is it conceivable to organize a series of seminars to sensitize entrepreneurs to defend their capital by first of all taking full advantage of the alarm and surveillance system they already have? “During the meetings that we convene, in the presence of our members and the more structured companies, we have provided all the security procedures useful for the protection of their companies and we send a vademecum with all the updates – premises Giordana Giordini, President of Goldsmiths Confindustria Arezzo – At the same time, thefts have also been reported by smaller and less structured companies and it is precisely to them, as soon as possible, that we could address with a series of additional informative seminars, enriching the debate with more testimonials: alarm system installer, surveillance operator, law enforcement representatives. As a sector and provincial Goldsmith Council, of which I will be president from next July 1, we will immediately take action to organize a series of training meetings reserved for smaller companies.
Those that are structured, on the other hand, are already leading the way not only in the use of state-of-the-art video surveillance systems but also in the use of new bollards, which owners have not hesitated to attach to the entrances of their premises. Since thieves not infrequently use cars and small trucks to break through entrances, business owners have thought of equipping themselves with concrete or iron bollards in an attempt to deter crooks. When it then turns from theft to robbery, the discomfort is twofold: one’s affections and family sphere are violated, so the trauma adds to the enormous entrepreneurial damage, because net of the insurance procedures then to be activated, it is not easy to set up the warehouse again and buy back glass and safe that are blown up. The gun permit? As much as I may be in favor of those who try at all costs to defend their families, I am not in favor of guns and they scare me. Their possession presupposes familiarity, training, assiduous attendance at courses. Instead, I am a great believer in law enforcement and the need to raise the bar of alertness, vigilance and mutual cooperation all together, even if the downside is always going to sleep in an alert condition.”
In short, Arezzo is gearing up to put in place a series of security and prevention measures that will network and systemize. Not surprisingly, trade associations and company delegates are participating in the technical table that is always active in the Prefecture. Local institutions have also been involved: representatives of the various political parties have been asked to convey the city’s requests to the government. “Arezzo is special and holds in its fabric a wealth that is invaluable,” Giordini says, “it cannot be an aspect that passes in the background, it cannot be overlooked. Some data give the idea: 20 percent of Tuscany’s jewelry exports start from Arezzo, second only to Florence; 30 percent of the national export share is also from Arezzo, thus extending the reach to the whole Italian territory. From industrial gold waste, the same amount is recovered in Arezzo as is extracted from mines in South Africa. In Europe’s first gold district, there are 1250 companies and about 8,000 employees, plus allied industries. Important numbers, which are flywheel and vehicle of the image of Made in Italy, to be protected. We actively cooperate with law enforcement receiving constant support and guidance. We in turn report any anomalies we notice. In many areas, companies are equipping themselves with additional private security to be used as a night watchman, and we also have Whatsapp groups for constant updates.”
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