Franca Bonazza, un ritorno all’essenza delle forme

Franca Bonazza

Una laurea al Dams di Bologna, la frequentazione di corsi professionali di oreficeria presso la SommerAkademie fùr Bildende Kunst di Salisburgo, ma anche con l’orafa Robin Quikley e il Maestro orafo Giampaolo Babetto. L’obiettivo era quello di sostenere il suo interesse per il design del gioiello e approfondire le tecniche, un impegno che poi la porterà alla professione di creatrice di gioielli ed all’apertura del suo primo laboratorio, continuando in parallelo ad organizzare eventi espositivi e ad insegnare privatamente design e creazione del gioiello.

La sua firma è nelle forme che nascono dall’interesse per l’architettura: strutture geometriche, soprattutto in argento, che costruisce manualmente tra giochi di incastri e di piani aperti o chiusi attraversati da un senso di leggerezza e di trasparenza che non offusca la forza che c’è dietro ognuno di esse.

Nei suoi gioielli, per i quali a breve inaugurerà un nuovo studio/atelier nel centro di Bologna, utilizza anche materiali meno preziosi perché in essi trova quella maggiore libertà di espressione per generare piccole opere le cui prospettive, mondate del superfluo, sembrano spalancarsi sul domani.

E così, la perfezione di una sfera, simile ad un meteorite caduto sulla terra, si incassa sulla superficie liscia di un anello a fascia, oppure piccole gemme sfaccettate sprigionano palpiti di colore facendosi spazio in un ventaglio di lamelle, simile al diaframma di un obiettivo, che lasciano immaginare una sorta di movimento come fossero vive.

francabonazza.it

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