Faust Cardinali alla Babs Art Gallery

Con STACCO MATTO: IL GIOIELLO COME PITTURA in mostra legami e contrasti


Nouvelles images, Argento dorato 24 k, Alluminio, Diamante 13 × 10 × 3 cm Pezzo unico SP

È una personale (organizzata in collaborazione con Lorenzelli Arte) dedicata a Faust Cardinali (1961) con 15 opere che rappresentano la sintesi degli ultimi 10 anni di ricerca dell’artista italo-francese, nonché una panoramica sul profondo legame tra arte e gioiello.


 
L’esposizione vuole essere anche un evento performativo, l’artista, infatti, negli spazi di BABS Art Gallery (dall’1 ottobre, durante l’opening della mostra), attivando lo scorrimento di un liquido polivinilico e mescolandolo a polveri colorate, realizzerà quadri su tavole di alluminio sbalzato utilizzando proprio la resina in sgocciolamento.


Spazza matrix 2015/2024 Serie di 12 scope da netturbino, in bamboo, acrilici, pietre dure, polivinile Misure variabili

Presente anche l’installazione “Spazzamatrix”, composizione scenografica di 12 scope da netturbino immerse nella resina e ricoperte di polveri di metallo “che le illuminano e le fanno brillare” […] “sono residui di memoria, sospesi nel tempo. Queste stalattiti/stalagmiti in resina polivinilica riuniscono in loro passato, presente, futuro e rappresentano un simulacro del tempo assoluto”.

 Spiega l’artista.


Le sue sculture indossabili, una riflessione sull’integrazione degli opposti, sono presenti nelle collezioni pubbliche e private tra le più prestigiose al mondo (dal museo Louvre a quelle private di Diane Venet, Solange Thierry de Saint Rapt, François Laffanour), e ora, dal 1 ottobre al 26 novembre, queste combinazioni di materiali poveri e preziosi, saranno alla BABS Art Gallery, tra esse gli anelli, in molti casi con la loro parte centrale in alluminio, materiale che l’artista nobilita, anche attraverso particolari processi di fusione che lo rendono sottile e luminoso come madreperla, o la serie di bracciali “Botellum” in argento dalle linee sinuose che ritornano anche nei 3 pugnali dalle lame ricurve appositamente realizzati per l’esposizione “dato che”, spiega Cardinali “ogni pezzo è un campo libero. E così un gioiello può essere anche un utensile, che all’occorrenza può servire per difendersi”. 




All’oro e ai diamanti incastonati, precisa Faust “è riservato uno spazio introverso, ma nell’insieme ogni elemento convive in perfetto equilibrio senza prendere il sopravvento”. 

babsartgallery.it


FAUST CARDINALI at BABS Art Gallery with STACCO MATTO: JEWEL AS PAINTING.
Jewelry-sculpture and installations fruit of connections and contrasts
Stacco matto: Il gioiello come pittura is the solo exhibition (organized in collaboration with Lorenzelli Arte) dedicated to Faust Cardinali (1961) with 15 works that represent the synthesis of the last 10 years of the Italian-French artist’s research, as well as an overview of the profound link between art and jewelry.

The exhibition is also meant to be a performative event, the artist, in fact, in the spaces of BABS Art Gallery (from Oct. 1, during the opening of the exhibition) by activating the flow of a polyvinyl liquid, and mixing it with colored powders, will create paintings on embossed aluminum boards using the dripping resin. Also featured will be the installation “Spazzamatrix,” a scenic composition of 12 garbage collector’s brooms, immersed in resin and covered with metal powders “that illuminate them and make them shine, ‘the artist explains, ’they are remnants of memory, suspended in time. These stalactites/stalagmites in polyvinyl resin bring together in them past, present, future and represent a simulacrum of absolute time.”

The wearable sculptures, a reflection on the integration of opposites, can be found in some of the most prestigious public and private collections in the world (from the Louvre museum to the private collections of Diane Venet, Solange Thierry de Saint Rapt, François Laffanour). Now, from Oct. 1 to Nov. 26, these combinations of poor and precious materials will be at the BABS Art Gallery, among them the rings, in many cases with their central part in aluminum, a material that the artist ennobles, including through special casting processes that make it thin and luminous like mother-of-pearl, or the series of “Botellum” bracelets in silver with sinuous lines that also return in the 3 daggers with curved blades specially made for the exhibition “since,” Cardinali explains, “each piece is a free field. And so a piece of jewelry can also be a tool, which can be used to defend oneself if necessary.”

Gold and diamond settings, Faust explains, “are reserved an introverted space, but in the whole each element coexists in perfect balance without taking over.”

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