Estate 2021, in gioielleria qualcosa si muove?

Viaggio tra i dettaglianti italiani alla scoperta dello stato di salute delle nostre gioiellerie.

La ripresa in gioielleria? Soprattutto con gli italiani. Anche nei luoghi turistici. L’estate e le riaperture, infatti, se hanno portato più persone nei luoghi di villeggiatura – mare come città d’arte – non hanno fatto tornare il grosso dei turisti stranieri, che nelle gioiellerie, a fine giornata, fanno la differenza. In particolare si avverte l’assenza di russi, orientali e statunitensi, quelli col maggior potere di spesa.

Se, insomma, qualcosa si muove, è dovuto più che altro ai clienti abituali e al turismo di casa nostra o al massimo europeo.

Una tendenza, quella del turismo prevalentemente nazionale e continentale, confermata anche dallo studio “Il turismo in Italia nell’era post-Covid”, realizzato dalla Rome Business School, secondo cui a luglio si stanno muovendo 15 milioni di vacanzieri italiani, il 9% in più rispetto al 2020, solo il 6% dei quali prevede di andare all’estero e che conferma le città storico artistiche italiane – Roma in testa – come meta preferita, con 43,6 milioni di arrivi turistici. Di questi, quasi il 60% è rappresentato da stranieri provenienti da Germania, Francia e Usa.

Vediamo allora come stanno vivendo questo periodo le gioiellerie presenti nelle principali città d’arte e zone turistiche.


La gioielleria Cielo a piazza Duomo

«Speriamo pian piano di tornare alla normalità. Per ora per fortuna i clienti italiani che abbiamo coccolato stanno spendendo più degli altri anni, con una risposta superiore alle aspettative»

Angelo Cielo
Cielo 1914, Milano

All’ombra della Madunina, nella gioielleria di piazza Duomo, Angelo Cielo sente la mancanza degli arrivi dall’Asia. «La nostra clientela più importante è quella orientale, soprattutto cinesi, e in seconda battuta vengono i russi, mentre Milano in estate non è una piazza forte per gli statunitensi, che se vengono in Lombardia vanno sul Lago di Como, altrimenti optano per Venezia o Firenze. Cina e Russia sono appunto ancora bloccate, mentre arriva qualche europeo, ma pochi rispetto a qualche anno fa. Speriamo pian piano di tornare alla normalità. Per ora per fortuna i clienti italiani che abbiamo coccolato stanno spendendo più degli altri anni, con una risposta superiore alle aspettative. Questo riguarda sia i milanesi che i turisti italiani e grazie alla tendenza a togliersi qualche sfizio con i risparmi dei lockdown abbiamo lavorato meglio a maggio che a giugno. Adesso vedremo luglio».


la famiglia Jovon

«Un prodotto artigianale come il nostro ha bisogno di turisti che vengono qui per il vero made in Italy, che è apprezzato più dagli stranieri che dai nostri connazionali, che guardano più le grandi firme»

Marco Jovon
Eredi Jovon, Venezia

La vetrina Jovon a Rialto

Tra i ponti più famosi al mondo c’è senza dubbio quello di Rialto, sul quale si apre la vetrina di Eredi Jovon, storica gioielleria specializzata in coralli e cammei. «La situazione è in divenire – sottolinea il titolare Marco Jovongran parte dei turisti arriva dall’Europa e quelli che fanno qualche buon acquisto ora sono i tedeschi e soprattutto gli austriaci, che hanno un budget di spesa più alto. Pochi, invece, gli americani, che di solito rappresentano la nostra clientela principale, molti dei quali adesso sono persone che vivono qui, ad esempio nelle basi Usa. Un prodotto artigianale come il nostro ha bisogno di turisti che vengono qui per il vero made in Italy, che è apprezzato più dagli stranieri che dai nostri connazionali, che guardano più le grandi firme». Se la ripartenza è tutt’altro che compiuta, un miglioramento rispetto al 2020 comunque c’è. «Il periodo sta andando meglio dell’anno scorso, anche se il lavoro in realtà è iniziato da una ventina di giorni. Si vive il quotidiano, si fanno soprattutto vendite piccole e per fortuna qualcuna buona, che fa girare la giornata».


«Le cose sembrano tornare gradualmente alla normalità, con una netta prevalenza di clientela locale e qualche europeo coraggioso»

Marco Gerbella
Marco Gerbella Orafi, Ravenna

La boutique Marco Gerbella

In Romagna, i turisti in visita ai mosaici bizantini sembrano meno interessati invece ad acquistare gioielli. «La situazione in generale qui è buona, ma non lavoriamo molto con gli stranieri, anche se siamo una città a vocazione turistica. Noi, comunque, stiamo ripartendo bene e abbiamo visto una ripresa rispetto all’anno scorso. Le cose sembrano tornare gradualmente alla normalità, con una netta prevalenza di clientela locale e qualche europeo coraggioso».


Elisa e Laura Piccini

«Ci sono soprattutto europei e italiani, oltre a pochi americani, ma nulla di particolarmente eccitante e tolte alcune vie non c’è tanto passeggio»

Elisa Tozzi Piccini
Fratelli Piccini, Firenze

È la casa degli orafi fiorentini da ormai qualche secolo Ponte Vecchio, altro simbolo italiano, sul quale da oltre 100 anni si affaccia la Fratelli Piccini. Un luogo solitamente di fortissimo passaggio, dove il movimento è in realtà ripreso da poco. «In centro stiamo rivedendo gente da una decina di giorni – spiega Elisa Tozzi Piccini, quarta generazione della famiglia – Ci sono soprattutto europei e italiani, oltre a pochi americani, ma nulla di particolarmente eccitante e tolte alcune vie non c’è tanto passeggio. Dopo un anno di buio totale è già qualcosa e sulla carta settembre e ottobre dovrebbero essere migliori, sempre che le notizie sui contagi non portino a disdire le prenotazioni. Il grosso, comunque, finora lo fa la clientela locale, pur con affluenza e tipologia di spesa diversa, alla quale si aggiunge qualche straniero fidelizzato, ma manca tutto il contorno. Temo che non ne usciremo totalmente prima del 2023, anche se ovviamente spero di essere smentita».


Maurizio De Angelis

«Forte dei Marmi in questo momento è pieno di turisti, ci sono eventi, entusiasmo, voglia di ripartire e un potenziale di spesa elevato»

Maurizio De Angelis
De Angelis, Forte dei Marmi

La boutique De Angelis, di Forte dei Marmi

Clima di ripresa al “Forte”, meta esclusiva della Versilia, dove Maurizio De Angelis vende i suoi orologi d’epoca e rari. «Forte dei Marmi in questo momento è pieno di turisti, ci sono eventi, entusiasmo, voglia di ripartire e un potenziale di spesa elevato. Il “Forte” è in espansione e gli stranieri sono meno del solito, ma ci sono. Si vende tutto ciò che è bello, di qualità, di gusto e in un ottimo stato di conservazione. Per quanto riguarda i prezzi, è difficile fare una media, perché il range è molto ampio».


Mario Didone

«Gli italiani sono tornati a spendere. Gli stranieri sono quelli che fanno la differenza, come sempre, perché hanno un potenziale di spesa più alto, ma ce ne sono ancora pochi»

Mario Didone
Hausmann & Co 1794, Roma

Nel cuore del lusso romano Hausmann & co vede un ritorno alla normalità, pur con un numero di stranieri decisamente inferiore al solito. «Durante la pandemia ci siamo difesi bene, ci siamo impegnati, adeguati ai nuovi metodi – sottolinea Mario Didonee adesso gli italiani sono tornati a spendere. Gli stranieri sono quelli che fanno la differenza, come sempre, perché hanno un potenziale di spesa più alto, ma ce ne sono ancora pochi: un po’ di americani e cinesi, qualche russo e soprattutto europei. La situazione si sta evolvendo nel verso giusto e il fatto di essere in via del Babbuino e via dei Condotti chiaramente aiuta, quindi non ci lamentiamo e speriamo che continui così».


Marco Bottiglieri

«Per ora le vendite riguardano i regali per cerimonie e compleanni, soprattutto da parte della clientela fidelizzata. Per le vendite importanti dovremo aspettare i russi»

Marco Bottiglieri
Bottiglieri Gioielli, Ischia

La ripresa ha raggiunto anche l’isola di Ischia e parla decisamente italiano, come racconta Marco Bottiglieri, della storica famiglia di gioiellieri. «Stiamo ripartendo, ma il turismo è soprattutto di prossimità, dal sud Italia, mentre manca l’estero, che è quello più propenso all’acquisto, in particolare i russi, che negli ultimi anni hanno aiutato molto. L’afflusso si concentra soprattutto nel fine settimana, ma l’incertezza non invoglia né a prenotare, né ad acquistare, insomma stiamo lavorando come l’anno passato, ma non c’è paragone con il 2019. Per ora le vendite riguardano i regali per cerimonie e compleanni, soprattutto da parte della clientela fidelizzata, con una spesa media di circa 150 euro. Per le vendite importanti dovremo aspettare i russi».


Francesco Bertè

«Qui abbiamo sempre avuto stranieri, che cercano oggetti particolari e hanno una tasca più ricca. A giugno e luglio, invece, solo il 5% di turisti arrivava dall’estero, mentre il resto era rappresentato da italiani»

Francesco Bertè
I Gioielli del Mare, Lipari

Anche le Eolie stanno vedendo l’afflusso di un turismo per lo più locale, come racconta Francesco Bertè. «La situazione è in ripresa, ma non negli standard delle Eolie. Qui abbiamo sempre avuto stranieri, che cercano oggetti particolari e hanno una tasca più ricca. A giugno e luglio, invece, solo il 5% di turisti arrivava dall’estero, mentre il resto era rappresentato da italiani, in particolare siciliani e in generale del sud. Io ho un prodotto artigianale, i clienti vengono da tutto il mondo per le “fedi eoliane”, mentre al momento lo scontrino medio è sui 300 euro. La speranza, qui nell’arcipelago, è che a settembre arrivino inglesi, tedeschi e francesi, ma penso che per riprendere a pieno ritmo dovremo aspettare l’anno prossimo».


Roberta Risolo

«Di solito abbiamo un turismo di qualità, che però si concentra di più in primavera e autunno, che arriva da tutto il mondo, mentre quest’anno i primi turisti si sono visti a giugno e sono soprattutto europei, tra cui molti francesi»

Roberta Risolo
Roberta Risolo Art Jewels, Otranto

Timida ricomparsa di stranieri in una delle città pugliesi più affascinanti, dove Roberta Risolo ha la sua boutique-laboratorio. «Rispetto all’anno scorso si è visto un pur ridotto incremento – spiega – Di solito abbiamo un turismo di qualità, che però si concentra di più in primavera e autunno, che arriva da tutto il mondo, mentre quest’anno i primi turisti si sono visti a giugno e sono soprattutto europei, tra cui molti francesi. Anche gli italiani sono arrivati soprattutto il mese scorso, perché chi doveva fare il vaccino a luglio o temeva di trovare affollamento ha anticipato».
Per quanto riguarda le vendite, comunque, non si lamenta. «Dall’apertura le persone sono tornate a vestirsi bene e a comprare sia abbigliamento che gioielli. Io avevo venduto online e anche tenuto i contatti tramite le newsletter, quindi ho un afflusso di clienti che tornano, che è di per sé una soddisfazione. Poi la bottega con il banco a vista all’ingresso della città antica suscita curiosità e attira chi cerca prodotti artigianali, del territorio. Anche in negozio ho visto un aumento di stranieri, che sono quelli che spendono di più e sono anche molto decisi su cosa comprare, perché apprezzano il made in Italy, quindi lo scontrino medio è abbastanza alto, per quanto riguarda il mio prodotto, sui 100-150 euro».

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