Elsa Peretti. Tiffany saluta la sua designer
Per la Maison francese ha disegnato numerosissime collezioni rivoluzionarie attraverso la sua capacità di alterare le forme
“Il tatto è importante: mi ispiro moltissimo alle cose tattili.” Sintetizzava così la propria filosofia la designer Elsa Peretti, scomparsa lo scorso 18 marzo. Una donna che ha fatto dell’eleganza il suo tratto distintivo consegnando all’essenzialità una diversa potenza, nel senso più ampio. Un desiderio di bellezza che colpì anche Salvador Dalì che la volle come modella. Artista, magistrale artigiana, munifica verso la Natura, sua musa ispiratrice, e l’umanità stessa impegnandosi a sostenere l’ambiente, il benessere sociale, i diritti umani, nonché la conservazione delle arti e della cultura: “Potremmo fare molto meglio. Sto cercando di fare qualcosa di buono. ” Dichiarò da presidente e fondatrice della Fondazione Nando ed Elsa Peretti.
La sua talentuosa creatività, che ha ispirato intere generazioni, l’ha portata in casa Tiffany nel 1974, e per la Maison francese ha disegnato numerosissime collezioni rivoluzionarie attraverso la sua capacità di alterare le forme, lei che nell’argento vedeva l’espressione del lusso, con geniale ironia. Premi e riconoscimenti sono innumerevoli, come innumerevoli sono le opere esposte nei più importanti musei del mondo.
Come riconoscimento della sua prestigiosa carriera, Tiffany ha creato la Elsa Peretti Professorship in Jewelry Design presso il Fashion Institute of Technology, la prima cattedra sovvenzionata nella storia dell’Istituto. Nel 2001, il FIT ha conferito alla designer una laurea honoris causa in Belle Arti.
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