Doris Betz, progettare da una linea
I gioielli e le forme nelle mani della designer tedesca, parlano un linguaggio poetico e gentile.
L’ispirazione per un progetto può nascere da elementi complessi ma anche da ingredienti estremamente semplici senza togliere bellezza al risultato finale. È il caso dei lavori di Doris Betz, classe 1960, che trova nella linea il punto di partenza per tutti i suoi lavori. Dopo una formazione all’Accademia di Belle Arti di Monaco di Baviera, dove è stata studentessa sia di Hermann Jünger e di Otto Künzli di cui poi è diventata assistente nella stessa scuola, Doris Betz ha dedicato il suo lavoro alla ricerca intorno alla moltitudine di forme che possono essere generate dalla metamorfosi di una linea.
Metalli e plastiche assumono allora forme tridimensionali in anelli che sono il risultato di pieghe, sovrapposizioni e intrecci a metà tra il gesto spontaneo di un bambino e la complessità di piccole architetture indomabili; o in collane in cui le linee sono libere di muoversi, come scarabocchi sul décolleté di chi le indossa o seguono geometrie precise, pattern regolari e disegnano delicate cascate rettilinee e leggere sulla pelle.
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