Doha International Diamond & Gem. Müller: “Chi non si evolve rischia di scomparire e il momento per decidere è ora”

Cambiamenti strutturali nella catena di approvvigionamento e nell’evoluzione dei consumers al centro dell’incontro tenutosi a fine gennaio

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Se un tempo il diamante naturale era il simbolo indiscusso di esclusività, oggi l’industria si trova di fronte a un nuovo protagonista: i diamanti sintetici. L’avvento delle gemme coltivate in laboratorio ha innescato un dibattito che tocca non solo la qualità e il valore delle pietre, ma anche la percezione stessa del lusso. Come si sta evolvendo il mercato e quali sono le sfide per i brand di alta gamma?
Durante il panel “Adding Value to Diamonds & Gemstones: Keeping Consumers Captivated”, è emerso un concetto chiave: il consumatore del lusso è lo stesso in ogni categoria, dall’orologeria alla moda, dall’automotive alla gioielleria.
“Se guardiamo alle altre industrie, vediamo che affrontano gli stessi problemi: l’innovazione sostitutiva, la sostenibilità e il cambiamento demografico”, spiega Müller.

Dr. Frank Müller, esperto di lusso con oltre trent’anni di carriera, ha guidato marchi di alta orologeria come A. Lange & Söhne e Glashütte Original, oltre a far parte del board del Gruppo Swatch per il Sud-Est asiatico. Fondatore della società di consulenza The Bridge to Luxury, è docente in prestigiose business school e curatore del Luxury Industry Performance Index.

I diamanti sintetici rientrano perfettamente in questo scenario. Il mercato, infatti, li ha ormai accolti come un’alternativa reale, e la loro crescita sembra inarrestabile: una recente ricerca condotta in Germania ha rivelato che il 67% dei consumatori potrebbe prendere in considerazione l’acquisto di un diamante di laboratorio, segno di cambiamento nella percezione del valore.
Mentre il settore si confronta con la crescita dei diamanti sintetici, altre variabili economiche stanno contribuendo a ridefinire il mercato, tra cui i dazi imposti dagli Stati Uniti. “Il lusso è un business dell’umore: anche chi ha disponibilità economica ha bisogno di sentirsi sereno per acquistare”, sottolinea Müller. Le incertezze economiche, quindi, unite a dinamiche geopolitiche instabili, potrebbero scoraggiare gli investimenti nel settore.

Parallelamente, il prezzo dei diamanti naturali sta calando, sollevando interrogativi sulla loro posizione di mercato. “Se i prezzi del lusso scendono, il lusso stesso perde il suo significato. I consumatori vogliono che il valore del loro acquisto rimanga stabile nel tempo”, osserva Müller. Il rischio, dunque, è che la contrazione dei prezzi minacci l’esclusività del diamante naturale e rafforzi ulteriormente la concorrenza dei diamanti di laboratorio, rendendo ancora più difficile per i brand mantenere un posizionamento premium.

Di fronte a queste sfide, il settore del diamante deve reinventarsi per mantenere il suo status. Secondo quanto emerso nel panel a Doha, la chiave sta in un riposizionamento strategico basato su soluzioni fondamentali come: migliorare la comprensione del consumatore attraverso la ricerca di mercato, aggiornare l’offerta per rispondere alle nuove esigenze, rafforzare il branding lungo tutta la filiera, espandere la categoria oltre il diamante puro con marchi legati allo stile di vita, promuovere il settore con sforzi di marketing condivisi, puntare su un’educazione onesta dei clienti e, quando necessario, uscire strategicamente dal mercato per preservare il valore.

Se il passato del lusso era definito dall’esclusività, il futuro sarà determinato dalla capacità di spiegare e giustificare il proprio valore. “Chi non si evolve rischia di scomparire”, conclude Müller. “E il momento per decidere è ora”.


The Evolution of Luxury Between Natural and Lab-Grown Diamonds

For decades, natural diamonds have been the ultimate symbol of exclusivity, but the industry is now facing a new competitor: lab-grown diamonds. The rise of laboratory-cultivated gems has sparked a debate not only about the quality and value of these stones but also about the very perception of luxury. How is the market evolving, and what are the key challenges for high-end brands? During the panel “Adding Value to Diamonds & Gemstones: Keeping Consumers Captivated”, moderated by Dr. Frank Müller, a key concept emerged: luxury consumers behave similarly across different industries, from watchmaking to fashion, automotive, and jewelry. “If we look at other industries, we see that they face the same challenges: substitute innovation, sustainability, and demographic shifts,” Müller explains.
Lab-grown diamonds fit perfectly into this scenario. The market has embraced them as a real alternative, and their growth seems unstoppable: a recent study in Germany found that 67% of consumers would consider buying one, signaling a shift in perceived value.
While the industry navigates the rise of synthetic diamonds, other economic factors are reshaping the market, including tariffs imposed by the United States. “Luxury is a mood-driven business: even those with financial means need to feel confident to make a purchase,” Müller notes. Economic uncertainty, combined with geopolitical instability, could dampen investments in the sector. At the same time, the price of natural diamonds is declining, raising questions about their market positioning. “If luxury prices drop, luxury itself loses meaning. Consumers want the value of their purchase to remain stable over time,” Müller observes. The risk, therefore, is that falling prices will undermine the exclusivity of natural diamonds while strengthening the competition from lab-grown alternatives, making it even more challenging for brands to maintain a premium positioning.
To address these challenges, the diamond industry must reinvent itself to sustain its status. As highlighted during the panel in Doha, the key lies in a strategic repositioning based on fundamental solutions: improving consumer understanding through market research, upgrading offerings to meet new demands, strengthening branding across the supply chain, expanding beyond pure diamonds with lifestyle-oriented brands, promoting the industry through collective marketing efforts, providing honest consumer education, and, when necessary, exiting the market strategically to preserve value.
If the past of luxury was defined by exclusivity, the future will be shaped by the ability to explain and justify its value. “Those who do not evolve risk disappearing,” Müller concludes. “And the time to decide is now.”

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