Diamanti lab grown, l’annuncio di De Beers: “Interrompiamo la produzione”
Lo ha annunciato il CEO Al Cook, durante JCK a Las Vegas: i prezzi sono crollati e si è ridotto drasticamente il margine di vendita
Dopo un esperimento durato sei anni, De Beers interrompe la creazione di diamanti lab grown, che ha commercializzato attraverso Lightbox Jewels. L’annuncio, che è stato dato dal CEO di De Beers, Al Cook, durante JCK a Las Vegas, arriva al termine di un lungo periodo di riflessione ma soprattutto di flessione evidente del mercato dei diamanti coltivati in laboratorio.
I prezzi, infatti, sono crollati, si è ridotto sensibilmente il margine di vendita e il settore dei diamanti sintetici ha avuto sempre minore appeal sui gioiellieri, a cominciare dagli anelli di fidanzamento con diamanti coltivati in laboratorio. Il mese scorso, Lightbox ha addirittura ridotto i prezzi al dettaglio fino al 40%.
Dunque il gigante delle pietre preziose cambia strategia e interviene anche sulla propria unità di ricerca: è prevista una razionalizzazione dei costi e degli investimenti all’interno dell’azienda mineraria Element Six ed i suoi tre impianti saranno concentrati in un’unica struttura da 94 milioni di dollari a Portland, in Oregon.
L’impianto diventerà un polo tecnologico che produrrà diamanti per applicazioni industriali. “Concentreremo tutte le nostre risorse in un unico polo CVD di livello mondiale – ha spiegato Cook – trasformeremo Element Six nel leader delle soluzioni tecnologiche per il diamante sintetico”. Durante questo periodo di interregno, di cambiamenti e fisiologica transizione, Lightbox continuerà ad operare come linea di gioielleria, quindi come marchio di consumo. Dispone, infatti, di scorte di magazzino sufficienti per proseguire le vendite per l’immediato futuro.
De Beers non prende al momento in considerazione la dismissione, non prevede di abbandonare la linea di gioielleria. Anzi, Al Cook nel suo intervento durante JCK ha sottolineato: “Siamo molto orgogliosi che Lightbox sia una proposta commerciale made in America e intendiamo mantenere questo elemento caratterizzante del marchio”.
Il CEO di De Beers ha fatto accenno anche al tema della imminente separazione da Anglo American, che possiede l’85% della società: “Ha assunto il controllo nel 2021. Significa che per 124 anni su 136 di storia, De Beers non ha avuto Anglo American come proprietario di maggioranza. Continueremo il nostro percorso. La separazione non influisce sulle nostra strategia”.
De Beers ha già scelto le prossime direttrici di sviluppo. Innanzitutto sospenderà tutte le operazioni in Canada, ad eccezione della miniera di Gahcho Kué, e darà priorità ai progetti che ritiene ad alto rendimento. Tra questi, l’avvio della miniera sotterranea di Venetia in Sudafrica. Ha già investito 1 miliardo di dollari per prolungare la vita della sua miniera di punta, quella di Jwaneng in Botswana. De Beers tralascerà attività non legate ai diamanti e rinvierà i progetti che non ritiene strategici. In questo modo, stima di ottenere un risparmio sui costi annuali per 100 milioni di dollari. È strategico, invece, puntare su De Beers Jewellers, il suo marchio di fascia alta. “Oggi il marchio non scalda i consumatori, direi che è un po’ ingegnerizzato – ha commentato Sandrine Conseiller, CEO dei marchi De Beers, in occasione dell’evento JCK – Dobbiamo renderlo molto più emozionale e liberare la sua vera personalità”.
L’azienda lancerà il suo primo flagship store a Parigi, nella prestigiosa Rue de la Paix.
Diamonds lab grown, De Beers’ announcement: “We are stopping production”
After a six-year experiment, De Beers is discontinuing the creation of lab grown diamonds, which it marketed through Lightbox Jewels. The announcement, which was made by De Beers CEO Al Cook during JCK in Las Vegas, comes at the end of a long period of reflection but above all of a noticeable downturn in the market for lab grown diamonds.
Indeed, prices have plummeted, sales margins have shrunk significantly and the synthetic diamond sector has had less and less appeal to jewellers, starting with lab-grown diamond engagement rings. Last month, Lightbox even reduced its retail prices by up to 40%.
So the gemstone giant is changing its strategy and also intervening in its own research unit: a rationalisation of costs and investments within the Element Six mining company is planned and its three plants will be concentrated in a single $94 million facility in Portland, Oregon. The plant will become a technology hub producing diamonds for industrial applications. ‘We will concentrate all of our resources into one world-class CVD hub,’ Cook explained, ‘we will transform Element Six into the leader in synthetic diamond technology solutions. During this period of interregnum, of change and physiological transition, Lightbox will continue to operate as a jewellery line, then as a consumer brand. It has, in fact, sufficient stock to continue sales for the immediate future. De Beers is not considering resigning at the moment, he has no plans to abandon the jewellery line. On the contrary, Al Cook emphasised in his speech during JCK: ‘We are very proud that Lightbox is a made-in-America business proposition and we intend to maintain this as a brand element.
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