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Cosa sta succedendo a Valenza?
Il distretto orafo tra crisi e trasformazione, le difficoltà delle piccole imprese e il ruolo dei grandi gruppi. Al 31 dicembre 2024, 730 i lavoratori in cassa integrazione.
Valenza, centro nevralgico dell’oreficeria italiana, sta attraversando un periodo di profondi cambiamenti. Se da un lato le difficoltà economiche stanno mettendo a dura prova molte imprese, dall’altro emergono segnali di evoluzione che potrebbero delineare un nuovo scenario per il settore. Al 31 dicembre 2024, le richieste di ammortizzatori sociali hanno raggiunto le 2.796 prestazioni erogate per un totale di circa 984.000 euro, coinvolgendo 730 lavoratori. Un dato che si unisce a quello di più di 130 aziende che hanno richiesto supporto. Tuttavia, per alcune aziende le settimane di cassa integrazione disponibili stanno già terminando, spingendo alcune realtà a chiedere contributi straordinari per poter continuare le attività. Il rischio di perdita di posti di lavoro è concreto, in particolare per gli artigiani e le piccole imprese che non dispongono degli stessi ammortizzatori sociali delle grandi aziende.
Al 31 dicembre 2024, le richieste di ammortizzatori sociali hanno raggiunto le 2.796 prestazioni erogate
Un modello produttivo che cambia
Il problema principale risiede nella trasformazione del modello produttivo. L’arrivo dei grandi gruppi ha modificato la struttura del distretto: molte piccole aziende, che un tempo producevano direttamente, sono diventate contoterziste e di conseguenza vulnerabili alle fluttuazioni del mercato.
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Con il calo delle produzioni, le aziende senza una propria linea produttiva sono in difficoltà
Alberto Pastorello
segretario Uilm Alessandria
Maurizio Cantello di Fiom Cgil conferma questa analisi, sottolineando come le richieste di cassa integrazione abbiano coinvolto lavoratori in gran parte impiegati in piccole e medie imprese. Alcune aziende hanno già esaurito le settimane di cassa straordinaria, e senza ulteriori misure di sostegno, il rischio di chiusure aumenta.
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“Molti artigiani hanno assunto personale nei periodi di forte domanda, ma ora che il mercato si è ridimensionato, queste realtà faticano a sostenere i costi”,
Maurizio Cantello
Fiom Cgil
Non solo crisi, ma evoluzione
Tuttavia, questo momento non è da vedere come una crisi irreversibile. Alessia Crivelli, referente di Confindustria Alessandria e vicepresidente nazionale di Federorafi, sottolinea infatti che il settore è in una fase di riassestamento, piuttosto che di declino. In particolare, la Regione Piemonte sta investendo in corsi di riqualificazione professionale per permettere ai lavoratori di acquisire competenze utili per ricollocarsi in altre aziende o settori correlati.
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“Non c’è una singola causa, ma una serie di fattori, comprese le tensioni geopolitiche, che influenzano i mercati. Tuttavia, il distretto resta attrattivo e si stanno facendo grandi passi avanti sulla formazione”.
Alessia Crivelli
referente di Confindustria Alessandria
vicepresidente nazionale di Federorafi
Il ruolo della formazione e dell’innovazione è cruciale anche secondo Piero Gulminetti di Confartigianato Imprese Alessandria, che invita le aziende anche a diversificare i propri clienti. Secondo Gulminetti, infatti, è necessario un vero e proprio cambiamento culturale: le imprese devono investire sulla propria autonomia e sulla capacità di posizionarsi direttamente sul mercato, senza dipendere esclusivamente dalle commesse dei grandi gruppi.
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“Se un’azienda lavora solo per un grande marchio, senza sviluppare una propria identità, rischia di subire più pesantemente le crisi di mercato”
Piero Gulminetti
Confartigianato Imprese Alessandria
Strategie per il futuro
Le istituzioni locali sono quindi pienamente consapevoli della situazione e stanno lavorando, insieme e su più fronti, per supportare le imprese. Insieme alla Regione Piemonte, infatti, sono stati avviati tavoli di confronto per garantire un sostegno immediato alle aziende in difficoltà e favorire la riconversione professionale dei lavoratori, identificare le competenze necessarie alle aziende e attivare corsi di formazione mirati. Questa collaborazione tra istituzioni, sindacati e associazioni di categoria è indubbiamente un segnale positivo di coesione all’interno del distretto.
La chiave per il futuro del distretto orafo sembra risiedere quindi nell’equilibrio tra tradizione e innovazione, tra artigianato e industria, tra piccole imprese e grandi gruppi. Se questa trasformazione verrà gestita con una strategia chiara e una visione a lungo termine, Valenza potrà non solo superare le difficoltà attuali, ma rafforzarsi e continuare a splendere nel panorama internazionale.
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What is happening in Valenza?
The gold district between crisis and transformation: small business struggles and the role of large groups. As of December 31, 2024, 730 workers are on furlough.
Valenza, Italy’s goldsmithing hub, is facing significant changes. Economic difficulties are challenging many businesses, but signs of evolution suggest a shifting industry. By the end of 2024, social safety net requests reached 2,796 payments, totaling about 984,000 euros, involving 730 workers and over 130 companies. Some businesses are already running out of furlough weeks, increasing the risk of job losses, particularly for small artisans without the protections of larger firms.
A changing production model has made small businesses more vulnerable. The arrival of large groups has reshaped the district, turning many independent producers into subcontractors. “With production declining, companies without their own product lines are struggling,” says Alberto Pastorello of Uilm Alessandria. Maurizio Cantello of Fiom Cgil adds that small and medium-sized businesses, which expanded during high-demand periods, now struggle to cover costs. Without further support, some may face closure.
Despite the challenges, the sector is adjusting rather than declining, according to Alessia Crivelli of Confindustria Alessandria. “Geopolitical tensions impact markets, but the district remains attractive, and training efforts are advancing.” The Piedmont Region is investing in worker retraining to help relocation within the sector. Piero Gulminetti of Confartigianato Imprese Alessandria stresses the need for businesses to diversify: “Relying solely on big brands without building an identity increases vulnerability to crises.”
Local institutions, unions, and trade associations are collaborating to support struggling businesses, help workers transition, and identify essential industry skills.
The future of Valenza’s gold district depends on balancing tradition and innovation, craftsmanship and industry. With a clear strategy and long-term vision, the city can not only overcome current difficulties but also strengthen its position on the international stage.
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