Conversazione con Jan Fabre. Il corallo protagonista dell’arte contemporanea

La Purezza della Misericordia, la Libertà della Compassione, la Rinascita della Vita e la Liberazione della Passione sono le quattro sculture in corallo di Jan Fabre per l’installazione permanente nella Cappella del Pio Monte di Misericordia di Napoli con la curatela di Melania Rossi. Opere che segnano un altro passo nel dialogo con l’arte contemporanea dell’Ente napoletano.

Questa nuova avventura è stata voluta principalmente da Gianfranco D’Amato ed Enzo Liverino, imprenditori e collezionisti, che hanno donato le opere in memoria dei loro genitori, già cavalieri del lavoro: Salvatore D’Amato e Basilio Liverino.

«Ho immediatamente sposato la proposta di Gianfranco di dedicare alla memoria dei nostri genitori opere che testimoniassero tutto l’affetto a due figure che ci hanno dato tanto e che hanno saputo dare valore anche a quella napoletanità del fare che in qualche modo oggi vogliamo ricambiare con questa donazione». Racconta Enzo Liverino (proprietario della Enzo Liverino 1894), amico d’infanzia di D’Amato. Il Pio Monte della Misericordia, che dal 1602 svolge opere di carità ed assistenza a partire dal dedalo di strade e palazzi del centro storico partenopeo, accoglie ora i nuovi capolavori dell’artista belga.

Nel luogo dove nel 2019 presentò (in esposizione temporanea) “L’uomo che sorregge la croce” nell’ambito della mostra Oro Rosso, Jan Fabre ritorna con opere cariche di suggestioni spirituali, rivestite completamente di corallo lavorato a mano nei laboratori della Enzo Liverino 1894, secondo i dettami della tradizione storica, oggi fortemente sostenuta da Assocoral con la candidatura della “lavorazione artigianale del corallo e del cammeo di Torre del Greco” a patrimonio immateriale dell’Unesco. «La scelta di Fabre di usare esclusivamente il corallo come materiale scultoreo, – racconta la curatrice Melania Rossi – riporta alla tradizione e alla bellezza pulsante di Napoli, che fu d’ispirazione anche per Caravaggio nella straordinaria tela per il Pio Monte».

Jan Fabre, photo ©Carlotta Manaigo

L’artista ci ha raccontato le sue ispirazioni e come il corallo è diventato protagonista dell’arte contemporanea.

Il corallo rappresenta la storia e la vita di Torre del Greco, oggi come nell’Ottocento centro nevralgico della sua produzione. Nelle sue sculture espande il valore simbolico in un’interazione di significati che si fondono, ma senza questa materia prima si sarebbe potuto concretizzare il progetto?

Il corallo è stato la fonte di ispirazione. Tre anni fa sono stato invitato dal direttore del museo di Capodimonte, Sylvain Bellenger, per produrre una mostra nel museo napoletano dove ho ammirato in molti dipinti di scuola napoletana la raffigurazione del corallo sotto forma di sangue della passione, delle vene o dell’eruzione del Vesuvio. Da questa suggestione è nata la mia idea di adottarlo per le opere da esporre affinché fossero strettamente legate alla città di Napoli. Dopo una riflessione col mio amico Gianfranco D’Amato, grande conoscitore ed amante dell’arte, è nato l’incontro con Vincenzo Liverino ed una sinergia che ha portato alla mostra “Oro Rosso”.
Ho trascorso così diverso tempo nei laboratori torresi di Liverino per selezionare gli elementi e individuare la tecnica di composizione. Il corallo è un materiale incredibile che ha il colore e la forma del fuoco e rappresenta perfettamente la meravigliosa città di Napoli.

Il Pio Monte di Misericordia, Napoli

Da questa esperienza sono nate le quattro sculture create per il Pio Monte della Misericordia, concepite sul legame che c’è tra la città e la sua storia. Opere dai valori simbolici importanti che dialogano con quelle custodite nell’edificio e soprattutto con l’opera manifesto del Caravaggio.

an Fabre. La Liberazione della Passione, 2019 (dettaglio). Corallo prezioso di profondità, pigmento, poliamide; base in granito belga e acciaio. Dimensioni: H 108,3 x W 33,4 x D 41,1 cm. Cappella del Pio Monte della Misericordia, Napoli. Foto: Grafiluce / L. Romano

Il corallo nelle Metamorfosi di Ovidio nasce dalla testa di Medusa recisa da Perseo e la sua opera ha spesso affrontato il tema del sangue, motivo vivo a Napoli (basti pensare a quello di San Gennaro); il corallo rosso, come sangue che muta in forme vibranti, le farà apprezzare dal pubblico – ancor prima che per il loro valore artistico – per quel ricco substrato di significati che racchiudono?

Le reazioni all’installazione sono state molto positive… Le tradizioni religiose sono fonte di grande ispirazione e il culto del sangue di San Gennaro rappresenta la viscerale spiritualità dei napoletani.

I simboli presenti nelle nuove sculture sono collegati alle Sette opere corporali di misericordia raccontate nel Vangelo, ma anche ad alcuni elementi presenti nei dipinti conservati nella Chiesa, infatti, la catena è quella dello schiavo liberato, i gigli sono un simbolo della purezza verginale di Maria, la torcia accesa è quella di Caravaggio per illuminare la sepoltura dei morti ecc.

Tutti questi elementi crescono nelle sculture dal cuore anatomico. Un cuore che pompa continuamente sangue, il nostro oro liquido, la linfa vitale più preziosa del nostro corpo, esso stesso un simbolo di rigenerazione, del ciclo vita-morte-rinascita. Protagonista nella tradizione iconografica della storia dell’arte e della religione cattolica il Sacro Cuore con la fiamma rappresenta la passione di Cristo e il suo sacrificio per l’amore, ed è un ex voto presente in tutte le chiese del mondo.
Simboli ancora forti al giorno d’oggi che attualizzano le opere di misericordia che ci dimostrano come l’uomo abbia sempre gli stessi bisogni fisici, perché la nostra vulnerabilità rimane invariata nei secoli.

Certamente, il progresso tecnologico e medico ha reso la nostra vita più sana rispetto al 1600, ma nel profondo le nostre fragilità, le nostre domande e le nostre esigenze non sono diverse da quelle degli uomini del passato.

Jan Fabre. La Purezza della Misericordia, 2019 (dettaglio). Corallo prezioso di profondità, pigmento, poliamide; base in granito belga e acciaio. Dimensioni: H 117,2 x W 67,9 x D 43 cm. Cappella del Pio Monte della Misericordia, Napoli. Foto: Grafiluce / L. Romano

Una realtà come la Enzo Liverino 1894 ha stimolato un dialogo sinergico che dal 2017 ha già prodotto importanti risultati accolti con successo. L’aver adottato tecniche e manualità che appartengono al tessuto torrese per opere contemporanee, riuscirà ad avvicinare i giovani al corallo che ha segnato altissimi momenti nella storia della gioielleria?

Nell’azienda Liverino e nel suo museo ho ammirato pezzi che raccontano l’uso dei diversi tipi di corallo nei decenni, in alcuni anche per scopi artistici, ma la sua diffusione è rimasta principalmente legata alla gioielleria.

Un fattore molto importante è che la Liverino (come altre aziende torresi) è nota per l’uso responsabile del corallo che oggi viene raccolto in base a rigide norme di pesca nel Mediterraneo. Questo corallo, infatti, non appartiene all’ecosistema della barriera corallina minacciata dai cambiamenti climatici e dall’acidificazione degli oceani e soprattutto non è considerato in pericolo ed è tutelato da organizzazioni internazionali come la CITES.

Mi piace l’idea di aver contribuito ad una storia di tradizione e dedizione, di amore per la natura, per la propria famiglia e rispetto per i legami d’amicizia. Questo materiale prezioso e misterioso porta con sé significati universali e storie private, è vecchio come il mondo ma assolutamente contemporaneo e lo dimostrano le sculture che ho realizzato.

Jan Fabre. La Rinascita della Vita, 2019 (dettaglio). Corallo prezioso di profondità, pigmento, poliamide; base in granito belga e acciaio. Dimensioni: H 106,5 x W 44,3 x D 34,2 cm. Cappella del Pio Monte della Misericordia, Napoli. Foto: Grafiluce / L. Romano

Oggi l’arte contemporanea spesso si affida a materiali e tecniche lontane dall’artigianalità a cui riconducono invece queste sue sculture. Quanto è ancora importante la lavorazione tradizionale come quella messa in atto dagli artigiani torresi?

Sono affascinato dalle tradizioni artigiane. L’arte contemporanea non può tralasciare la conoscenza dei materiali, solo così gli artisti possono raggiungere il limite tecnico e inventare qualcosa di nuovo.

Le mie sculture di corallo rosso sono state realizzate in collaborazione con gli artigiani della Liverino che hanno scolpito le forme. Le rose, le perle, le mezze perle, le foglie e i cornetti del mosaico delle sculture sono fatte a mano. Solo con la stretta collaborazione tra artigiani e artisti si possono combinare tecniche antiche e idee contemporanee.

La Libertà della Compassione, 2019. Corallo prezioso di profondità, pigmento, poliammide (113 x 101,7 x 39,5 cm con base in granito belga e acciaio). Cappella del Pio Monte della Misericordia, Napoli. Foto: Grafiluce / L. Romano

Le quattro sculture installate nelle nicchie del Pio Monte hanno azzerato la distanza temporale con l’intero contesto. L’ha influenzata molto l’idea di dover produrre opere specifiche per un luogo caro alla città di Napoli?

Sono stato fortemente ispirato dalla città di Napoli e dalla Cappella del Pio Monte della Misericordia. In oltre un anno di progettazione e lavoro sulle quattro sculture ho studiato la storia del luogo e i dipinti che vi sono conservati. Sono un nano tra i giganti, come nella Cattedrale di Nostra Signora di Anversa, la mia scultura in bronzo “L’uomo che porta la croce” è un’installazione permanente alla presenza del capolavoro del Trittico della Discesa dalla Croce di Rubens. Sono nato e cresciuto nell’arte barocca, ad Anversa, e in un certo senso, anche a Napoli mi trovo in uno spazio confortevole.

Caravaggio “Le sette opere di Misericordia” – Pio Monte della Misericordia, Napoli

Il dialogo tra lei e Caravaggio si è già svolto nello stesso luogo due anni fa. Ritornare ad abitare quello spazio dove si custodisce un capolavoro e dove le sue “creature” diventeranno parte integrante di una storia (quella del Pio Monte) ancora in divenire, che sensazione le fa?

Sono onorato e felice. Come artista, non avrei mai immaginato che le mie opere potessero trovare spazio in un posto così importante, alla presenza di Caravaggio. Ma sapete, “la fortuna è l’unica giustizia”.

Nella sua sterminata produzione, ha lavorato anche con altri materiali preziosi? Ha mai disegnato gioielli?

Ho realizzato sculture in oro, come i tre scarabei esposti in “Oro Rosso”: oggi parte della collezione del museo di Capodimonte. Alcune delle mie creazioni sono in oro puro ma non ho mai realizzato gioielli… ma mai dire mai!

Oggi si parla molto di narrazione, si sta cercando di riassegnare i valori concreti alle cose, è giusto che ci si impegni affinché un gioiello non perda mai di vista quella capacità di trasmettere un valore (o un messaggio) di chi lo indossa?

Il gioiello ha spesso espresso un significato spirituale oltre alla bellezza. Basti pensare a quelli esposti al museo del Tesoro di San Gennaro, alcuni sono stati donati da principesse e regine e assemblati nello strepitoso collare del Santo. In quel caso il gioiello assume un valore universale e spirituale. Anche le pietre preziose naturali hanno un significato simbolico ed un potere energetico. In un mondo sempre più commercializzato è importante ricordare il valore simbolico di questi materiali e credo che l’arte possa contribuire a questa riassegnazione di significato.

* * *

In un mondo stravolto dal mercato e accelerato dai social, quello di Jan Fabre rappresenta un esempio mirevole di rieducazione al bello e di recupero dei giusti valori delle tradizioni e delle tecniche che custodiscono i capisaldi dell’arte orafa.

Coral is used in contemporary art in the Pio Monte
di Misericordia Church

Four coral sculptures have been created by artist Jan Fabre for permanent exhibition. The works were commissioned by Gianfranco D’Amato and Enzo Liverino, entrepreneurs and collectors, who donated them in memory of their parents, the former Cavalieri del Lavoro: Salvatore D’Amato and Basilio Liverino.
After Oro Rosso in 2017, Jan Fabre returned to Naples with works charged with spiritual meaning.
They were completely covered in coral, crafted by hand in the Enzo Liverino 1894 workshops, in line with the traditions supported by Assocoral. As the curator Melania Rossi explained: “Fabre’s decision to just use coral for his sculptures harks back to the traditional culture and exciting beauty of Naples, which also inspired Caravaggio in his extraordinary canvas for the Pio Monte Church”.

The artist described his inspiration and the use of coral in contemporary art.

Coral clearly adds to the symbolic value of your sculptures, but would you have been able to complete this project without the use of this material?
Coral was my source of inspiration. The idea for these works came to me after my experience in Naples three years ago with Oro Rosso, and also after I heard about the Liverino business in Torre del Greco through my friend Gianfrando D’Amato.

The Enzo Liverino 1894 workshop led to ideas for working together.
Do you think using techniques and craftsmanship from Torre del Greco for producing modern art works will help interest young people in coral?
I like the idea of having contributed – with these sculptures – to a story of tradition and dedication, of love for one’s family and respect for the bonds of friendship. This beautiful, mysterious material can have both universal and personal meaning; it is as old as the world but also completely contemporary and my sculptures are proof of that.

How important is traditional workmanship such as that still practised by the Torre del Greco craftsmen?

Contemporary art is also about knowledge of materials. My sculptures were made together with the Liverino craftsmen, and close collaboration between artists and craftsmen can lead to a combination of ancient techniques and contemporary ideas.

Were you much influenced by the idea of having to produce these works for a place so dear to the city of Naples?

I was greatly inspired by the city of Naples and by the Pio Monte della Misericordia chapel. I am a dwarf among giants, but having been born and raised in Antwerp surrounded by Baroque art, I also feel at home here in Naples, in a certain way.

Have you worked with other valuable materials during your long career?
Have you ever designed jewellery?
I’ve made gold sculptures, such as the three beetles displayed in “Oro Rosso”, part of the Capodimonte museum collection. Many of my creations are in pure gold but I’ve never made jewellery. But never say never…

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