Convegno Banca d’italia, Confindustria Federorafi chiede una piattaforma per tracciare la compravendita di gioielli
L’associazione delle industrie orafe delegata in rappresentanza da Confcommercio Federpreziosi
“La collaborazione attiva degli operatori in oro. Aspetti problematici e possibili interventi anche alla luce dell’attività di controllo” è il titolo del seminario che si è tenuto ieri in presenza e in stramig a Roma presso il Centro Convegni C.A. Ciampi di Banca d’Italia. L’incontro ha rappresentato un tavolo di confronto significativo perchè ha coinvolto gli Operatori Professionali in Oro (OPO) e le Autorità nazionali preposte a governare, prevenire e controllare i fenomeni legati al riciclaggio.
A seguito dell’introduzione curata da UIF, Banca d’Italia, Guardia di Finanza e dall’Organismo Agenti e Mediatori, dove è stata fatta una disamina della normativa attuale e delle evoluzioni nazionali ed europee, degli obblighi e delle criticità emerse dalle verifiche fatte presso alcuni OPO e “compro oro”, la parola è passata a Confindustria FEDERORAFI, delegata anche da Confcommercio FEDERPREZIOSI, con il coordinatore del Gruppo ad hoc banchi metalli/affinatori Giuseppe Larghi e con il Responsabile Area Fisco e Credito Walter Marazzani.
Si è messo in evidenza come i provvedimenti legislativi europei e nazionali e dei disciplinari volontari in materia di due diligence, collochino gli imprenditori italiani del gioiello tra quelli più regolamentati a livello UE e di quanto risulti spesso difficoltoso per le imprese piccole e medie italiane allinearsi ai provvedimenti in materia di antiriciclaggio che sono spesso esplicitamente orientati al settore finanziario e pertanto non semplici da attuare in aziende produttive e commerciali di piccole dimensioni. Si è ribadito che le relazioni associative restano punto di partenza focale per un costruttivo di confronto con le Autorità al fine di poter non solo sensibilizzare gli oltre 20 mila operatori del settore, ma anche procedere ai necessari miglioramenti e semplificazioni del quadro giuridico in vigore.
L’incontro si è concluso con diverse proposte da parte di Confindustria FEDERORAFI e di Confcommercio FEDERPREZIOSI: la prima quella dell’istituzione di un’Autorità di vigilanza del settore che possa fungere da organismo di autoregolamentazione, la seconda, la definizione univoca in riferimento ai fattori di rischio e agli indicatori di anomalia, la terza, la predisposizione di un modello per migliorare le attività di segnalazione e in ultimo l’implementazione di una piattaforma centralizzata per registrare e per tracciare le operazioni di compravendita di gioielli.
Non meno importante l’accenno alla formazione degli operatori, per poter ulteriormente tracciare le attività e definire adeguati strumenti in linea con le realtà del comparto. Un primo passo per contribuire alla trasparaenza e alla legalità ci sarà da gennaio 2025 con l’introduzione, su iniziativa di FEDERORAFI, di uno specifico sottocodice ATECO per l’attività di “compro oro”.
Confindustria Federorafi and Confcommercio Federpreziosi at Banca D’ Italia Conference Dedicated to to Goldsmiths’ Operators
“The Active Collaboration of Gold Dealers. Problematic aspects and possible interventions also in the light of control activity” is the title of the seminar held yesterday in presence and stramig in Rome at the Bank of Italy’s C.A. Ciampi Conference Center. The meeting was a significant discussion table because it involved the Professional Operators in Gold (OPO) and the national authorities in charge of governing, preventing and controlling the phenomena related to money laundering.
Following the introduction curated by the FIU, Bank of Italy, Guardia di Finanza and the Organismo Agenti e Mediatori, where an examination was made of current regulations and national and European developments, obligations and critical issues that emerged from the audits made at some operators and “compro oro” the floor was passed to Confindustria FEDERORAFI, also delegated by Confcommercio FEDERPREZIOSI, with the coordinator of the ad hoc Group of metal banks/refiners Giuseppe Larghi and the Head of the Tax and Credit Area Walter Marazzani. It was highlighted how European and national legislative measures and voluntary due diligence specifications place Italian jewelry entrepreneurs among the most regulated at the EU level, and how difficult it often is for small and medium-sized Italian companies to align themselves with anti-money laundering measures that are often explicitly geared toward the financial sector and therefore not easy to implement in small manufacturing and trading companies. It was reiterated that association relations remain a focal starting point for constructive discussion with the Authorities in order to be able not only to raise awareness among the more than 20,000 operators in the sector, but also to proceed with the necessary improvements and simplifications of the current legal framework.
The meeting concluded with several proposals from Confindustria FEDERORAFI and Confcommercio FEDERPREZIOSI: first, that of the establishment of an industry supervisory authority that can act as a self-regulatory body; second, the unambiguous definition with reference to risk factors and anomaly indicators; third, the preparation of a model to improve reporting activities; and lastly, the implementation of a centralized platform to record and to track jewelry buying and selling transactions.
POST COMMENT