Claudia Piaserico. Donna, madre, imprenditrice e direttore creativo

Riconfermata alla presidenza degli Orafi di Confindustria Vicenza

Claudia Piaserico

«I miei gioielli? Li creo pensando a me stessa, poi però non li indosso mai…». È la risposta che non ti aspetti quella di Claudia Piaserico, consigliere delegato e direttore creativo di Misis, ma anche presidente degli orafi di Confindustria Vicenza – fresca di riconferma – vicepresidente nazionale della categoria e, non ultimo, mamma.

Lei è imprenditrice, presidente di associazione e mamma. Come fa a fare tutto? O c’è una seconda Claudia che noi non vediamo?
Eh, certe volte vorrei…(sorride). Non è facile, soprattutto adesso che mio figlio Mario sta crescendo. Serve tanta organizzazione. La prima parte della giornata è dedicata all’azienda, dopo le 17 mi occupo dell’associazione e il resto del tempo è per la famiglia. Per questo cerco di ritagliare momenti, come viaggi o fine settimana, da trascorrere assieme, dedicandoci tempo “di qualità”.

Quale dei tre lavori è più difficile?
Tutti e tre in modo diverso. In azienda, per creare qualcosa di bello servono leggerezza e frivolezza, ma gestire questo momento difficile nel mondo a volte ti rende pessimista quando dovresti essere spensierata. Questa, però, è la mia passione, una parte integrante della mia vita, che mi gratifica. Mio marito dice sempre “non ti sognare di fare la casalinga”. L’associazione è impegnativa perché mi piacerebbe aiutare il settore a crescere. Abbiamo abbinato i gioielli al food, abbiamo un progetto con il settore moda… La famiglia è il momento in cui ritrovi la dimensione più umana, in cui vivi la tua vita, ma richiede impegno. Ho la fortuna di avere una bella famiglia, un figlio sano e sereno; lui è la mia cartina di tornasole.

Suo marito la aiuta?
Mio marito Mauro è avvocato in materia tributaria e docente all’Università di Padova, quindi è impegnatissimo. E anche lui va un po’ “gestito”…

Essere donna, nel lavoro e in associazione, aiuta o è un ostacolo?
Credo che certi pregiudizi siano caduti, che sia un vantaggio, perché la gente è portata ad essere più gentile e parti già con un dialogo più disteso e aperto.

Lei in realtà ha iniziato a disegnare gioielli un po’ per caso…
Sì, in azienda ho iniziato a “giocare” disegnando per me e per le amiche. Poi è diventato il mio lavoro e non riuscirei a pensare di fare altro. Essendo avvocato il disegno non mi appartiene, ma ho avuto un ottimo team: hanno saputo interpretare i miei schizzi da bambina di quattro anni e adesso mi capiscono al volo.

Disegna per sé… si vedrebbe con altri gioielli?
Mi ci vedo tutti i giorni! I miei non li uso mai, anche se nascono pensando a me o alle mie amiche. Alle sfilate, quando vedo un vestito penso, se lo comprassi, con che gioiello lo vedrei. Poi, però, quando li ho prodotti ricordo tutti gli aspetti lavorativi che l’hanno riguardato e non ho più quello slancio. Mi piace, invece, vederli addosso alle mie amiche o a chi incontro. Allora penso: “Sono proprio stata brava!”.

Cosa indossa, allora, al posto dei suoi?
La concorrenza! In realtà non ho preclusioni, ho molti orecchini e spesso li acquisto nei mercati. Se su un banco vedo una cosa che mi piace la compro d’istinto. Poi ho quelli di famiglia o che mi sono stati regalati.

Ha mai pensato di disegnare per l’uomo?
No. Non è nelle mie corde. I gioielli li disegno pensando ai miei amici, ma mio marito non lo vedrei con dei gioielli. Per la donna, invece, sto iniziando a disegnare qualche abito. Non significa che voglia fare la stilista, ma intanto comincio ad avere un’infarinatura di un altro settore.

C’è invece una testimonial femminile che le piacerebbe?
Come fascino ed eleganza Rania di Giordania, perché è una donna completa, ha charme, sostanza, carisma. Iris l’ho sempre pensata addosso ad una donna così.

Ha parlato di abiti, di progetti tra gioiello e moda. Adesso presidente della Fiera è Matteo Marzotto, che viene da quel mondo: quando il connubio?
Lui ne parla spesso e io sono d’accordo. Ho sempre detto che il dialogo con quel mondo è importante, serve a comunicare il prodotto, cosa che loro sanno fare molto bene. Bisogna dire alle donne che come si comprano scarpe e borse si può comprare il gioiello, che è un elemento per esprimere la personalità.

A proposito di scarpe, borse e vestiti… per cosa farebbe pazzie?
Farei? Le faccio tutti i giorni! Soprattutto per i vestiti. Per le borse sono molto legata ai brand, mi piace avere quel pezzo di quella marca. Le scarpe devono essere comode, anche se alte, e comunque le penso abbinate alle borse e agli abiti. I vestiti invece…quando esco il danno è già fatto.

 

 

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