CIIE Shangai, accordo Ice e Federorafi: la collettiva si farà
“Partiamo con i presupposti dell’anno scorso, ma con la volontà di offrire alle aziende non solo la partecipazione gratuita alla collettiva, ma anche ulteriori servizi”.
Federorafi e Ice insieme verso Shanghai. Dal 5 al 10 novembre l’associazione orafa di Confindustria e l’agenzia per il commercio porteranno infatti una collettiva di aziende al National Convention & Exhibition Center di Shanghai, dove si terrà la quarta edizione del China International Import Expo (Ciie).
Un evento fortemente voluto dal presidente stesso Xi Jinping, per mostrare la Cina come mercato aperto all’estero, ospitando esclusivamente aziende straniere da oltre 180 tra paesi, regioni e organizzazioni internazionali.
«La settimana scorsa Ice ha ufficializzato che supporterà la collettiva di gioielleria a Shanghai. Partiamo con i presupposti dell’anno scorso, ma con la volontà di offrire alle aziende non solo la partecipazione gratuita alla collettiva, ma anche ulteriori servizi»
Un evento strategico per il mercato continentale, al quale le aziende di Federorafi partecipano dal 2018, la prima volta in maniera sperimentale all’interno della collettiva Ice e in seguito nell’ambito di missioni guidate dall’associazione. Anche l’anno scorso, pur tra mille difficoltà, gli orafi italiani – pur impossibilitati a partecipare di persona – erano riusciti ad essere presenti almeno con i propri prodotti. Quest’anno, ovviamente, l’auspicio è di poterci essere anche in presenza e in questo senso la collaborazione, non solo dell’Ice, ma anche della diplomazia italiana, è certamente un buon viatico.
“La settimana scorsa Ice ha ufficializzato che supporterà la collettiva di gioielleria a Shanghai. Partiamo con i presupposti dell’anno scorso, ma con la volontà di offrire alle aziende non solo la partecipazione gratuita alla collettiva, ma anche ulteriori servizi. Ice sta infatti definendo una convenzione con la China Gem and Jade Exchange, che gestisce l’area espositiva della gioielleria al Ciie, per dare alle aziende un pacchetto “chiavi in mano” di servizi finanziari e logistici, tanto più prezioso per chi partecipa per la prima volta per testare il mercato. Già l’anno scorso avevano seguito tutti gli aspetti della partecipazione in loco per alcune aziende, dallo sdoganamento dei prodotti all’esposizione, vendita e rientro. Speriamo che quest’anno non ce ne sia bisogno. Essendo poi molto focalizzati sul commercio pensiamo poi che possano portare operatori cinesi e creare “traffico” agli stand” – dichiara Stefano De Pascale, direttore Federorafi.
Un paio di giorni fa sono quindi state aperte le adesioni, che proseguiranno fino al 28 maggio. L’altro aspetto, su cui De Pascale vuole essere pronto a ogni evenienza, è invece quello legato alla trasferta fisica e alle possibili restrizioni. “Ci auguriamo che la situazione a novembre sia migliore ma abbiamo già chiesto il coinvolgimento dell’ambasciata di Pechino e del consolato di Shanghai, in modo che se a novembre dovessimo trovarci con le stesse restrizioni del 2020 sia già prevista una modalità o per ridurre la quarantena o per assistere gli imprenditori negli aspetti logistici durante quel periodo. Non dobbiamo farci trovare impreparati come lo scorso anno“.
Intanto, sempre a proposito di Cina, il 27 maggio Confindustria Moda organizzerà un evento in streaming in collaborazione con l’ambasciata italiana a Pechino e Ice, su come approcciare il mercato cinese continentale, con testimonianze di aziende che sono già presenti tra cui, per la gioielleria, Cameo Italiano.
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