Cameo Italiano, il gioiello d’autore piace da Oriente a Occidente
Vicenzaoro e Jewellery & Gem World Hong Kong, un colpo d’occhio planetario sul gioiello e su tutto quello che vi ruota intorno. In Europa, Vicenzaoro è punto d’incontro strategico tra i più autorevoli player del settore, JGW Hong Kong va oltre e s’impone come la più grande fiera di gioielli al mondo, almeno per quanto riguarda i numeri (in quest’anno ha celebrato il 40° dalla sua istituzione con 54.000 acquirenti provenienti da 142 Paesi e 3.417 espositori).
In entrambi i contesti, il prodotto Italia ha tenuto e tiene magnificamente bene, grazie anche ad una specificità imitatissima a livello globale, testimoniata in particolare da Cameo Italiano, azienda di punta della migliore e genuina artigianalità del nostro Paese, immancabile agli appuntamenti che contano. A Vicenza e a Hong Kong il marchio torrese ha esibito qualità, che significa prerogative, buon gusto, storia e competenze, e dunque l’unicità dei manufatti concepiti a Torre del Greco, solo luogo al mondo dove si incidono camei di conchiglia.
“I contesti sono attualmente molto diversi -ci spiega Gino Di Luca a proposito della partecipazione della sua azienda ai due eventi fieristici-, a Vicenzaoro abbiamo ritrovato la piattaforma a misura del nostro prodotto, il concetto giusto nel posto giusto nella fiera giusta. Tutt’altro discorso a Hong Kong, dove ci siamo sentiti dei pesci fuor d’acqua”.
In che senso?
“Perché Hong Kong è diventata prevalentemente una fiera di mercato. Si vende dal pronto, l’80/90 % dei buyer sono cinesi spesso sprovvisti di partita IVA, fanno business soldi alla mano e senza nessuna ratio; marca, nome, prestigio sono cose che non li riguardano. Quest’anno hanno fatto man bassa di perle, tirano molto. Cameo Italiano si deve invece confrontare con canali che sono abituati a distribuire dei marchi, così come accadeva anche a Hong Kong fino a cinque, sei anni fa, mentre ora appena il 10 % è costituito da questa tipologia di clienti. Il restante 90 %, guarda caso, lo si ritrova a Vicenza, con player adeguatamente strutturati (asiatici compresi) in cerca di prodotti o marchi specifici da distribuire. Cameo Italiano va alla grande anche sui mercati orientali ma non siamo noi ad andare a cercare i buyer a Hong Kong, sono i clienti strutturati asiatici che arrivano fin qui in Italia e ci rincorrono a Vicenza o ad Arezzo”.
O a Roma, dove Cameo Italiano ha aperto un proprio monomarca per accogliere non i buyer istituzionali bensì una selezionatissima clientela internazionale che affolla regolarmente il punto vendita in cerca del gioiello d’autore, con dentro anche un pezzetto d’anima del Bel Paese.
“Roma ci sta dando grandi soddisfazioni, a fine pandemia e a fine restrizioni abbiamo pensato che il marchio fosse maturo per avere un’apertura anche nella capitale, e l’intuizione è stata giusta”.
Tanto che l’esperienza romana potrebbe essere ripetuta. “Certo, probabilmente con un secondo punto vendita, ancora nella capitale, ed un terzo monomarca a Firenze”.
Segno di un crescente apprezzamento di quella tipologia di gioielli, ora puntati anche da giovani e giovanissime: la natura del cameo non muta con il tempo e la sua spiccata contemporaneità è nella sua stessa essenza, ai maestri incisori del brand è bastato portarla acutamente alla ribalta.
Quindi ecco il punto. Cameo Italiano è parte di quella buona imprenditoria italiana in grado di guadagnare consensi in ogni parte del mondo, Oriente compreso.
Taluni contesti hanno probabilmente fatto eccessive aperture ad un mercato indistinto, privilegiando rapidità e quantità spesso a discapito di sensatezza e qualità, ma non è un fenomeno irreversibile e ci possono essere diversi segnali che indicano un’inversione di tendenza. Difatti, se anche l’Oriente viene fin qui da noi un motivo c’è.
Cameo Italiano, designer jewellery appeals from East to West
Vicenzaoro and Jewellery & Gem World Hong Kong, a planetary overview of jewellery and everything that revolves around it. In Europe, Vicenzaoro is a strategic meeting point between the most authoritative players in the sector, JGW Hong Kong goes further and imposes itself as the largest jewellery fair in the world, at least as far as numbers are concerned (this year it celebrated the 40th anniversary of its institution with 54,000 buyers from 142 countries and 3,417 exhibitors).
In both contexts, the Italian product has held up and is holding up magnificently, thanks also to a specificity that is imitated globally, witnessed in particular by Cameo Italiano, a leading company of the best and genuine craftsmanship of our country, unfailingly present at the events that count. In Vicenza and Hong Kong, the Torrese brand exhibited quality, which means prerogatives, good taste, history and skills, and therefore the uniqueness of the products conceived in Torre del Greco, the only place in the world where shell cameos are engraved.
“The contexts are currently very different,’ Gino Di Luca explains about his company’s participation in the two fairs. ‘At Vicenzaoro we found the right platform for our product, the right concept in the right place at the right fair. It was quite a different story in Hong Kong, where we felt like fish out of water.
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