Buyers statunitensi, Federorafi e Ice volano a New York

Le aziende orafe italiane hanno voglia di Usa. Ha già ricevuto prenotazioni per il doppio dei posti attualmente disponibili il workshop organizzato da Federorafi e Ice, che il 20 e 21 luglio vedrà una collettiva di imprese del settore a New York, per incontrare i buyer statunitensi, nell’ambito di un evento a invito, che si terrà in corrispondenza della settimana americana della gioielleria.

Condizione necessaria, ovviamente, che il governo americano apra le frontiere agli stranieri e gli organizzatori sono attualmente in attesa di un pronunciamento che dovrebbe arrivare a breve.

Stefano De Pascale

Questa iniziativa sta registrando un boom – sottolinea Stefano De Pascale, direttore di Federorafi – tanto che sono già arrivate 50 domande, rispetto ai 25 posti previsti, anche se manca ancora qualche giorno alla scadenza del 24 maggio. Ice sta quindi cercando di trovare risorse aggiuntive per poter allargare la partecipazione, anche se bisognerà valutare pure gli spazi disponibili“. Questo nonostante le preoccupazioni, soprattutto in partenza, per una situazione complessa dal punto di vista anche logistico, con incognite sulle possibilità d’ingresso e di incontrare poi le aziende. “Inizialmente c’è stata una certa titubanza, ma abbiamo spinto molto su questo progetto e già due mesi fa abbiamo cominciato a predisporre l’organizzazione, per essere pronti per quando la situazione fosse migliorata. Si tratterà del primo evento di questo tipo da febbraio e credo che un format a invito, con un numero quindi ridotto di presenze, possa essere gradito anche ai grandi gruppi, molti dei quali adesso stanno vietando ai propri buyer di partecipare alle fiere o a eventi con pubblico“.

L’idea è di portare un parterre di aziende quanto più rappresentativo di tutto il tessuto produttivo orafo italiano, per dare una panoramica globale dopo un anno e mezzo di assenza degli eventi. “In questo senso le prenotazioni arrivate per prime sono già ben distribuite nei vari distretti – continua il direttore – Contiamo sul fatto che non solo da parte delle aziende italiane ci sia un forte interesse, ma anche tanta voglia da parte degli operatori, di vedere un prodotto italiano che negli Usa tira ancora molto e che magari non sono sicuri di trovare a Las Vegas, un po’ per le difficoltà che potranno esserci sia a esporre che a partecipare come visitatori, un po’ perché, collocandosi a fine agosto, è molto vicina a VicenzaOro“.

La speranza, ora, è che dagli Usa arrivino buone notizie. “Ad oggi non è possibile andare negli Stati Uniti, se non per motivi eccezionali d’interesse nazionale. Siamo fiduciosi, però, che la situazione si alleggerirà prima di luglio ed è atteso a breve un provvedimento che dovrebbe andare in questo senso“.

Intanto, Confindustria Moda, Ice e l’ambasciata italiana a Washington hanno promosso un webinar che si terrà martedì, dal titolo “La Moda negli Usa Post-Covid”, per aggiornare le aziende sulle condizioni e le prospettive di questo mercato, attraverso la presentazione di uno studio che l’ambasciata ha commissionato alla società Wgsn. L’illustrazione della ricerca sarà seguita da un dibattito che vedrà confrontarsi, tra gli altri, il direttore dell’ufficio Ice di New York, Antonino Laspina, e i presidenti di diverse categorie del settore moda, tra cui la presidente uscente di Federorafi Ivana Ciabatti.

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