Bruno Scarselli:una vita tra i diamanti

Dalla blockchain alla tradizione

A molti può suonare ancora fantascientifico abbinare il termine blockchain a gioielleria. La famiglia Scarselli invece, a questa fantascienza ha dato un nome: Authentia.
Si tratta del primo protocollo per il settore legalmente riconosciuto sulle blockchain pubbliche: una serie di soluzioni complete che risolvono la questione delle certificazioni di origine e autenticità dei diamanti.

«Attraverso Authentia garantiamo stabilità al settore, nonostante gli scenari normativi in evoluzione, e sperimentiamo la vera trasparenza: dalla miniera al mercato». Si tratta di una blockchain pubblica in “gran forma” scherza Bruno Scarselli – Managing Partner di Scarselli Diamond e Founder di Authentia.io. «Abbiamo sottoscritto molti contratti con le miniere e, proprio di recente, firmato un contratto con un’associazione che estrae diamanti in Africa con la quale stiamo avviando un progetto pilota su 300 miniere che porteranno sulla piattaforma 2.4 milioni di carati. Il lavoro è ancora lungo: mancano circa 2 milioni di carati ai quali assegnare un certificato» conclude.

Bruno Scarselli nasce a Napoli, da una famiglia di diamantai. A dare inizio all’attività è stato il nonno del bisnonno di Bruno (a cavallo del 1300) ma la vera evoluzione si colloca negli anni della prima guerra mondiale con l’attività del nonno di Bruno (Bruno, per l’appunto, ndr).

«Attraverso Authentia garantiamo stabilità al settore, nonostante gli scenari normativi in evoluzione, e sperimentiamo la vera trasparenza: dalla miniera al mercato»

«Mio nonno era nato in Romagna e aveva avviato un’attività di compravendita di brillanti all’ingrosso tra Napoli e Roma. Viaggiava sempre per cercare le migliori pietre: Colombia, Brasile, Africa. Allora avevamo una vetrina al Grand Hotel di Rimini e un negozio in Viale Ceccarini a Riccione, città di cui mio nonno era anche sindaco. In quel negozio, io e mio fratello, abbiamo trascorso tutta la nostra infanzia: dopo la scuola lavoravamo sodo a pulire o allestire le vetrine e i nostri genitori ci “pagavano” con un piccolo brillante se avevamo fatto bene. Ancora ricordo i signori Beretta che tutte le estati scendevano a Riccione e giocavano con noi in negozio. Anni grandiosi che porto ancora nel mio cuore: lezioni di vita sul rispetto del lavoro e l’amore per esso. Ammiro molto la figura di nonno Bruno: se esistiamo lo dobbiamo alla sua capacità imprenditoriale e alla sua umanità. Ha insegnato tutto a mio padre che, ancora oggi, a 85 anni, viene ogni giorno con mamma in azienda: entrano tenendosi per mano e partecipano alla vita lavorativa come se fossero in famiglia. Papà per me è un genio, nel vero senso della parola: il suo fervore, la sua energia, il suo know how sono stati indispensabili: mi ha lanciato nel mondo del lavoro come pochi padri hanno fatto con il proprio figlio ma la cosa più bella di lui, forse, è l’umiltà» spiega emozionato Bruno Scarselli.

Ci risponde in video chiamata da New York, dove risiede da anni e dove ha sede l’azienda di famiglia. New York è diventata la loro base da quando proprio il papà, preoccupato per l’incolumità dei suoi due figli, ha deciso di trasferirsi negli Usa.
«L’unica ragione per la quale siamo venuti via dall’Italia era la paura delle brigate rosse negli anni di piombo. Dopo aver subito due delle più efferate rapine che la cronaca abbia raccontato, siamo scappati. Mio padre temeva i rapimenti e quindi ci siamo spostati per 9 mesi in Brasile. L’idea di andare a Sindey è naufragata perché le nostre origini si dividono tra Romagna e New York e quindi abbiamo optato per la Grande Mela. Avevo 16 anni. A casa lasciavo la prima fidanzatina, la bellezza dell’Italia, il calore della famiglia: quando ti trasferisci devi affrontare sguardi nuovi che non riesci a decodificare subito. Papà ha acquistato un palazzo sulla Madison Avenue. e ha gestito con coraggio un momento molto difficile: se in Italia eravamo superlativi, negli USA eravamo fuori dai radar. Però ho avuto il piacere di andare a scuola e di trascorrere lunghe giornate senza capire una parola di inglese pur sentendomi fortunato: so di essere nato con la camicia ma la mia volontà è quella di tenerla intonsa. Devo essere onesto: non mi sono mai sentito totalmente americano, avrei potuto farlo, dimenticando l’italiano e invece no. Ancora oggi quando sono in Italia mi sento a casa: la gente mi capisce e io capisco la gente» ci confida con una vena di leggera malinconia Bruno Scarselli.

Voi e il passaggio generazionale: come lo avete affrontato?
«Partiamo dalla fine: i nostri figli non vogliono proseguire con l’attività di famiglia. Da una parte ci dispiace dall’altra è giusto che facciano le proprie scelte. Anche per questo nasce Authentia. L’attenzione all’innovazione tecnologica che ha investito il mondo deve essere cavalcata e quindi gli investimenti in blockchain, nel fintech, l’apertura di un nuovo ufficio a Dubai e la realizzazione di una Legacy con 57 brevetti, di cui 11 cuore pulsante dell’iniziativa: sono nato tra i diamanti e so cosa conta davvero. Il certificato gemmologico non fa la pietra: da quando è grezza a quando la indossiamo cambia tantissimo e solo la blockchain permette di rendere tracciabili tutti questi passaggi. Poi c’è la questione delle commissioni di sicurezza e il mondo dei token ma questa è una storia lunga. Tornando a me devo ammettere che è stato mio padre a darmi la possibilità di soffiare aria sull’azienda dopo avermi trasferito energie e knowhow. Troppo spesso vedo papà che non lanciano i figli, non danno loro spazio, temono che possano fare sbagli e invece sono proprio gli eventuali sbagli che danno respiro all’imprenditoria. Se si seguono le orme non si sbaglia mai».


Bruno Scarselli: a life among diamonds

From blockchain to tradition

To many, it may still sound like science fiction to combine the term blockchain with jewelry. The Scarselli family, however, has given this science fiction a name: Authentia. It is the industry’s first legally recognized protocol on public blockchain: a set of comprehensive solutions that solve the issue of certifications of origin and authenticity of diamonds. “Through Authentia, we ensure stability for the industry, despite changing regulatory scenarios, and experience true transparency: from the mine to the marketplace.” This is public blockchain in “great shape,” jokes Bruno Scarselli – Managing Partner of Scarselli Diamond and Founder of Authentia.io. “We have signed many contracts with mines and, just recently, signed a contract with an association that mines diamonds in Africa with whom we are starting a pilot project on 300 mines that will bring 2.4 million carats onto the platform. There is still a lot of work to be done: there are about 2 million carats left to assign a certificate to,” he concludes. Bruno Scarselli was born in Naples to a family of diamond makers. It was Bruno’s great-grandfather’s grandfather who started the business (at the turn of the 1300s), but the real evolution lies in the years of World War I with the activity of Bruno’s grandfather (Bruno, to be precise, ed.).

“My grandfather was born in Romagna and started a wholesale brilliants business between Naples and Rome. He was always traveling to find the best stones: Colombia, Brazil, Africa. Back then we had a storefront at the Grand Hotel in Rimini and a store on Viale Ceccarini in Riccione, a city of which my grandfather was also the mayor. In that store, my brother and I spent our entire childhood: after school we would work hard cleaning or setting up the storefronts and our parents would “pay” us with a little shine if we did well. I still remember Mr. and Mrs. Beretta coming down to Riccione every summer and playing with us in the store. Great years that I still carry in my heart: life lessons about respect for work and love for it. I greatly admire the figure of Grandpa Bruno: if we exist we owe it to his entrepreneurial skills and humanity. He taught everything to my father who, still today, at 85 years old, comes with Mom to the company every day: they enter holding hands and participate in working life as if they were family. Dad for me is a genius, in the true sense of the word: his fervor, his energy, his know-how were indispensable: he launched me into the world of work as few fathers have done with their son but the most beautiful thing about him, perhaps, is his humility,” explains an emotional Bruno Scarselli.

He answers us by video call from New York, where he has resided for years and where the family business is based. New York has become their base since the father himself, concerned for the safety of his two sons, decided to move to the US. “The only reason we came away from Italy was the fear of the red brigades in the years of lead. After suffering two of the most heinous robberies that the news has chronicled, we fled. My father feared kidnappings, so we moved for nine months to Brazil. The idea of going to Sindey foundered because our origins split between Romagna and New York, so we opted for the Big Apple. I was 16 years old. Back home I was leaving the first little girlfriend, the beauty of Italy, the warmth of family: when you move you have to face new looks that you can’t decode right away. Dad bought a building on Madison Ave. and courageously managed a very difficult time: if in Italy we were superlative, in the US we were off the radar. However, I had the pleasure of going to school and spending long days without understanding a word of English while feeling lucky: I know I was born with my shirt on but my will is to keep it intact. I have to be honest: I never felt totally American, I could have done that, forgetting Italian and I didn’t. Even today when I’m in Italy I feel at home: people understand me and I understand people,” Bruno Scarselli confides to us with a vein of slight melancholy.

You and the generational transition: how did you deal with it? “Let’s start from the end: our children do not want to continue with the family business. On the one hand we are sorry on the other hand it is right for them to make their own choices. This is also why Authentia was born. The focus on technological innovation that has swept the world has to be ridden and hence the investments in blockchain, in fintech, the opening of a new office in Dubai and the creation of a Legacy with 57 patents, 11 of which are the beating heart of the initiative: I was born among diamonds and I know what really matters. The gem certificate doesn’t make the stone: from when it’s rough to when we wear it changes so much, and only blockchain makes it possible to make all these steps traceable. Then there is the issue of security fees and the world of tokens but that is a long story. Coming back to me, I have to admit that it was my father who gave me the opportunity to blow air on the company after transferring energy and know-how to me. Too often I see dads who don’t launch their children, don’t give them space, fear that they might make mistakes and instead it is the mistakes, if any, that give entrepreneurship breathing room. If you follow in the footsteps you will never make mistakes.”

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